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La scomparsa di un non-luogo
Di SuperCirio addì 26/04/2007 @ 19:56:30, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 885 volte)
E così papa Ratzinger avrebbe soppresso l'esistenza del limbo, quel luogo di millenaristica concezione teologale destinato ad accogliere tutte le anime che, pur buone e meritevoli di godere il divino fulgore, non avevano ricevuto regolare battesimo e pertanto non appartenevano ufficialmente alla grande famiglia di Sacra Romana Chiesa. In questo esercito di ingiustamente esclusi la parte del leone la facevano gli infanti trapassati prima dell'iscrizione nelle liste ecclesiali, e pertanto non degni di accesso diretto all'eterna beatitudine del Regno celeste. La faccenda in effetti era intricata assai, e i teologi medievali che concepirono questo non-luogo di semi-espiazione devono averci machiavellato su mica male.
La materia è complessa, però io son sempliciotto e in quanto tale semplifico. Quando un bimbo viene alla luce è coscienza pura e plasmabile, senza consapevolezza nè facoltà. I suoi genitori, cattolici più o meno osservanti, tramite un ministro di Dio in terra, appongono sulle tenere carni il sigillo di appartenenza all'esercito di Dio onnipotente. Per scelta meditata o -più spesso- per convenzione e tradizione. Da quel momento il piccolo rientra nelle schiere dei giudicabili, e la sua condotta nella futura esistenza determinerà il destino della sua anima nel percorso verso l'eternità. Se sarà un bravo cristiano godrà la beatitudine del Paradiso. Viceversa se vivrà nel peccato subirà in eterno le pene degli inferi. Infine se avrà solo qualche macchietta di colpa da emendare, e magari un buon avvocato, può essere che se la cavi con un pò di espiazione nel purgatorio (altro luogo mistico che, a mio avviso, dev'essere in assoluto quello più affollato). Il problema si poneva quando il povero infante lasciava le pene materiali ancor prima di ricevere il sugello di appartenenza. Che fare in questo caso? Non si poteva certo incolpare direttamente lui di questa mancanza. Inoltre il suo spirito era candido, non corrotto dalle basse nefandezze della vita terrena: con quale pretesa di carità si negava alla sua anima l'eterna pace riservata ai puri?
C'era poi la faccenda dei pre-cristiani: dove stoccare le tante anime buone di coloro che erano vissuti e morti prima della venuta di Cristo? Quanti uomini d'animo nobile sono vissuti prima che Gesù giungesse sulla Terra per annunciare la Buona Novella? Vogliamo negare anche a queste moltitudini il Paradiso, solo perchè non ne conoscevano l'esistenza? Ecco allora che il limbo divenne la soluzione. Una convenzione dogmatica in grado di appianare ogni pretesa di redenzione da parte delle anime non convenzionalmente riconosciute. Per secoli il limbo ha continuato ad accogliere anime richiedenti asilo.

Ora, grazie all'opera di una commissione voluta da un caposaldo della dottrina cattolica qual'è il nuovo papa tedesco, il concetto del limbo -inteso nella sua figurazione religiosa come una specie di zona franca riservata agli extra ecclesiam- è destinato a scomparire. Tutti in Paradiso e senza passare dal via, olè. Nella vita dopo la vita o si è buoni o si è cattivi. O Paradiso o Inferno (o Purgatorio, se si ha sgarrato di poco, e poi Paradiso comunque, gogogo). O di qui o di là, o sopra o sotto. senza se e senza ma.

E' il trionfo del bipolarismo in salsa mistica.