Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Elio e le Storie Tese ha scelto un rebus (9, 2, 6, 5; facilissimo) come copertina del nuovo singolo Parco Sempione. Questa volta Elio e la gang si accaniscono contro i fricchettoni suonatori di bonghi che al parco Sempione di Milano (ma potrebbe valere per qualsiasi parco d'Italia) affliggono l'altrui udito con la loro mancanza di ritmo e senso musicale. Qui sotto il video, ingegnosamente concepito dal regista/profeta del non-sense Pelo Ponneso.
Tempo fa mi ero autoimposto di non parlare più della viabilità nella zona della nuova fiera di Rho-Pero, né della massa di miserabili che ne stanno (mal)gestendo progettazione e sviluppo.
Immerso ogni sera nel delirio del traffico caotico, riflettevo sul fatto che tutto sommato non aveva senso prendersela con i responsabili di cotanto sfacelo, quattro poveri diavoli incompetenti sui quali la natura si è gia accanita con evidente ferocia.
Anche la più grassa inettitudine deve però avere un limite, superato il quale perfino i casi umani più struggenti risultano molesti.
L'ultima e più devastante scelta di questa congrega di idioti è impossibile da spiegare a parole. Anche il più preparato degli ingegneri civili incontrerebbe difficoltà nel descrivere l'assurdo guazzabuglio di incroci, deviazioni, rimandi e collegamenti con cui quella massa di cretini sta dando il colpo di grazia alla viabilità di quella zona disgraziata.
Se è vero che un'immagine vale mille parole, allora che immagine sia. Le mille parole, tutte offensive, le riservo ai somari responsabili di questo scempio urbano.
Il mio incessante peregrinare tra le suggestioni del web 2.0 mi ha da poco approdato sulle baie di Anobii. Cos'è e come funziona: Anobii è una comunità di bibliofili che recensiscono, condividono, commentano o semplicemente elencano le opere letterarie che possiedono. E' il connubio tra la substantia materica delle parole su carta e l'universo immateriale della Grande Rete. Volendo però evitare raffigurazioni roboanti, possiamo semplicemente dire che Anobii è un tool autoreferenziale che permette a chiunque di tirarsela elencando le proprie letture presenti, passate e future. E' possibile replicare la propria libreria reale scegliendo tra gli oltre 4mln di titoli già censiti nel portale, oppure inserirne di nuovi nel caso non siano in elenco. Per ogni volume è possibile indicare se lo si è già letto, lo si sta leggendo o lo si vorrebbe leggere (wish list); per ogni opera si può esprimere un voto di gradimento, lasciare commenti (anche nelle librerie altrui) suggerire percorsi di lettura. Le funzioni del portale nel suo complesso potrebbero essere migliorate (soprattutto per quanto riguarda le modalità di ricerca delle opere) ma trattandosi di una beta version restano aperte ampie possibilità di sviluppo e miglioramento. Nel frattempo io continuo a sistemare i miei scaffali.
Tra poche ore farà il suo ingresso trionfale nella mia esistenza un nuovo PC con proc. Pentium IV dual core, memoria RAM a gogo, spazio disco infinito e scheda video a simbologia metaforica. Un affarone da pochi euro che non potevo lasciar scappare. Non essendo dotato di sistema operativo, dovrò provvedere da me medesimo all'installazione/configurazione del suddetto; essendo Windows XP sp2, al momento, il candidato più accreditato per dare anima al novello hardware, non sono da escludersi complicanze che impediranno l'aggiornamento di questo blog per un numero di giorni non preventivabile. Non mi pare di sentire lamenti né urla isteriche di disperazione.
Update delle 23.11: tutto ok nuovo apparato perfettamente efficiente ed operativo. Vi è andata male anche stavolta, eh?
a) sembra che faccia le corna a chi segue, e non mi par bella cosa; b) "L'Italia Viva" mi ricorda troppo l'Italia Forza, o Forza Italia. Non vedo l'innovazione.
