- 12 minuti ad attendere la metropolitana mentre lo speaker annuncia che il servizio, per 'cause tecniche', si interromperà alla stazione di Lotto. - 20 minuti in piazza Lotto aspettando il bus del cosiddetto "servizio automobilistico sostitutivo". Al suo arrivo scene di guerriglia tra la folla che lo assalta nel tentativo di salirci. - 35 minuti di viaggio a passo di lumaca sul bus stipato all'inverosimile, schiacciato tra una coppia di coreani puzzolenti di aglio e un'anziana signora lamentosa. - un quarto d'ora di aerosol di polveri sottili da piazza Cairoli a Duomo.
Se il 29 di febbraio dev'essere così, è una fortuna che capiti solo ogni 4 anni.
Buonasera, mio dolce SuperCirio! Oilà, chi turba la quiete del mio tardo pomeriggio? Non mi riconosci? Sono la tua coscienza, che diamine. La mia coscienza? Caspita, è un po' che non ci vediamo. Ti trovo un po' invecchiatella o sbaglio? Senti chi parla. A proposito, buon compleanno. Perdonami gli auguri in ritardo, ma come saprai passo buona parte del mio (e tuo) tempo assopita. Lo so, tu e Ragione dormite e basta. Ma se il sonno della Ragione genera mostri, mi chiedo cosa diavolo ci si debba aspettare da te. Meglio che non te lo chiedi. Infatti. Comunque non preoccuparti, a parte i familiari stretti e qualche collega interessato a farsi offrire il caffè, per il resto sei in buona compagnia. Ma dai! Niente auguri da conoscenti e amici? Ami... cosa? Possibile tu non sappia che la vera ricchezza di uomo sta negli amici sinceri che lo circondano? Ah si? Allora dichiaro subito bancarotta. Sempre il solito, gli anni passano ma non cambi mai. Moralmente, intendo. Per tutto il resto la decadenza è evidente. Tu invece diventi ogni anno più stronza, lo sai? Critica, caro SuperCirio. Quella che tu chiami stronzaggine in realtà è solo senso critico. Migliora con l'età, come il vino. Speriamo non diventi aceto. C'è anche questo rischio. Vabbè, comunque grazie per gli auguri. Ora se non ti spiace tornerei alle mie faccende. Ferma i buoi, vecchio mio. Sai bene perchè sono qui. No, non lo so, anche se in realtà temo di saperlo: sei qui per il solito Bilancio Esistenziale post-genetliaco, vero? Era facile. (alzando gli occhi al cielo) No guarda, abbi pazienza ma quest'anno proprio non è cosa. Magari ne riparliamo più avanti. Sai bene quant'è importante la giusta collocazione temporale per la stesura del Bilancio Esistenziale. Si si, i compleanni...ogni inizio d'anno... Però veramente, quest'anno non c'ho cazzi per queste pratiche introspettive. E poi non è cambiato niente rispetto all'anno scorso, quindi se proprio vuoi fatti una copia dell'ultimo Bilancio approvato e cambia la data con quella di oggi, ok? E se invece proprio questa immutabilità della tua linea esistenziale diventasse la prima voce da prendere in esame? Lo vedi che sei stronza? Mi ci stai tirando dentro a forza. Controproposta: questa volta mi lasci in pace, e l'anno prossimo facciamo il Bilancio più approfondito di tutta la nostra vita. Magari svegliamo pure Ragione e quei cazzoni dei Sentimenti e ci facciamo una brainstorming session da rivoltarci tutta la personalità come un guanto. Che ne dici? Mmmmm... sai bene che al tuo (nostro) prossimo traguardo anagrafico si dà in genere un valore particolare, quasi uno spartiacque nella vita di una persona. Tu vorresti gravarlo ulteriormente? Potrebbe risultare pesante... Correrò il rischio. Allora per me va bene (raccoglie il suo carico di rimpianti). Restiamo d'accordo così, ci vediamo tra un anno. Ovviamente se nel frattempo dovessi aver bisogno di me, non hai che da svegliarmi. Grazie, ma cercherò di non disturbare. Al limite potrei svegliare Ragione. Lei e tutti i suoi simili sono anni che dormono. Proprio mentre questa società disgraziata avrebbe più bisogno di loro. Quella cazzona. Crede di poter affrontare ogni cosa con il suo pragmatismo illuminato. E' un peccato non poter fare a meno di lei. Sarebbe peggio. In passato interi popoli ci hanno provato, e i risultati bruciano ancora. Vabbè, conserva le tue visioni para-filo-psico-socio-logiche per il nostro prossimo incontro. Ne avrai bisogno. Buon sonno, Coscienza. Grazie, ma non sono io quella che dorme, caro SuperCirio. Sei tu. ..... Hasta luego (sparisce)
Di SuperCirio addì 25/02/2008 @ 21:58:36, in music, linkato 1035 volte)
Non c'è una ragione particolare che mi spinge a postare qui il videoclip di In The Morning Of The Magician dei Flaming Lips. Forse è un'inconscia forma di autotutela nei confronti di Sanremo che incombe.
