Di seguito i deliri pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
D'un tratto così, senza troppi preamboli né avvisaglie, mi ritrovo con l'impianto di riscaldamento in funzione, i caloriferi che scottano, la caldaia che brucia prezioso metano importato da lande remote...
e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei...
E il naufragar m'è tutt'altro che dolce in questo mare...
Ora, non vorrei che i pochi giorni di bel tempo appena trascorsi siano riusciti a scalzare dalla comune coscienza un fatto incontrovertibile: l'estate 2011 si sta rivelando climaticamente una merda...
È questo il pianeta surriscaldato?
un ferragosto sotto la pioggia e con una temperatura massima al di sotto dei 20° NON HA PREZZO (nel senso che non vale un cazzo...)
Come non fosse bastato l'inverno maledetto che sembrava non voler finire più, adesso ci si mettono pure i vulcani islandesi con le loro nubi zozze a minacciare l'equilibrio climatico dell'estate 2010. Io l'Islanda l'ho sempre considerata come un grosso macigno simpaticamente sfigato, messo apposta dal Padreterno a un passo dal circolo polare così che potesse sfogare tutta la sua turbolenza geofisica senza troppo rompere i coglioni al resto del pianeta. Una discreta e poco ingombrante socialdemocrazia nordeuropea da cui al limite potevano uscire musicisti dall'eclettismo artistico un po' pazzoide, oltre a costituire la giusta ambientazione per i romanzi di Verne. In realtà da qualche tempo l'Islanda sta mostrando un'altra faccia, e non è certo quella migliore. Prima la crisi economica che ha portato i suoi pochi e finora pacifici cittadini a fare i conti con le storture della finanza globale; ora il vulcanone sotto ghiaccio che sputacchia cenere e blocca la circolazione aerea in tutto l'emisfero boreale. Dicono gli esperti che ci saranno ripercussioni negative sul clima con (cosa per me più terrificante) flessioni significative delle temperature medie. Grazie tante, Islanda: millenni di oblio geopolitico e tutto a un tratto il massimo che riesci a fare è rovinarmi l'estate...
Succede che all'improvviso piomba in ufficio questo omino con la tuta di SuperMario l'idraulico, si fionda sul fancoil esattamente alle mie spalle e comincia a trafficarci smanettando i comandi della ventola. "Adesso va l'aria condizionata, dottò" mi dice tutto soddisfatto. Io lo guardo strano "aria condizionata? E il riscaldamento non va più?" "E no eh, adesso butta solo aria fresca. Senta, senta com'è fresca dottò", e si crogiola la mano sopra il getto di aria polare in uscita dalla grata. Io lo guardo sempre più strano "Aria fresca? Buon uomo, Fuori ci sono 6 gradi, qui dentro non più di 14, e lei mi dice che a qualcuno è venuto in mente di spegnere il riscaldamento e fare partire l'aria condizionata?!" SuperMario se ne va biascicando che lui fa quello che gli han detto di fare e morta lì. Per tutto il giorno in ufficio è circolata aria prossima allo zero termico. Qualcuno ha stabilito che l'inverno è finito e anche se le temperature di questi giorni sono tutt'altro che primaverili, è giunto il momento di spegnere il riscaldamento. Dunque, bentornata primavera! Che gli animaletti si sveglino dal loro letargo! Che le api tornino a ronzare sui fiori appena sbocciati! E -se possibile- che i miei denti smettano di battere e il sangue torni a circolare nelle dita cianotiche...
