Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
È singolare il fatto che il nostro governo abbia scelto proprio i giorni in cui è in pieno svolgimento a Copenhagen il summit mondiale sui cambiamenti climatici per lasciar trapelare le prime indiscrezioni sulle potenziali "location" in cui costruire le nuove centrali nucleari previste dalla recente legge 99. Un tempismo che la dice lunga sulla sensibilità della classe politica italiana riguardo le tematiche ambientali. Il ministro Scajola, con la sua consueta patetica piacioneria, ha dichiarato che lui la prima centrale "se la metterebbe nel giardino di casa". Non si disturbi: sono sicuro che ad Arcore c'è molto più spazio...
A quanto pare il tatuatissimo Fabrizio Corona, nell'accogliere la sentenza di condanna a 3 anni e rotti di gattabuiazza per estorsione, ha dichiarato che si vergogna di essere italiano. Non preoccuparti, Fabrizio: anche a me fa vergognare che tu sia italiano.
Io mi sforzo di capirti, Massimo. Non condivido il tuo gesto, ne prendo con forza le distanze, convinto che le statuette a Berlusconi sia giusto tirarle (metaforicamente parlando) nell'intimità dell'urna, quando un segno di penna, a dispetto dell'apparente semplicità del gesto, può pesare mille volte più di un modellino del Duomo. Però vorrei provare ad intravedere le tue motivazioni. E bada bene: non le ragioni, perchè di ragione in questi casi ce n'è ben poca, ma soltanto le cause scatenanti, quel principio di causa/effetto che sicuramente c'è stato e che va al di là di ogni considerazione sulla tua presunta infermità mentale. Tutto sommato eri anche una persona con dei numeri. Hai studiato elettronica, come me (prima ipotesi: studiare elettronica destabilizza? Due prove fanno già un indizio!), ti sei dato da fare nell'azienda di famiglia, hai perfino un passato da inventore. Cosa ti ha esasperato al punto da commettere un gesto - oltretutto neanche tanto originale- che procurerà rogne a non finire a te e a tutta la tua famiglia? Perchè Berlusconi e non, che so, Fabrizio Corona? In fin dei conti, fatte salve le ovvie differenze, sono entrambi il prodotto fallato di una cultura fallata... Posso immaginarti, seduto sabato scorso nell'intimità del tuo salotto di casa, mentre fai zapping schizofrenico sui palinsesti del sabato sera. Canale 5. C'è ' Italia's got talent'. E capisci. Hai avuto i tuoi problemi, Massimo, ed hai cercato di venirne fuori. In fondo sei uno qualunque. Un nessuno come tanti. Come quei poveri gonzi di ' Italia's got talent'. Li guardi. Vedi quella tizia che canta (male) a testa in giù. Vedi il 68enne che si rende ridicolo ballando un twist con movenze patetiche. Vedi una signora di 70anni che balla con le calze a rete di Madonna. Ascolti una poveretta che canta come un citofono e quando un cosidetto giudice glielo fa notare risponde che 'è una sua opinione'. Vedi tutta questa umanità umiliata, disposta a passeggiare sulla propria dignità in cambio di 5 minuti di finta notorietà. Nessuno vuole più essere nessuno. Guardi in questo abisso di indecenza e ti chiedi se in fondo eri davvero tu quello che si meritava 10 anni di cure psichiatriche. Provi a capire come siamo arrivati a questo punto. Chi ci ha portato a questo punto. Chi. Lui. L'uomo che sul Sogno Catodico di milioni di (ex) persone ha catalizzato il più alto consenso popolare dal dopoguerra. Domani sarà a Milano per un comizio. Verrà a gridarci quanto sono cattivi i comunisti, i giornalisti, i giudici, i giudici comunisti, i giornalisti che giudicano. E sotto di lui un Popolo detto delle Libertà che si condensa intorno al proprio ideale, migliaia di persone che desiderano poter un giorno cantare a testa in giù a Canale 5. O almeno di poter continuare a evadere le tasse. Domani andrai anche tu a quel comizio. Troverai posto vicino a tutte quelle bancarelle di souvenir. Il resto è cronaca. Povero Massimo, qualcuno avrebbe dovuto spiegarti che Berlusconi è solo un uomo che si è fatto simbolo, e colpendo un simbolo rendi martire l'uomo che lo rappresenta. Non rimane che l'amara consapevolezza che in questi 15 anni di agonia le uniche vere azioni contro Berlusconi sono state azioni sbagliate, come la tua.
La Storia, si sa, è una severa maestra che in genere non ripete. A volte, però, si diverte a copiare di brutto.
Cos'altro potrei dire alle 7.03 del 25/12?
BUONE FESTE
Auguri a tutti, belli e brutti, e anche a quelli brutti e belli (do u remember F. Antoni? ;) )
Auguri ai miei amici, ai miei nemici, ai semplici conoscenti. Auguri a quelli che tirano le statuette in piazza, e a quelli che le beccano sui denti. Auguri a quelli che oggi lavorano, a quelli per cui il lavoro non è più un problema, e a quelli per cui il problema è non aver più un lavoro. Auguri a quelli che hanno spalato la neve e a quelli che non lo fanno mai, che tanto prima o poi si scioglie da sola. Auguri a quello che l'altra sera mi ha superato in tangenziale senza pensare che se stavo andando così piano una ragione doveva esserci... e auguri anche al carrozziere che gli illustrerà le costose conseguenze di un soprasso su asfalto ghiacciato. Auguri agli eterosessuali, agli omosessuali, a tutti quelli che stanno nelle mille varianti tra le due opzioni.
Buon Natale a tutti loro e a chiunque altro, e i miei migliori auspici perchè il 2010 sia (anche solo un po') più lieve...
