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Accendi il tuo Natale
Di SuperCirio addì 18/12/2007 @ 22:30:45, in Saluti e baci, linkato 924 volte)
Tra le varie tradizioni legate al Natale nella mia tenera giovinezza, ve n'è una che mi è rimasta assai cara.
Da giovane sbarbatello era infatti consuetudine, durante la santa notte di Natale, girovagare per le fredde vie del triste borgo natio assieme ad altre increedibili creature dell'hinterland, devastando a colpi di petardo le cassette delle lettere dei compaesani.
Una buona dose di incoscienza, unita ad una certa dimestichezza nel maneggiare manufatti esplosivi di fabbricazione cinese, facevano del nostro commando natalizio un autentico flagello per le povere cassette della corrispondenza. Il nostro modello preferito era quello classico in lamierino zincato con lo sportellino a ribalta superiore e il logo delle poste sul davanti. Il rumore sordo che il magnum produceva sventrando il lamierino dall'interno era un dolce canto natalizio che scaldava i nostri cuori.
Il fragore dello scoppio, l'odore della polvere combusta, i rottami fumiganti sparsi tutt'intorno... da questo quadretto di rara dolcezza si irradiava un senso di pace e serenità che a noi doveva apparire come l'essenza stessa dello spirito del Natale.
Purtroppo, per qualche strano motivo, i legittimi proprietari delle cassette colpite non venivano pervasi dagli stessi sentimenti di bontà, quindi il rituale imponeva una sequenza di gesti rapidi, precisi e ben collaudati, nonchè una buona dose di gambe e fiato per la fuga.
L'esecuzione ottimale chiedeva almeno tre sbarbati: uno teneva aperto lo sportellino con una mano, reggendo nell'altra l'accendino bic già acceso, mentre il compito degli altri era accendere e lasciar cadere all'interno della cassetta, con la massima simultaneità possibile, almeno due magnum a testa. Serviva un certo affiatamento tra i membri del commando per portare a termine le operazioni in fretta e senza incidenti. Ogni mossa, ogni singolo movimento era collaudato dall'esperienza e supportato dalla fiducia reciproca tra i membri. Un piccolo calo di concentrazione e quello con l'accendino si sarebbe ritrovato le dita bruciate dalla fiammata dell'accensione, oppure uno dei magnum avrebbe mancato il bersaglio vanificando sul selciato il proprio potenziale. Infine conoscevamo, avendolo visto con i nostri stessi occhi, quale casino è in grado di provocare un magnum quando ti scoppia in mano.
Per fortuna tutto è sempre filato liscio, e per anni l'avvento del Bambin Gesù è stato salutato da un concerto di botti e distese di lamiere sventrate.
La tradizione prevedeva infine che l'ultima salva di petardi fosse riservata alla cassetta del signor C.
Era questa una bellissima cassetta per le lettere a forma di baita montana, tutta in legno intagliato a mano, e aveva una sezione del tettuccio incernierata per permettere l'inserimento della corrispondenza (nonchè del nostro annuale carico esplosivo).
La cassetta-casetta del signor C. era più grossa e resistente delle altre, e per quanto elevato fosse il potenziale delle cariche con cui veniva farcita, si limitava a scoperchiarsi e a capicollare dal palo che la reggeva.
L'anno dopo era ancora lì, magari con qualche rimaneggiamento in più ad opera del povero signor C., ma sempre pronta e disponibile per ridonarci, anno dopo anno, la magica atmosfera del Natale.
A ripensarci oggi, sembra quasi di poter rivedere nelle fattezze di quella povera capannetta la sacra figura del luogo della Natività dove noi, novelli re magi, recavamo i doni fiammeggianti della nostra gioventù.
Buon Natale a tutti. Boom.