Esiste uno stato d'animo che i francesi definiscono, con perspicacia sopraffina, l' "Esprit d'Escalier". Il concetto, per chi non lo conosce già, si può spiegare con un semplice esempio: - state discutendo animatamente con il vostro capo, o con un collega, o con chi volete voi. Vi infervorate, i toni si alzano, entrambi vi ritenete dalla parte della ragione o quantomeno nessuno è disposto ad ammettere di essere nel torto. Questo aspetto non è rilevante ai fini della spiegazione. All'improvviso il vostro avversario vi colpisce (metaforicamente) con qualcosa di inaspettato: un insulto non giustificato, un'accusa dolente, una critica velenosa. Presi alla sprovvista, vi limitate a parare il colpo in qualche modo, controinsultando, mandando semplicemente a cagare o mostrando il dito medio. E ve ne andate. Magari giù per le scale, così l'esempio risulta ancora più calzante. State scendendo gli scalini, rimuginando immusoniti su quanto appena successo, e all'improvviso, illuminante come la più assoluta delle verità, vi coglie l'ispirazione di ciò che avreste potuto dire o fare per volgere a vostro favore il risultato dell'alterco. Lo spirito della scala è lì, appollaiato sui gradini, che vi mostra con colpevole ritardo quali sarebbero state le parole giuste, i gesti azzeccati, o soltanto i silenzi più adatti.
E' uno spirito maligno e insolente, sempre pronto a riflettere i tuoi limiti e le tue inadeguatezze. Ciò che ti insegna oggi non ti servirà domani, e se anche un giorno ti servirà ancora, te ne sarai già dimenticato. Se ne sta lì, come un vigile agli incroci del tuo destino, per farti perdere occasioni, alimentare rimpianti, sfoltire le opportunità. Quanto più piacevole potrebbe essere la tua esistenza se ti riuscisse di scorgere sempre e con immediatezza la cosa più giusta da dire o il gesto più adatto da compiere? Quanta ricchezza, soddisfazioni, scopate in più? Puoi non incontrarlo per mesi, magari per anni, ma lo spirito può aspettare. Sa che vi incontrerete di nuovo, prima o poi, alla fine di qualche scala. Ti farà un sorriso un po' beffardo, ti metterà un braccio attorno alle spalle, e avvicinandoti la bocca all'orecchio lo sentirai sussurrare...
E non c'è ascensore che ti possa salvare.
Non c'è una ragione particolare che mi spinge a postare qui il videoclip di In The Morning Of The Magician dei Flaming Lips. Forse è un'inconscia forma di autotutela nei confronti di Sanremo che incombe.
Buonasera, mio dolce SuperCirio! Oilà, chi turba la quiete del mio tardo pomeriggio? Non mi riconosci? Sono la tua coscienza, che diamine. La mia coscienza? Caspita, è un po' che non ci vediamo. Ti trovo un po' invecchiatella o sbaglio? Senti chi parla. A proposito, buon compleanno. Perdonami gli auguri in ritardo, ma come saprai passo buona parte del mio (e tuo) tempo assopita. Lo so, tu e Ragione dormite e basta. Ma se il sonno della Ragione genera mostri, mi chiedo cosa diavolo ci si debba aspettare da te. Meglio che non te lo chiedi. Infatti. Comunque non preoccuparti, a parte i familiari stretti e qualche collega interessato a farsi offrire il caffè, per il resto sei in buona compagnia. Ma dai! Niente auguri da conoscenti e amici? Ami... cosa? Possibile tu non sappia che la vera ricchezza di uomo sta negli amici sinceri che lo circondano? Ah si? Allora dichiaro subito bancarotta. Sempre il solito, gli anni passano ma non cambi mai. Moralmente, intendo. Per tutto il resto la decadenza è evidente. Tu invece diventi ogni anno più stronza, lo sai? Critica, caro SuperCirio. Quella che tu chiami stronzaggine in realtà è solo senso critico. Migliora con l'età, come il vino. Speriamo non diventi aceto. C'è anche questo rischio. Vabbè, comunque grazie per gli auguri. Ora se non ti spiace tornerei alle mie faccende. Ferma i buoi, vecchio mio. Sai bene perchè sono qui. No, non lo so, anche se in realtà temo di saperlo: sei qui per il solito Bilancio Esistenziale post-genetliaco, vero? Era facile. (alzando gli occhi al cielo) No guarda, abbi pazienza ma quest'anno proprio non è cosa. Magari ne riparliamo più avanti. Sai bene quant'è importante la giusta collocazione temporale per la stesura del Bilancio Esistenziale. Si si, i compleanni...ogni inizio d'anno... Però veramente, quest'anno non c'ho cazzi per queste pratiche