La neve in città in genere non piace a nessuno, a parte i bambini che ci fanno i pupazzi e i cani che ci pisciano sopra (sui pupazzi, non sui bambini). Però bisogna dire che crea atmosfera, prepara le verze per la cassoela ed ha l'incredibile capacità di modificare gli orari ai miei vicini di casa. Questi sono tutti bravi lavoratori indaffarati e mattinieri proprio come me, ed è consuetudine scambiarsi un saluto di prima mattina, incrociandosi nel tornello dei box prima di impegnare uno dietro l'altro la rampa d'uscita. Tranne quando nevica. In questo caso la zona garage, a quell'ora di solito abbastanza animata, si presenta deserta e silenziosa. Allora prendo la mia pala da neve e attacco a liberare, ancora una volta DA SOLO, la rampa di uscita, rimunginando ipotesi su quali morbi epidemici possono aver colpito così duramente tutto il vicinato, risparmiando soltanto me. Alla fine, quando ormai mi sono convinto che l'intero quartiere sia rimasto vittima di un attacco terrorista a base di gas nervino verso il quale io sono misteriosamente immune, mi asciugo il sudore e con un colpo secco batto la pala sul cemento del tornello per liberarla dalla neve residua. All'improvviso, come se quel suono fosse un segnale convenuto, tutte le serrande si aprono all'unisono e le facce riposate dei miei coinquilini fanno capolino augurandosi vicendevolmente buona giornata. Con altrettanta simultaneità vengono avviati i motori. Il tempo di rallegrarmi del fatto che l'intero vicinato non è rimasto vittima di alcuna disgrazia e il tornello è già invaso da auto che diligentemente si accodano verso la rampa d'uscita, ormai perfettamente sgombra da ogni traccia nevosa. Li saluto uno ad uno mentre mi sfilano davanti, e loro rispondono con un sorriso che fa tanto, tanto Natale...
Se inizia così, non potrà che essere una giornata di merda...
update delle h. 22.00: e infatti...
Tre giorni di quasi-inverno ed io sono già macellato da raffreddore e mal di gola. Se le premesse sono queste, temo che a Natale il panettone dovranno somministrarmelo per endovenosa.
Se non ho capito male, il tempo si manterrà bello e soleggiato al nord, con temperature sopra la media del periodo, fino a venerdì. Poi, nel weekend, deciso peggioramento e brusco calo delle temperature.
Dio è dotato di un gran senso dell'umorismo. Peccato che diverta solo lui.
Nel tardo pomeriggio di ieri, mentre guidavo verso casa sotto un nubifragio biblico, cercavo di immaginare come potrebbe svolgersi l'esistenza di quelle popolazioni che abitano territori soggetti ai climi monsonici, condannate ogni anno a subire per settimane la rabbia degli elementi e il disagio di alluvioni ed allagamenti costanti. Ad un certo punto mi sono ritrovato immerso in una pozzanghera grande quanto un campo da tennis, con l'acqua che arrivava alle portiere ed un gran fetore tutt'intorno: non era soltanto acqua piovana quella che stavo guadando, bensì un enorme e mefitico rigurgito di fogna. Un angolo di Calcutta monsonica in pieno hinterland milanese, ed io ci stavo letteralmente immerso dentro. Quando si dice l'empatia...
Stanotte, dalle mie parti, seconda tromba d'aria nel giro di 24 ore: non male come media. Il mese di luglio si è presentato con il peggior biglietto da visita, e le previsioni per le prossime ore promettono merda a tutt'andare. E meno male che secondo alcuni questo pianeta sarebbe in pieno ciclo di desertificazione... Non so se il clima sta davvero impazzendo, ma di certo sta facendo impazzire me.
update del 02/07:
E siamo a 3... roba da meteo balcanico. Mai visto uno schifo simile in vita mia. E c'è ancora gente che ci trova del positivo perchè secondo loro "così rinfresca", e non considerano, 'sti ignoranti, che queste continue piogge notturne seguite da giornate di sole non fanno altro che innalzare ulteriormente i livelli di umidità.
Tornare al lavoro dopo una settimana di ferie è già sconfortante di per sè, ma il rientro sotto un cielo scandinavo come quello di oggi può portare a punte di autentica depressione...
Climatologi ed eminenti scienziati potranno giustificare con mille teorie le cause del maltempo che da un mese e mezzo flagella senza interruzione l'area mediterranea: effetto serra, global warning, buchi nell'ozono, il nino la nina e i ninetti...
Niente di tutto ciò: semplicemente un mese e mezzo fa ho deciso di prendermi la seconda settimana di giugno di ferie, e da allora gli dei del clima hanno fatto di tutto per convincermi che non era il caso.
Ma io resisto, 'fanculo loro e tutta l'acqua che stanno mandando.
|