Esiste uno stato d'animo che i francesi definiscono, con perspicacia sopraffina, l' "Esprit d'Escalier". Il concetto, per chi non lo conosce già, si può spiegare con un semplice esempio: - state discutendo animatamente con il vostro capo, o con un collega, o con chi volete voi. Vi infervorate, i toni si alzano, entrambi vi ritenete dalla parte della ragione o quantomeno nessuno è disposto ad ammettere di essere nel torto. Questo aspetto non è rilevante ai fini della spiegazione. All'improvviso il vostro avversario vi colpisce (metaforicamente) con qualcosa di inaspettato: un insulto non giustificato, un'accusa dolente, una critica velenosa. Presi alla sprovvista, vi limitate a parare il colpo in qualche modo, controinsultando, mandando semplicemente a cagare o mostrando il dito medio. E ve ne andate. Magari giù per le scale, così l'esempio risulta ancora più calzante. State scendendo gli scalini, rimuginando immusoniti su quanto appena successo, e all'improvviso, illuminante come la più assoluta delle verità, vi coglie l'ispirazione di ciò che avreste potuto dire o fare per volgere a vostro favore il risultato dell'alterco. Lo spirito della scala è lì, appollaiato sui gradini, che vi mostra con colpevole ritardo quali sarebbero state le parole giuste, i gesti azzeccati, o soltanto i silenzi più adatti.
E' uno spirito maligno e insolente, sempre pronto a riflettere i tuoi limiti e le tue inadeguatezze. Ciò che ti insegna oggi non ti servirà domani, e se anche un giorno ti servirà ancora, te ne sarai già dimenticato. Se ne sta lì, come un vigile agli incroci del tuo destino, per farti perdere occasioni, alimentare rimpianti, sfoltire le opportunità. Quanto più piacevole potrebbe essere la tua esistenza se ti riuscisse di scorgere sempre e con immediatezza la cosa più giusta da dire o il gesto più adatto da compiere? Quanta ricchezza, soddisfazioni, scopate in più? Puoi non incontrarlo per mesi, magari per anni, ma lo spirito può aspettare. Sa che vi incontrerete di nuovo, prima o poi, alla fine di qualche scala. Ti farà un sorriso un po' beffardo, ti metterà un braccio attorno alle spalle, e avvicinandoti la bocca all'orecchio lo sentirai sussurrare...
a) sembra che faccia le corna a chi segue, e non mi par bella cosa; b) "L'Italia Viva" mi ricorda troppo l'Italia Forza, o Forza Italia. Non vedo l'innovazione.