introspettive. E poi non è cambiato niente rispetto all'anno scorso, quindi se proprio vuoi fatti una copia dell'ultimo Bilancio approvato e cambia la data con quella di oggi, ok? E se invece proprio questa immutabilità della tua linea esistenziale diventasse la prima voce da prendere in esame? Lo vedi che sei stronza? Mi ci stai tirando dentro a forza. Controproposta: questa volta mi lasci in pace, e l'anno prossimo facciamo il Bilancio più approfondito di tutta la nostra vita. Magari svegliamo pure Ragione e quei cazzoni dei Sentimenti e ci facciamo una brainstorming session da rivoltarci tutta la personalità come un guanto. Che ne dici? Mmmmm... sai bene che al tuo (nostro) prossimo traguardo anagrafico si dà in genere un valore particolare, quasi uno spartiacque nella vita di una persona. Tu vorresti gravarlo ulteriormente? Potrebbe risultare pesante... Correrò il rischio. Allora per me va bene (raccoglie il suo carico di rimpianti). Restiamo d'accordo così, ci vediamo tra un anno. Ovviamente se nel frattempo dovessi aver bisogno di me, non hai che da svegliarmi. Grazie, ma cercherò di non disturbare. Al limite potrei svegliare Ragione. Lei e tutti i suoi simili sono anni che dormono. Proprio mentre questa società disgraziata avrebbe più bisogno di loro. Quella cazzona. Crede di poter affrontare ogni cosa con il suo pragmatismo illuminato. E' un peccato non poter fare a meno di lei. Sarebbe peggio. In passato interi popoli ci hanno provato, e i risultati bruciano ancora. Vabbè, conserva le tue visioni para-filo-psico-socio-logiche per il nostro prossimo incontro. Ne avrai bisogno. Buon sonno, Coscienza. Grazie, ma non sono io quella che dorme, caro SuperCirio. Sei tu. ..... Hasta luego (sparisce)
- 12 minuti ad attendere la metropolitana mentre lo speaker annuncia che il servizio, per 'cause tecniche', si interromperà alla stazione di Lotto. - 20 minuti in piazza Lotto aspettando il bus del cosiddetto "servizio automobilistico sostitutivo". Al suo arrivo scene di guerriglia tra la folla che lo assalta nel tentativo di salirci. - 35 minuti di viaggio a passo di lumaca sul bus stipato all'inverosimile, schiacciato tra una coppia di coreani puzzolenti di aglio e un'anziana signora lamentosa. - un quarto d'ora di aerosol di polveri sottili da piazza Cairoli a Duomo.
Se il 29 di febbraio dev'essere così, è una fortuna che capiti solo ogni 4 anni.
Secondo gli arcani principi che regolano la nostra psiche, quando il numero di giorni che ci separano dal nostro 40° compleanno è inferiore a 365, i nostri pensieri cominciano ad orientarsi con progressione costante verso il tema della morte. Non sono preludi di uno stato depressivo, ma semplici prese di coscienza. Non ci si può limitare ad una grattata di coglioni ogni volta che la moglie suggerisce la sottoscrizione di una polizza vita. Prima o poi l'innegabile caducità della natura umana ci costringerà a delle riflessioni serie sulla questione.
Il mio problema è che di serietà ne ho poca, inoltre nutro pochi convincimenti circa l'esistenza di una vita eterna ultraterrena, quindi al momento mi limito a fantasticare circa le modalità con cui potrei un giorno -che per ovvie mi ragioni mi auguro assai lontano- passare nel mondo dei più.
Considerato che da parte di padre abbondano le cardiopatie da ipercolesterolemia, mentre da parte di madre si registra una confortante tendenza alla longevità, mi autoassegno un realistico 50% di probabilità di schiattare per patologie coronariche. Prospettiva tutt'altro che allettante, e che per tendenza ad un pigro fatalismo neanche tento di combattere (se si esclude qualche pillolona di omega3 ogni tanto, quando mi ricordo di prenderla), ma ragionevolmente prevedibile. Si aggiungono poi innumerevoli altri fattori di rischio che concorrono alla possibilità di una mia eventuale dipartita a seguito di evento clinico avverso: 15 anni da fumatore accanito, esposizione prolungata alle polveri sottili milanesi, abuso di videogames, consumo compulsivo di caramelle gommose, moglie ansiogena, etc. Il tutto fa un altro buon 30%, a voler stare larghi, di possibilità di schiattare per cause psicofisiche. A questo va poi aggiunto un ulteriore 15% di rischi extrafisiologici quali incidenti domestici, sinistri automobilistici, fenomeni criminali, etc.
