il postino bussa sempre due volte, anche se a me ne basterebbe una sola
"Guarda qui", dice la Mujieres sventolando la cartolina gialla appena ripescata dalla cassetta delle lettere. "Cazzo è?" "Un avviso di mancata consegna. C'è una raccomandata a tuo nome da ritirare. Sarà una multa", considera lei pregustando la possibilità che mi stia capitando, per una volta, ciò che a lei capita regolarmente: beccarsi una contravvenzione.
"Sarà la Rai..." valuto io, rievocando mentalmente una vecchia questione ancora aperta con la tv di stato circa il canone di qualche anno fa. "Lascia lì, che prima o poi passo a ritirare."
Lunedì mattina. Acchiappo la cartolina, inforco la bici e punto deciso gli uffici PT del borgo natìo. Entro e mi avvio deciso a staccare il numerino del turno. P078. Il tabellone marca P065. Mi siedo paziente. Dopo ben tre quarti d'ora, ravvivati oltretutto da una discussione per questioni di turno (secondo l'addetta il tabellone contaturni era "andato avanti da solo") con un'antipatica nanetta abbronzata, arrivo a sventolare la cartolina gialla sotto il naso dellimpiegata. Un paio di minuti di ricerca e quella mi porge la misteriosa missiva e il modulo da firmare per ricevuta. Punto l'uscita mentre squarto la busta tatuata di timbri e francobolli. Mi rincuora il fatto che la busta sia bianca e non verde come lo sono in genere le notifiche di contravvenzione delle quali la mujieres fa collezione.
A scrivermi, guarda un po', è proprio l'ente Poste. Un oscuro responsabile del servizio qualità delle Poste Italiane, dipartimento Milano Nord-Ovest, desidera rispondere al reclamo da me inoltrato nel maggio scorso tramite il loro sito web per lamentare disservizi nella consegna della corrispondenza nella mia zona. In effetti qualche mese fa, esasperato dai ritardi a liv ello di terzo mondo con cui ancora adesso viene consegnata la corrispondenza nella mia zona, avevo inoltrato un reclamo alle Poste tramite un'apposita sezione del loro sito, convinto che la segnalazione avrebbe comunque fatto la fine di tutta la posta a me destinata: dispersa nell'oblio.
Gentile invece da parte loro aver dato corso alla faccenda -seppur con vaghe rassicurazioni di circostanza in merito a presunte verifiche e potenziamento delle strutture- ma avrebbero potuto tranquillamente rifilarmi le medesime panzane con lo stesso mezzo con cui io le avevo sollecitate: un semplice messaggio email.
Capisco che per l'Ente Poste spedire una raccomandata può non essere un costo, ma se quel solerte Responsabile della Qualità mi avesse scritto le stesse cose tramite una semplice mail, avrebbe risparmiato:
- tre mesi di tempo a tutta la faccenda; - un viaggio a vuoto al postino che non mi ha trovato in casa per la consegna della raccomandata (da queste parti, come dicevo, il postino già si fa vedere poco, se poi gli tocca pure viaggiare a vuoto...) - un talloncino giallo di mancato recapito; - una pedalata mattutina di tre Km (al sottoscritto) - 45 minuti di coda, oltre ad una discussione per il turno (sempre al sottoscritto).
Al di là di tutto mi pare comunque doveroso ringraziare le Poste Italiane per l'interessamento mostrato al mio caso. Grazie, veramente. E' bello, per una volta, sapere di non essere il solito anonimo cittadino-utente al quale si chiede solo di pagare, tacere e pagare per un servizio scadente o che non avrà del tutto, e senza alcuna possibilità di far valere i propri diritti. Grazie, questo è ciò che si definisce efficienza orientata al servizio. Tutta questa considerazione nei miei confronti fa passare in secondo piano il fatto che tra la posta di ieri ci fosse un biglietto di auguri di Buon Natale e felice 2008...
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