Tra poche ore farà il suo ingresso trionfale nella mia esistenza un nuovo PC con proc. Pentium IV dual core, memoria RAM a gogo, spazio disco infinito e scheda video a simbologia metaforica. Un affarone da pochi euro che non potevo lasciar scappare. Non essendo dotato di sistema operativo, dovrò provvedere da me medesimo all'installazione/configurazione del suddetto; essendo Windows XP sp2, al momento, il candidato più accreditato per dare anima al novello hardware, non sono da escludersi complicanze che impediranno l'aggiornamento di questo blog per un numero di giorni non preventivabile. Non mi pare di sentire lamenti né urla isteriche di disperazione.
Update delle 23.11: tutto ok nuovo apparato perfettamente efficiente ed operativo. Vi è andata male anche stavolta, eh?
Il mio incessante peregrinare tra le suggestioni del web 2.0 mi ha da poco approdato sulle baie di Anobii. Cos'è e come funziona: Anobii è una comunità di bibliofili che recensiscono, condividono, commentano o semplicemente elencano le opere letterarie che possiedono. E' il connubio tra la substantia materica delle parole su carta e l'universo immateriale della Grande Rete. Volendo però evitare raffigurazioni roboanti, possiamo semplicemente dire che Anobii è un tool autoreferenziale che permette a chiunque di tirarsela elencando le proprie letture presenti, passate e future. E' possibile replicare la propria libreria reale scegliendo tra gli oltre 4mln di titoli già censiti nel portale, oppure inserirne di nuovi nel caso non siano in elenco. Per ogni volume è possibile indicare se lo si è già letto, lo si sta leggendo o lo si vorrebbe leggere (wish list); per ogni opera si può esprimere un voto di gradimento, lasciare commenti (anche nelle librerie altrui) suggerire percorsi di lettura.
Le funzioni del portale nel suo complesso potrebbero essere migliorate (soprattutto per quanto riguarda le modalità di ricerca delle opere) ma trattandosi di una beta version restano aperte ampie possibilità di sviluppo e miglioramento. Nel frattempo io continuo a sistemare i miei scaffali.
Tempo fa mi ero autoimposto di non parlare più della viabilità nella zona della nuova fiera di Rho-Pero, né della massa di miserabili che ne stanno (mal)gestendo progettazione e sviluppo.
Immerso ogni sera nel delirio del traffico caotico, riflettevo sul fatto che tutto sommato non aveva senso prendersela con i responsabili di cotanto sfacelo, quattro poveri diavoli incompetenti sui quali la natura si è gia accanita con evidente ferocia.
Anche la più grassa inettitudine deve però avere un limite, superato il quale perfino i casi umani più struggenti risultano molesti.
L'ultima e più devastante scelta di questa congrega di idioti è impossibile da spiegare a parole. Anche il più preparato degli ingegneri civili incontrerebbe difficoltà nel descrivere l'assurdo guazzabuglio di incroci, deviazioni, rimandi e collegamenti con cui quella massa di cretini sta dando il colpo di grazia alla viabilità di quella zona disgraziata.
Se è vero che un'immagine vale mille parole, allora che immagine sia. Le mille parole, tutte offensive, le riservo ai somari responsabili di questo scempio urbano.
Di SuperCirio addì 13/02/2008 @ 22:17:27, in music, linkato 1084 volte)
Elio e le Storie Tese ha scelto un rebus (9, 2, 6, 5; facilissimo) come copertina del nuovo singolo Parco Sempione. Questa volta Elio e la gang si accaniscono contro i fricchettoni suonatori di bonghi che al parco Sempione di Milano (ma potrebbe valere per qualsiasi parco d'Italia) affliggono l'altrui udito con la loro mancanza di ritmo e senso musicale. Qui sotto il video, ingegnosamente concepito dal regista/profeta del non-sensePelo Ponneso.
Sempre a proposito della tanto vituperata legge elettorale e della necessità di cambiarla/modificarla/modellarla, temi sui quali sia a destra che a sinistra si consuma il dibattito politico di questi giorni, c'è un aspetto della questione, tanto curioso quanto controverso, che proprio non riesco a spiegarmi.
L'obiettivo condiviso è la necessità di far si che dalle urne esca una formazione governativa stabile, in grado di affrontare efficacemente le maggiori problematiche sociali ed economiche del paese e legittimata a governare senza l'incubo dei ricatti da parte di formazioni politiche minoritarie ed estremiste.