Al netto di tutte le sfighe sopra elencate mi rimane quindi un misero 5% su cui almanaccare circostanze di morte improbabili e fantasiose, tipo la caduta in un vulcano attivo, un'invasione di alieni antropofagi o l'attacco di un varano di Komodo. Se proprio di qualcosa devo schiattare, che ci sia almeno un tocco di originalità. Anche le esequie dovranno essere in sintonia: in chiesa, ma con cameriere in topless che gironzolano tra i banchi servendo Campari e birre medie, gente allegra che chiacchiera in un'atmosfera rilassata, musica giusta dagli altoparlanti, ed io seduto in prima fila, fuori dalla bara usata come tavolo per gli snacks. Infine che le mie spoglie siano incenerite in un forno per la pizza e i residui smaltiti nel rispetto dell'ambiente. Allegria, eccheccazzo.
Se quell "ommo 'e mmerda" di Moggi dovesse veramente candidarsi alle prossime politiche nelle liste dell'UDC e, per qualche meccanismo malato che solo in Italia può funzionare, arrivare addirittura ad occupare uno scranno in Parlamento, prometto fin d'ora che brucerò la mia tessera elettorale con pubblica cerimonia.
Non capisco tutta questa fregola di cavare la mummia di padre Pio dalla sua cripta di San Giovanni Rotondo: a meno che lo scopo non fosse proprio quello di mettere in piedi tutta quell'avemaria di proteste e deliri mistici che la faccenda ha effettivamente messo in piedi, il significato dell'intera iniziativa mi è oscuro. Fermo restando il dovuto rispetto per la figura del frate, mi chiedo che senso abbia andare a rompergli le scatole dopo neanche 40 anni di meritato riposo. Una vita spesa a miracolare infermi, originare prodigi e benedire le folle, aveva ben diritto a un minimo di tranquillità, no? No. Forse temevano che nel frattempo fosse scappato? Pensavano di trovare una bara vuota con un biglietto "scherzavo, grazie dei fiori" e una cartolina da Bali? O magari speravano saltasse fuori vivo e vegeto dalla cassa gridando "voilà, madame et monsieur: miracolo riuscito!". Fatto sta che la salma del povero fraticello se ne stava lì buona e tranquilla, com'è lecito aspettarsi da un corpo morto da quarant'anni, ed era perfino in ottime condizioni di conservazione, tanto che un abate buontempone ha osservato come le mani sembrassero "appena passate dalla manicure". Ma questo i devoti del Santo, com'era prevedibile, preferiscono interpretarlo come un segno della divina intercessione piuttosto che l'effetto del microclima all'interno della cripta. Comunque, nonostante le buone condizioni generali, la mummia verrà lo stesso sottoposta a un po' di restyling prima di essere rinchiusa sotto vetro e successivamente esposta alla venerazione dei fedeli. Fedeli che, ovviamente, stanno già inondando di prenotazioni (in prevedibile aumento) i molti alberghi della zona, tanto da far pensare che dietro questa esumazione e successiva ostensione del beato barbuto vi siano esigenze più materialistiche che devozionali. Diciamocelo fuori dai denti: Pietrelcina è una cittadella di neanche 30.000 anime che vive di turismo religioso grazie ai pellegrini che affollano regolarmente i suoi alberghi; affollavano, sarebbe meglio dire, poichè da quanto mi è parso di capire il flusso di seguaci e pellegrini è in costante calo da qualche anno. Evidentemente il caro euro è arrivato a intaccare l'anima, oltre che il portafogli. Del resto il Giubileo è ormai lontano, la kermesse post-beatificazione si è consumata in fretta, e a quanto pare nemmeno il nuovo mega santuario San Pio, progettato da Renzo Piano e aperto un paio di anni fa, è riuscito ad arginare l'emorragia di fedeli che rischia di mettere in ginocchio l'economia della zona. Ecco allora l'idea un po' gotica di scoperchiar la tomba, mossa salvifica quanto la Provvidenza della quale padre Pio si diceva incarnasse lo Spirito. L'aura miracolosa non ha tardato a manifestarsi: soltanto negli ultimi due giorni le prenotazioni alberghiere sono salite del 12%, e si prevedono ulteriori incrementi. Inoltre girano voci circa la possibile visita, verso la metà del prossimo giugno, di una guest star di tutto rispetto: Benedetto XVI in persona. L'intero indotto del catto-turismo si sta già spellando le mani a furia di sfregarsele. Altro che stimmate.
