Ora, non vorrei che i pochi giorni di bel tempo appena trascorsi siano riusciti a scalzare dalla comune coscienza un fatto incontrovertibile: l'estate 2011 si sta rivelando climaticamente una merda...
Compro su eBay un flash fotografico ad un prezzo decisamente strepitoso: 45 euri per un dispositivo di marca sa-il-cazzo-cosa, spedizione gratuita, venditore di Hong Kong. Sembra un affare. Sembra. Passa un mese e mezzo e ancora non si vede niente. Mi Incazzo. Scrivo. Niente. Un giorno le Poste Italiane mi convocano al loro cospetto mediante recapito di apposito talloncino per il ritiro di raccomandate urgenti. E' la Finanza, ufficio doganale di Linate. Abbiamo noi il tuo flash, mi scrivono. Vogliono sapere dove l'ho comprato, perchè l'ho comprato, quanto l'ho pagato, cosa intendo farci, chi è il piccolo operaio cinese che l'ha assemblato, come si chiamava sua madre, etc. Chiedono garanzie scritte e giurate che il dispositivo non esplode, non ti fulmina, non schizza acidi e non emette raggi laser. Vogliono che giuri sulla testa dei miei antenati che il pacco non contiene animali protetti dalla convenzione di New York, e che gli imballaggi non sono stati confezionati utilizzando pelli di bestie in via di estinzione o già estinte del tutto. Io vorrei far notare che, in qualità di destinatario, posso solo SPERARE che il pacco in questione contenga lo stramaledetto flash fotografico acquistato ormai eoni addietro e speditomi dall'altra parte del pianeta da persone che, per quanto ne so, potrebbero essere psicopatici che promettono di spedirti un flash e poi ti mandano un pitone albino dentro una scatola di pelle di tigre. Ma si sa che i funzionari doganali sono in genere poco inclini al contraddittorio su questioni di logica, quindi mi sono limitato a firmare e spedire via fax una paccata di moduli più corposa della Costituzione Europea. Le settimane passano. Arriva un'altra convocazione al cospetto delle Reali Italiche Poste. E' arrivato il mio pacco. Stropicciato, bistrattato da decenni di girovagare nella polvere di oscuri magazzini doganali, ecco finalmente il mio sospirato dispositivo. "venti euri e 18", recita l'omino dietro il vetro rigirandosi il pacco tra le mani. Prego? Ventieuriediciottocentesimi, si ostina lui. Mi mostra un'etichetta semileggibile: tasse d'importazione, diritti doganali, spese di notifica, etc etc... tot €20,18. Se la calcolatrice di Windows non mi tradisce, si tratta del 44,444% in più rispetto al prezzo di acquisto che arriva così a eur 65,18. Il tutto dopo mesi di attesa e sbattimenti.
Caro Ministro delle Attività Produttive, mentre ti infili su per il culo la tua legge 388/2004 sugli incentivi al commercio elettronico, mi fai sapere se quei 20,18€ li posso scavallare dal 730?
Chi ha detto che a casa in ferie, allafin fine ci si annoia? A me non succede, e in ogni caso anche la noia sarebbe cosa assai più sopportabile rispetto al senso di orrore che mi prende ogni mattina prima di entrare in ufficio. Si dice che quando non si fa niente il tempo sembra non passare mai... sarà anche così, ma a me succede l'esatto contrario.
Di supercirio addì 26/03/2011 @ 09:35:02, in bambini, linkato 1135 volte)
Dato un figlio in età da scuola primaria, la difficoltà nel buttarlo giù dal letto all'ora della sveglia nei giorni feriali è direttamente proporzionale all'impegno con cui il pargolo, nei giorni di festa, vi romperà le palle svegliandovi ben prima del suddetto orario.
Es: due figlie di 6 e 9 anni, frequentano rispettivamente il 1° e il 4° anno della scuola primaria; ora fissata per la sveglia in giorni feriali: 7.15. Ora in cui effettivamente si riesce a cavarle dal letto dopo grida, minacce, scoperchiamento delle coltri, etc: 7.30. Orario medio in cui sabato e domenica le due pupe, mentre tu ancora stai dormendo, ti piombano nel letto per gridarti nelle orecchie, tirarti ginocchiate e incitare il cane a leccarti la faccia: 06.52 circa...
Ripropongo un giochino assai semplice: consiste nel mettere in relazione due notizie prese fresche fresche dalla stessa testata online, traendone poi le opportune considerazioni...
