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girogirotondo, casca il mondo
Di SuperCirio addì 04/09/2008 @ 20:32:54, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 1347 volte)
Mi sta appassionando tutta quell'avemaria scatenatasi in questi giorni attorno all'esperimento in programma per il 10 settembre prossimo venturo al Cern di Ginevra, dove un giocattolone chiamato LHC, una specie di anello dal diametro di alcuni chilometri e costato la cifretta di 6 miliardi di euro e 15 anni di lavoro, dovrebbe entrare in funzione per la prima volta. All'interno dell'anellone, posizionato ad una profondità di 100 metri sottoterra, saranno sparati fasci di protoni che poi verranno fatti scontrare tra loro, così, per il gusto di romper loro i coglioni.

Secondo l'intera comunità scientifica tutti quei minuscoli botti sotterranei porteranno gran giovamento alle nostre conoscenze sulla fisica della materia, poichè si andranno a ricreare le condizioni immediatamente successive al Big Bang.
Ecco, devo ammettere che già questo aspetto mi induce qualche perplessità. Era necessario fumarsi 6 miliardi di euro per scoprire quali condizioni regnavano nell'universo un secondo dopo il grande botto che lo ha generato?
Voglio dire, non serve essere astrofisici per ipotizzare che l'Universo, nei suoi primi istanti di vita, fosse un gran posto del cazzo! Caldo, frenetico, senza neanche un tabaccaio aperto...
Ritengo non sia saggio sbattersi tanto per riscostruire simili condizioni di merda. In Svizzera poi!

Ma c'è dell'altro.
Già nel marzo scorso un paio di teste d'uovo americane si sono scagliate contro il progetto, sostenendo che tutto quello scontrarsi tra particelle incazzate darà avvio ad un processo irreversibile in grado di generare un buco nero capace di mangiarsi in un boccone la Terra, se non l'intero universo.
Mi immagino la scena: tutti i 6000 ricercatori del Cern in trepida attesa dell'evento, il capo progetto con il ditino sull'interruttore ON, schiaccia e... puff: tutti spazzati via come stronzi dall'enorme sciacquone dello scarico cosmico.

Seppur assai improbabile, l'ipotesi di un'Apocalisse siderale con epicentro in Svizzera terrorizza e affascina al tempo stesso.
Inoltre pone all'uomo comune, portato per sua natura ad interessarsi di faccende assai più prosaiche -come la campagna acquisti dell'Inter o le foto della Parietti nuda- degli interrogativi filosofici profondi sul senso della vita, sul significato dell'esistenza e il mistero della morte. Insomma su quel Grande Tutto che un fascio di particelle spericolate potrebbe trasformare nel Nulla Assoluto, nel Vuoto Totale, ancora più vuoto del programma politico di Berlusconi.

Verrebbe ad esempio da chiedersi: Dio è al corrente di tutto ciò? Ha un piano di disaster recovery nel caso la faccenda dovesse effettivamente mettersi male? (mi figuro Dio che spunta tra le nuvole sopra la Svizzera, col suo barbone bianco arruffato, guarda il buco in espansione esclamando "oh grulli!". Poi tappa il buco con uno Sputazzo Divino e trasforma tutti gli scienziati in impiegati del catasto).
Ancora mi chiedo: c'è un posto nell'universo esentato dalla grande catastrofe, tipo un paradiso fiscale cosmico o qualcosa di simile? Se si, è raggiungibile in motorino? Potrebbe servire a qualcosa nascondersi in solaio?

Ci sono poi istanze più soggettive, legate alla sfera del personale e con le quali ognuno, a suo modo, si troverebbe a dover fare i conti nell'imminenza della fine del mondo.

Per dire, davanti alla prospettiva di un'estinzione in massa del genere umano è lecito che io continui a versare i contributi IRPEF?
E fino a che punto la Rai può impuntarsi nel pretendere il pagamento dei canoni arretrati? Questo mese la rata del mutuo la pago o aspetto che il buco nero si ingoi la banca? (tra l'altro in questo periodo le banche finiscono nei buchi neri anche senza bisogno dell'LHC)

Mi chiedo infine come potrà essere il passaggio, l'istante esatto in cui il black hole ci inghiottirà. Soffriremo molto, o al contrario saremo colti da un'euforia irrazionale? Oppure sarà talmente repentino da non lasciarci neanche il tempo di toccarsi i coglioni? Sperimenteremo esperienze lisergiche come il protagonista di 2001 Odissea nello Spazio?

Tutto sommato però la prospettiva di un'estinzione di massa non mi spaventa. Non la auspico, ovviamente, però mi angoscia molto meno rispetto all'idea di morire mentre il resto del mondo va avanti, dimenticandosi di me poco a poco (o già il giorno dopo, probabilmente...). Nessuna malinconia per l'affetto dei propri cari rimasti in questo mondo, nessun rimpianto per ciò che si lascia, nè timori per ciò che ci aspetta... In fondo il detto 'mal comune mezzo gaudio' è applicabile su qualunque scala, no?
In questo senso il buco nero, come la morte, sarebbe una vera espressione di uguaglianza sociale. Tutti nel Nulla, senza alcuna distinzione né privilegio.

Di una cosa sono certo: per quanto immane potrà essere la catastrofe scatenata dall'LHC, noi italiani saremo comunque avvantaggiati: in quanto a "buchi" nessuno al mondo ha più esperienza di noi...