Tre giorni di corso... otto ore al giorno... tutto in inglese...
Ci vorranno settimane per smaltire il mal di testa.
Immagino che ai pochi, pochissimi, forse inesistenti visitatori di questo blog interessi poco sapere che un altro blog assai più valido e fequentato, conosciuto ai più col nome di Herzog-lettere dal blog, ha deciso di chiudere, gettando un'ombra di fastidioso sconforto sui suoi tanti lettori, me incluso. Così va la vita, per dirla alla Vonnegut.
16.12.1917 - 19.03.2008
La sacra luce del genio umano che per "90 orbite intorno al sole" ha irradiato dalla figura di quest'uomo si è spenta ieri nella lontana Colombo, capitale dello Sri Lanka.
Se lo riconoscete, e avete avuto la fortuna di cogliere attraverso le sue opere anche solo un barlume di questa luce, oggi verserete una lacrima in mia compagnia. Se invece non sapete chi è, allora la vostra è un'esistenza tristemente incompleta e ne provo sincera compassione.
L'unica consolazione è che per un'anima così, che ha saputo immaginare e attraversare interi universi, la morte non può che essere un banale dettaglio del Grande Tutto, come una piccola stella che si spegne nello splendore delle galassie.
Non essendo un amante del cioccolato né dei dolci in generale, m'ero illuso che la Pasqua non potesse in alcun modo compromettere i miei livelli colesterolemici. Mi sbagliavo. Non avevo fatto i conti con l'uovo di cioccolato bianco Galak: un'autentica rovina per linea e salute. Secondo me ci mettono un alcaloide, qualcosa che dà dipendenza, altrimenti non si spiega quella catalessi della ragione che ti spinge a sottarre l'uovo di nascosto alle tue bimbe per poi rintanarti a mangiarlo con bramosia, come un predatore braccato, con l'unico obiettivo di trovarne e mangiarne ancora, fino ad una irraggiungibile pace dei sensi (o un più probabile coma diabetico).
Non so se ci metterò più tempo a smaltire gli eccessi alimentari degli ultimi giorni o a convincere le mie bimbe che le uova Galak se l'è rubate il coniglio di Pasqua.
Sei in ansia da urna elettorale? Le consultazioni politiche incombono e ancora non sai a chi dare il tuo voto? Sei stressato dalla campagna elettorale e non riesci a decidere quale candidato merita la tua scelta? Bene, fondamentalmente sei un pirla, però oggi puoi contare sull'aiuto di questo simpatico giochino che ti permette di stabilire con pochi e semplici passaggi la tua collocazione ideologica nel patetico scenario politico italiano. Si tratta di rispondere ad una ventina di domande esprimendo il proprio favore (o sfavore) su temi politici e sociali di grande attualità. Io alla fine mi sono collocato così:
con buona pace di qualcuno che ne capisce di politica quanto una scimmia di fisica nucleare e che insiste nel ritenermi comunista.
Stupidità e ignoranza sono un flagello universale e nessun popolo o nazione ne è immune, tantomeno la superpotenza USA. Però mi agita non poco sentire americani che alla domanda: "quale potrebbe essere la prossima nazione da attaccare nella guerra al terrorismo?" rispondono serenamente: "i'm thinking... Italy!". Mettiamoci l'elmetto.
Non è poi così difficile far girare la testa a una ragazza.
Vorrei esporre, con l'ormai consueto ritardo rispetto ai fatti, il mio personale e superfluo punto di vista riguardo quanto successo durante il comizio di Giuliano Ferrara a Bologna. Semplicemente per dire che, al di là dei giudizi personali sul merito dei temi in ballo, sicuramente complessi e meritevoli di maggiori e più competenti analisi, e al netto della poca simpatia che provo per il personaggio, ritengo comunque doveroso riconoscere a Ferrara una notevole dose di audacia, al limite dell'impudenza.