Le coalizioni iperframmentate da centinaia di partitini non garantiscono stabilità, questo è ovvio e i fatti lo dimostrano. Le esperienze fallimentari di Ulivo e CdL sono sotto gli occhi di tutti.
La parola d'ordine, oggigiorno, è 'mai più': mai più partitini estremisti che inquinano coalizioni di natura moderata, mai più porcherie mastelliane, mai più ricatti dei movimenti che vanno contro la loro stessa coalizione.
Mai Più: lo dice a chiare lettere il popolo della sinistra, lo pensa senza indugi il popolo della destra.
E allora si torna a invocare a gran voce lo sbarramento, la soglia minima, quel limite percentuale di consensi al di sotto del quale nessuna formazione politica può pretendere seggi o imporre scelte.
Detta così sembra la cosa più facile del mondo, ma è proprio sulla necessità dello sbarramento che mi sorge il dubbio cui accennavo sopra: serve? O meglio: come siamo arrivati al punto di aver bisogno di un simile meccanismo?
In un paese che ha la pretesa di considerarsi civile un sistema a sbarramento non avrebbe neanche la necessità di esistere, perchè il limite alle formazioni politiche sarebbe imposto dagli elettori stessi. I cittadini di una nazione matura, consapevoli del valore democratico che il loro voto esprime, si limitano a NON VOTARE i partitini da zerovirgola, senza bisogno di una legge elettorale che glielo impedisca.
In italia invece non funziona così. Perchè qui il primo pirla può svegliarsi la mattina e fondare il Partito delle Casalinghe Annoiate, o il Movimento Tutela Pesci di Lago, e avere la certezza che qualcuno ancora più pirla di lui lo voterà, garantendogli laute sovvenzioni di denaro pubblico e la possibilità di rompere i coglioni in parlamento.
Ma veramente ci vuole uno sbarramento per impedire la conquista di posizioni di potere a un partitino come l'Udeur, ex democristiano d'accatto, a vocazione regionale, con un presidente pluri-inquisito e l'intera dirigenza sul registro indagati?
Non dovrebbe bastare il buon senso civico? Probabilmente si, se solo ce ne restasse almeno un pochino.
Di SuperCirio addì 11/02/2008 @ 22:07:08, in music, linkato 1047 volte)
Pochi se ne saranno accorti, ma il trailer della trasmissione Real CSI che gira in questi giorni sui canali Mediaset ha come soundtrack la bellissima Letters To God dei BOXCAR RACER, side-project di Tom DeLonge e Travis Baker dei Blink 182.
Il loro album self-titled, purtroppo l'unico della band, è entrato nel mio mp3 player circa 4 anni fa, e ancora non ne è uscito.
Consiglio di ascoltare il brano per intero, affinchè si possa apprezzare nel finale la maestosa perizia di Travis Baker alla batteria.
Il videoclip in compenso fa abbastanza cagare, anche se dubito che sia quello ufficiale.
Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra,talvolta vediamo la vita nell'aria. E la chiamiamo polvere. (S. Benni)
(Ieri, ore 17.15) il metrò se ne scivola via sulla linea rossa con l'identica stanchezza annoiata del magma pendolare che ne farcisce i vagoni. Mi conquisto un posto in piedi, vicino alla porta, sul lato opposto rispetto a quello di apertura. Quando tutti i sedili sono occupati, le porte sul lato opposto diventano un territorio ambìto, perchè permettono di appoggiarsi ai battenti, in barba ai moniti degli adesivi di servizio sui vetri circa i rischi di tale pratica. Me ne sto lì appoggiato all'anta potenzialmente assassina, con il player mp3 che mi graffia le trombe d'Eustachio a colpi di Coheed&Cambria, quando noto ad un passo da me una ragazza che sorride. Chiunque conosca Milano e il suo popolo di pendolari sa quanto sorprendente e inaspettato possa apparire un sorriso in metropolitana all'ora di punta. La ragazza è carina, venticinque anni più o meno, un maglioncino fucsia sopra jeans scuri. I capelli chiari sono raccolti in una crocchia infilzata da uno spillone di legno con un curiosa spirale all'estremità. Sta leggendo un libercolo, e sorride in continuazione. E' più un riso che un sorriso. Non riesce a leggere oltre poche righe senza abbozzare una risata, subito contenuto. Mi chiedo cosa stia leggendo di così divertente. La vedo portare di continuo la mano alla bocca nel tentativo di soffocare sbuffi e mugolii di ilarità. Un po' si vergogna, ma trattenersi le è difficile. E' allegra in modo contagioso. Sorrido anch'io. Una signora lì vicino mi guarda con una smorfia un po' complice, come volesse dirmi Ma la vedi questa come se la ride, ma pensa te. Beata lei che ha tanta allegria... La ragazza si danna fino alle lacrime nello sforzo di mascherare l'ilarità. Si porta una mano agli occhi, con l'altra continua a reggere il libro. Riesco finalmente a vederne la copertina. Stefano Benni - Bar Sport. Sorrido apertamente: è tutto chiaro. Non potrebbe essere altrimenti. Lei mi guarda, si schermisce un po' imbarazzata. C'è qualcosa di una bellezza mistica in una ragazza che ride leggendo Benni. Vorrei dirle tranquilla, non preoccuparti, quel libro ha fatto lo stesso effetto anche a me. Vorrei chiederle quali altri opere di Benni già conosce, se ha già letto Il Bar Sotto Il Mare, come ha vissuto l'evoluzione letteraria delle sue opere, la deriva poetica degli anni recenti, la bellezza malinconica e struggente degli ultimi racconti. Dieci anni fa mi sarei buttato ai suoi piedi, in lacrime, implorandola di sposarmi, sotto gli occhi basiti di centinaia di anonimi pendolari incapaci di cogliere la magia che dirompe dall'incontro di due anime come le nostre. Avremmo vissuto, nella nostra casetta di Sompazzo ai piedi del Monte Macco, un'esistenza pregna di risate e umorismo. Avremmo fatto colazione tutti i giorni con caffè e luisone, ascoltato i racconti del marinaio e del primo uomo col cappello, giocato a pallastrada, cenato nel ristorante Bon Bon di Gaspard Ouralphe...*
E' scesa alla fermata di San Leonardo. Io quella dopo.
*Quest'ultima parte ha senso solo per chi possiede una seppur minima conoscenza dell'opera di S.B. Tutti gli altri non capisco neanche come siano arrivati a leggere fino a questo punto.
Vedi qual'è la differenza sostanziale tra i nostri meccanismi elettorali e quelli americani?
Negli States i candidativanno in televisione a piangereprima del voto, con la certezza di un impatto mediatico che darà buoni ritorni in termini di consensi.
In Italia invece a piangere sono gli elettori dopo aver votato, nella solitudine della loro stanzetta spoglia, e con la certezza di averlo preso in quel posto ancora una volta.
Alla fine, come prevedibile, il presidente Marini ha dovuto alzare bandiera bianca. Il governo istituzionale rimane un progetto fallito: ad aprile tutti alle urne. A farci che, visto che il Porcellum è ancora in circolazione vitale e grufolante come non mai, lo devo ancora capire. Nel frattempo il due-volte-losco ha già acceso i motori della macchina elettorale in vista del plebiscito che entro 70 giorni lo incoronerà Zar Di Tutte le (povere) Italie.
In realtà il Berluska la sua campagna elettorale l'ha già fatta, nel senso che il suo programma per un governo ad personam se l'è già elaborato da un pezzo e possiamo immaginarne i contenuti: abolizione della GdF, limiti ai poteri della magistratura, decreti pro-mediaset, e via di questo passo.