Devo ammettere che fin dall'inizio il mio approccio agli ebook è stato frenato da un tradizionalismo che in realtà non mi appartiene. Per una questione di materialità, più che altro: dei miei libri (così come dei miei dischi) sono sempre stato geloso, e la gelosia è un'emozione che si fonda sul possesso. Ma se viene a mancare la forma fisica di ciò che si ama possedere, come si può esserne gelosi? L'idea di leggere un libro destinato a non occupare uno spazio fisico sugli scaffali delle mie librerie mi pareva un'eresia. Fortunatamente sono uno che ama cambiare idea, e alla fine mi sono comprato questo:
Nulla di avvenieristico/trascendentale, s'intende: diciamo che è la versione proletaria dei più blasonati Ipad e Kindle, però il suo sporco lavoro lo fa, e lo fa bene. Non ci incarti il pesce nè lo puoi usare le schiacciare le mosche, ma vuoi mettere l'aria gekissima che ti dà? (oltretutto in rete trovi paccate di ebook aggratizz... capisci a mmè...)
Nonostante l'ormai notevole quantità di primavere alle spalle, mi ostino a credere che ogni nuovo anno sarà migliore del precedente, finchè l'inesorabile evidenza dei fatti non mi costringe a ricredermi ed io ripongo nel cassetto ogni speranza in attesa dell'anno successivo.
Fino a qualche giorno fa l'illusione era talmente forte da contaminare i convenevoli augurali. Quando qualcuno mi augurava Buon Anno rispondevo con la formula '... e che sia migliore del vecchio, anche se non sarà difficile considerato che il 2010 ha fatto cagare'. Come sempre mi sbagliavo: il nuovo anno è partito alla cazzo esattamente come si era chiuso il 2010. Piove sempre, il lavoro è la solita merda, mia moglie continua a scialacquare capitali all'Ikea e convincere la prole a fare i compiti rimane un'impresa estenuante. Nulla cambia perchè nulla cambi.
Ho cercato di rimandare, almeno finchè le condizioni climatiche lo hanno permesso, il più triste dei rituali: il cambio degli armadi di metà autunno. Si dice che ogni armadio racconta la storia di chi lo possiede. Il mio preferirei si facesse i cazzi suoi...
Forse a causa della sempre minor disponibilità di tempo, mi era sfuggita l'ultima l'ultima strabiliante iniziativa propagandistica del nostro giullaresco governo e di quell'anziano sciroccato che ne è a capo: il libercolo "Due Anni Di Governo", l'ennesima strilloneria autoreferenziale sull'attività governativa che lo Sciroccato intende spedire a qualche milione di famiglie italiane.
Pensare che in tempi di crisi, con il mondo del lavoro in ginocchio e una finanziaria costruita unicamente sui tagli, ci sia un governo disposto a scialacquare capitali per un'iniziativa di autopromozione inutile fino alla farsa, è di per se indisponente. L'idea poi che questo (mal)governo sia convinto di aver così ben operato negli ultimi due anni da sentire la necessità di raccogliere in un libro i propri "trionfi" è da voltastomaco.
Se nella vostra librearia ci sono già raccolte di barzellette a sufficienza, evitate di farvene mandare un'altra, oltretutto poco divertente nonché pagata dai contribuenti.
Qui potete firmare un petizione per chiedere che la vostra cassetta della posta non venga violata dalle zozzerie propagandistiche dello Sciroccato. Stanno circolandio anche delle mail con lo stesso obiettivo.
Per chi invece non riesce a resistere al fascino di certe iniziative editoriali in stile MinCulPop, ecco qui un'altra delle invenzioni del vulcanico Metilparaben: uno script in grado di scodellarvi all'istante il vostro Opuscolo Sciroccato personale. Basta un refresh ogni tanto. Almeno così qualcosa cambia...
Visto il sempre minor tempo e ancor meno voglia di dedicarmi all'aggiornamento di questo diarietto virtuale, non mi resta che aggrapparmi alla più disperata e biasimevole mossa tipica dei blogger senza idee come me: il rimando al post di un altro blog. Internet pullula di blogger che hanno più tempo/voglia del sottoscritto da dedicare ai loro spazi online, o hanno soltanto abbastanza talento per compensare ogni altra mancanza. Ne trovate un esempio QUI, e credo sia il meglio che possa proporvi. Leggetelo. Non perdete tempo qui, voi che ne avete.
Una settimana nella terra dove le donne hanno seni ipertrofici e gli uomini raddoppiano tutte le consonanti: è tutto quello che serve per aumentare il proprio giro-vita di almeno 3 cm...
Si dice che le ferie a settembre siano un lusso per privilegiati, un vezzo riservato ai pochi che possono permettersi di partire per le vacanze quando il resto della massa è ormai tornata alle consuete attività. Io invece la vedo un po' sfigata come faccenda, ma quest'anno va così... hasta luego!