Voglio dire: considerati gli argomenti sul tavolo, una certa ostilità da parte della piazza era tutto sommato prevedibile, se non scontata, soprattutto se si considera l'agitazione mediatica entro la quale si muovevano da qualche giorno le iniziative della lista PROLIFE del Giulianone. Eppure lui la faccia ce l'ha messa, bella grossa e rubiconda, facile bersaglio per il dissenso un po' becero di un'orda contestatrice assai efficace nel lancio di uova e pomodori. Forse Giulianone non si aspettava un dissenso così marcato, oppure lo riteneva confinato a qualche frangia ristretta e controllabile, fatto sta che dal punto di vista di immagine il danno è stato enorme, e i panni della vittima ingiustamente colpita nei propri diritti democratici regge fino ad un certo punto. D'altro canto però, come dicevo sopra, è stato l'unico che pur conoscendo il rischio ha scelto di correrlo lo stesso. La forza della coerenza.
Te lo immagini Berlusconi in una situazione del genere? Insulti e uova in faccia invece del solito scenario da convention multinazionale, con gli yesmen adoranti e allineati che si sbracciano scandendo il suo nome? No, Berlusconi (e non solo lui) certi rischi sa come evitarli, e infatti li evita.
Però bisogna riconoscere che per incarnare la sfiducia degli italiani nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti il faccione iroso e inzaccherato di Giulianone funziona mille volte meglio dei sorrisi ceramici di Berlusconi.
Finalmente un politico che ci dà qualche soddisfazione, fosse soltanto quella di centrarlo in piena faccia.
MUXTAPE.COM è un website dall'interfaccia così scarna e trasandata che al primo approccio fa decisamente cagare. A colpirmi è stata però quest'immagine, l'unico elemento grafico dell'intero sito: una musicassetta, un oggetto di culto per chi ha conosciuto la musica dell'era pre-cd. Ne ho possedute tantissime (e molte ne possiedo tutt'ora), ho scritto migliaia di titoli sulle copertine sempre troppo strette per la mia grafia pacchiana, ho avvolto e riavvolto chilometri di nastro con la penna bic, ne ho fatto merce di scambio e veicolo di messaggi appassionati. Insomma, anche se non ne sento la mancanza, conservo un buon ricordo di quelle vecchie cassettine in plastica che compravo a pacchi da dieci e sembrava non bastassero mai. Rispetto al vinile, le musicassette avevano due massicci punti di forza: la comodità d'uso, legata allo scarso ingombro, e la possibilità di essere personalizzate. Quale appassionato di musica non ha posseduto la propria compilation del cuore su cassetta? Una facoltà che all'inizio nemmeno l'esordio del cd potè eguagliare, almeno fintanto che la masterizzazione è rimasta pratica occulta. MUXTAPE non è niente di più che la versione digitale della vecchia cassettina automixata. E' sufficiente una registrazione base (basta impostare user e password) e poi uploadare una dozzina di brani dal proprio pc. Niente di che, però non costa nulla e poi una bella cassetta la si ascolta sempre volentieri, no?
Silvio Berlusconi: - «Presidenza di una Camera al Pd solo se Napolitano si dimette» (immediata e furiosa la replica del Quirinale)
- «Mi devi dire come fa uno che parla da dieci ore a concentrarsi se tu gli rompi i coglioni» (rivolto ad un fan troppo sovreccitato durante un comizio)
- «Il pubblico accusatore dovrebbe essere sottoposto periodicamente a esami che ne attestino la sanità mentale» (ed è proprio uno squilibrato a proporlo?)
Daniela Santanché: - «Berlusconi è ossessionato da me. tanto non gliela dò...» (straordinario esempio di profondità politica ed intellettuale)
Umberto Bossi: - «Ciapum el fusìl!» (senza parole)
Marcello Dell'Utri: - «I libri di storia, condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati» (si mormora che Dell'Utri non abbia MAI aperto un libro di storia)
Entro pochi giorni almeno tre dei quattro personaggi sopra citati saranno rieletti alla guida del paese. Ma dove cazzo vogliamo andare?
Molti neanche lo immaginano, ma in questo weekend elettorale, dietro quei simbolini colorati che ci ritroveremo davanti nella solitudine dell'urna, si nasconde un esercito di 101 fuorilegge. Indagati, condannati in via definitiva o in appello per reati di ogni genere, rinviati a giudizio, prosciolti per prescrizione, miracolati dalle leggi vergogna o superprotetti dalle tante forme di immunità parlamentare. Ovviamente la stragrande maggioranza di questa marmaglia si concentra sotto le bandiere del Popolo della Libertà (di rubare): 56 figli di buona donna (compreso lo stesso Berlusconi), ai quali si aggiungono altri 9 ceffi dell'alleata Lega Nord, per un totale di 65 personaggi inguaiati a vario titolo con la giustizia. Segue, con grande distacco, il PD di Veltroni che annovera 18 elementi ambigui in lista. Il resto se lo dividono UDC (9) e i rimanenti partitini. L'unico simbolo senza macchia è L'Italia dei Valori di Di Pietro. In qualsiasi democrazia dotata di senso civico questa gente lavorerebbe in fonderia, altro che fare politica attiva a spese dei contribuenti. Al contrario, in Italia -almeno stando agli ultimi sondaggi- si sceglie di farsi governare da 65 farabutti. Ma dove cazzo vogliamo andare?