La versione presentabile della kermesse elettorale sarà invece il solito tritatissimo pastone di populismo in salsa anticomunista, lo snack ideale per cervelli addormentati da Grandi Fratelli e notizie che strisciano. Il fatto che senza riforme elettorali la sua coalizione di governo rischi di naufragare a metà legislatura, così come accaduto alla precedente, non è un problema sufficiente a guastargli il sonno. L'ha detto a chiare lettere: prima ci riprendiamo gli scranni, poi eventualmente si metterà mano al Porcellum. Eppure era lui che fino a poco tempo fa mostrava vocazione per le grandi intese in tema di riforme elettorali; riforme che invece ora giudica secondarie rispetto alla possibilità concreta di un ritorno a palazzo Chigi. Potenza e mistero dei sondaggi che lo danno vincitore con ampio margine. E in fin dei conti non potrebbe che essere così.
Invece la cosa che più mi preme è capire entro che termini il Berlusconi futuro primo ministro concepisce quelle riforme che l'intero paese invoca. Ho paura che, almeno per quanto riguarda il cambiamento delle norme elettorali, il Berlusconi prossimo capo del governo avrà posizioni diverse rispetto a quelle che aveva da capo dell'opposizione.
Fino a pochi giorni fa meditavo di astenermi dal voto come forma di protesta verso questa classe politica pacchiana e fallimentare. Poi ci ho ripensato: potrebbe essere l'ultima volta che me ne viene data la possibilità.
Di SuperCirio addì 04/02/2008 @ 22:18:54, in music, linkato 975 volte)
Nel turbinio sonoro che accompagna questo inizio del mese corto, scelgo senza alcuna evidente ragione di postare qui un vecchio (che poi tanto vecchio non è) pezzo dei Calla tratto dal loro ultimo e controverso album 'Strenght In Number'. Godetene, se vi aggrada, altrimenti siamo amici come prima.
Berlusconi è stato assolto nell'ambito del processo SME perchè 'il reato commesso non è più reato'. Ovviamente la sentenza non si sofferma sul fatto che l'illecito in questione è stato abolito nel 2002 dallo stesso Berlusconi quand'era Presidente del Consiglio nel precedente governo.
Il meccanismo è di una semplicità disarmante: - ieri hai rubato una mela; - oggi vieni eletto a capo di un governo il quale decreta che rubare mele non è reato; - domani verrai assolto dall'accusa di aver rubato una mela.
In un paese civile un personaggio come Berlusconi esisterebbe solo nei fumetti. Nella repubblica delle banane chiamata Italia, invece, si appresta a ricevere il terzo mandato governativo.
Stavolta però mi ci metto anch'io a rubar mele, eccheccazzo.
Di SuperCirio addì 01/02/2008 @ 20:15:40, in music, linkato 869 volte)
A volte l'incompetenza dei legislatori può rivelarsi un vantaggio per noi cittadini, come successo ad esempio in un caso riportato ieri da una succosa notizia apparsa su alcuni quotidiani online. Pare infatti che la nuova legge sul diritto d'autore, in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (quindi non più modificabile poiché già approvata), contenga un comma che recita testualmente: "E' consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".
Secondo fonti autorevoli e competenti in materia, il termine "degradate", inteso in senso tecnico, si applica perfettamente al formato mp3. L'algoritmo mp3 applica infatti una compressione del segnale digitale, comportando di fatto un 'degrado' del contenuto originale. Per quanto riguarda poi il vincolo dell'uso 'didattico', cavilli e scappatoie abbondano. Teoricamente potrei possedere l'intera discografia di un artista perchè, a 'scopo didattico', vorrei studiarne i testi dei brani, oppure perchè ho intenzione di imparare a suonare la chitarra. E' fondamentale infine non trarre lucro dai propri file musicali, quindi basta non mettersi a smazzare cd masterizzati agli angoli delle strade per stare in una botte di ferro.
La vostra discografia in mp3 di Cristina D'Avena è salva: potete sempre sostenere di possederla 'a scopo didattico' per cercare messaggi satanici nascosti suonando i brani al contrario.