E così, come ampiamente previsto, ci siamo svegliati in un'Italia diversa. Non migliore, solo diversa. Il barista sotto casa l'ha capito subito: - non mi fai lo scontrino?- Non più.Lo scenario politico sancito dalle urne è netto e lineare come la curva nel morale dei suoi protagonisti: Bossi si sganascia, Berlusconi ride, Veltroni piange e Bertinotti non ha più neanche le lacrime per farlo. Casini tenta di abbozzare qualche sorriso, ma gli escono solo smorfie amare. La gauche italiana non esiste più, almeno in parlamento. Se n'è rammaricato perfino il futuro presidente della Camera G. Fini, affermando che la situazione non trova riscontro nella società reale. Per quanto mi riguarda l'esito di queste consultazioni non ha riservato grandi soprese rispetto alle aspettative. I sondaggi dicevano 'X', e X è stato. La novità è essere finalmente riusciti a tener fuori dai giochi i piccoli rompicoglioni delle ali estreme, sia a destra che a sinistra. Ogni nazione ha i leader che si merita, quindi è giusto prendersi questo.
E' normale che uno abbia la curiosità di sapere come sono stati riportati dalla stampa internazionale i risultati delle consultazioni politiche appena concluse. Io però ho fatto qualcosa di diverso: sono andato a rileggermi, dopo il voto, le opinioni che molti giornalisti stranieri hanno espresso alla vigilia delle elezioni, raccontando il loro punto di vista sulla campagna elettorale e la situazione politica italiana in generale. A chi vuol fare altrettanto basta prendere il numero 739 (in edicola fino ad oggi) di Internazionale -pubblicazione settimanale che raccoglie il meglio della stampa di tutto il mondo- e leggervi i giudizi di 50 (cinquanta!) corrispondenti stranieri riguardo campagna elettorale, candidati, programmi, etc. Qui ne riporto uno soltanto, quello del danese Jesper Jensen, giornalista freelance corrispondente dall'Italia per alcune testate del suo paese, che sintetizza e racchiude in modo sostanziale il punto di vista di quasi tutti gli altri: «Berlusconi, candidato premier per la quinta volta in quattordici anni, rappresenta la perfetta metafora della malsana gerontocrazia che affligge l'Italia. Non a caso la sua campagna elettorale ha un forte odore di vecchio: la retorica, gli argomenti, l'odio contro i "comunisti" e contro alcuni conduttori televisivi. Le novità e la speranza sono rappresentate da Veltroni. Se, come sembra, vincerà Berlusconi, a noi corrispondenti toccherà l'ingrato compito di spiegare ai nostri stupefatti lettori perchè milioni di italiani - memori di leggi ad personam, della finanza creativa e di certe figuracce internazionali - sono ancora disposti a farsi rappresentare da lui.» Immagino che a quest'ora mister Jensen abbia già assolto "l'ingrato compito" di spiegare ai suoi lettori le ragioni delle assurde scelte elettorali della maggioranza degli italiani. Ora gli sarei molto grato se le volesse spiegare pure a me.
Prendete una chitarra classica a 6 corde. Mettetela in mano ad un musicista calvo con la stazza di un taglialegna ucraino. Piazzate sullo sfondo uno di quei separé che usano nelle moschee dello Yemen per dividere l'area di preghiera riservata alle donne. Miscelate tutto ed otterrete Andy Mckee, un funambolico chitarrista la cui bizzarra tecnica esecutoria alterna delicati arpeggi a sonore mazzate sulla cassa dello strumento. Mi pare abbia pubblicato un cd autoprodotto: se qualcuno avesse intenzione di acquistarlo, o addirittura ne è già in possesso, mi farebbe cosa assai gradita piratandomene prestandomene una copia. Eventualmente potrei scambiare con mp3 di Berlusconi e Bossi che cantano "We Are The Champions" coi rutti.
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