In fin dei conti cos'ha portato di nuovo questo inizio d'anno, se non il consueto fagotto di aspettative e buone intenzioni destinate a diventar fumo entro febbraio?
Gli astrologi dicono che il 2010 sarà particolarmente benevolo per i nati sotto il segno dei Pesci: il loro pezzetto di cielo verrà influenzato in qualche modo dalla presenza di Urano, e tutto ciò sarà foriero di buoni auspici e positivi influssi.
Speriamo bene, ma il fatto che ad influire sul mio 2010 sarà un dio a cui tagliarono i coglioni mi pare poco beneaugurante...
In fin dei conti cosa mi ha portato fino ad ora questo 2010?
- un misterioso ed inquietante dolore alla gola - una colite in fase recrudescente a causa delle esagerazioni alimentari durante le feste - 2/3 chili in eccesso per lo stesso motivo di cui sopra - parecchie seccature sul lavoro
L'unica cosa positiva è che ieri, finalmente, mi sono (quasi completamente) tolto dalle scatole abeti finti, ghirlande e presepi d'ogni foggia (i batuffoli di muschio finto so che me li ritroverò in giro almeno fino a maggio...)
Ho deciso che il calcio va abolito e che il nostro campionato è una farsa. L'ho deciso anche se l'Inter ha vinto (a modo suo, cioè con la rabbia e un gol a tempo scaduto) e la Juventus si è lasciata strapazzare da quell'accozzaglia di cadaveri rianimati a botte di efedrina che va sotto il nome di AC Milan. Football is dead. Il suo animo sportivo sopravvive solo nelle partitelle tra amici, nei campetti di periferia, in mezzo alla strada. Per questo voglio riproporre una cazzata che ho scritto qualche tempo fa su questo inutile blog per ricordare le migliaia di partitelle consumate con gli amici sui campi d'asfalto del borgo natìo (altro che le passeggiate indolenti dei gobbi infami che solo contro l'Inter sono capaci di giocarsela alla morte...)
Se qualcuno ha ancora qualche dubbio riguardo il triste destino che attende questo triste Paese, potrà soffocare ogni residua speranza riguardandosi l'editoriale andato in onda col tg1 di ieri sera ad opera di Augusto Minzolini, direttore di testata e fedele yes-man berlusconiano. Nei pochi minuti di soliloquio davanti alle telecamere, il glabro servitore di governo ha ricordato la figura dell'ex premier e segretario del PSI Bettino Craxi, di cui ricorrerà a breve il decennio dalla morte. Ne ha esaltato le presunti doti di 'grande statista' che 'non ha bisogno di riabilitazioni', dipingendolo poi come una vittima innocente della tempesta di Mani Pulite, un 'capro espiatorio' che pagò ingiustamente sul piano giudiziario le scelte e i meccanismi di un intero sistema politico. Se esistesse il reato di apologia del craxismo, la testa di Minzolini a quest'ora penzolerebbe dal pennone più alto di Saxa Rubra. Non mi soprende che qualcuno provi nostalgia per un leader politico che fu tra i più grandi promotori del sistema di finanziamento illecito ai partiti: conosco persone per le quali Craxi rimane il miglior politico italiano dal dopoguerra in poi, appena un gradino sopra Berlusconi (curiosamente, molti di questi fanatici del craxismo hanno con il fisco un rapporto assai, come dire... naìf: ci sarà ben un collegamento...) Fermo restando il mio umano rispetto nei confronti di una persona scomparsa, rimane il fatto che un simile atto di fede nei confronti di un ex condannato con sentenza passata in giudicato da parte di un direttore del servizio pubblico mi pare un'offesa alla morale. Minzolini ha tutti i diritti di venerare la memoria di Craxi come e quanto gli pare, ma che lo faccia pubblicamente approfittando di un mezzo pagato dalla collettività lo considero inaccettabile. Che l'obiettivo della sua nomina sia quello di trascinare il Tg1 agli infimi livelli di giornalismo di Studio Aperto è già fin troppo evidente. Non c'è bisogno di ulteriori conferme sotto forma di regalìe a padron Berlusconi, le cui fortune economiche e politiche -non serve Minzolini per ricordarlo- proprio in Craxi trovarono il loro principale artefice.
Ne sentivamo il bisogno....
Non è poi così strano che oggi un sacco di gente consideri Craxi come il più grande statista della storia repubblicana, sorvolando sul fatto che fu in realtà un pluricondannato nonchè maggior ideologo del finanziamento illecito ai partiti. In fin dei conti questo è un Paese che annovera tra i 50 personaggi più significativi della sua storia elementi del calibro di Fiorello e Laura Pausini (dati Eurisko: vedere -e inorridire- per credere...)
Che Vittorio Feltri fosse un giornalistucolo bollito e mezzo scemo era cosa risaputa e ampiamente confermata dai suoi pensieri, parole, opere e omissioni; ma che avesse anche due figlie un po' zoccole scommetto che lo sapevano in pochi...
Per quanto inutile, questo blog a volte ama concedersi qualche velleità da pubblico servizio, con particolare vocazione per l'universo della musica indie e le nuove tendenze sonore, grazie ai preziosi consigli e suggerimenti d'ascolto di cui è sempre prodigo*. Ed è proprio su questo tema che oggi vorrei segnalare un tris di incantevoli 'perle' pescate di fresco grazie al mio incessante dragare sui fondali sonori della Grande Rete**. Prendete e ascoltatene tutti.
SENNEN - Destroy Us Album uscito nel 2009 di questa band di origini -se non sbaglio- norvegesi; sonorità vagamente shoegaze con infiltrazioni post-rock che mi hanno ricordato (soprattutto nei tre brani strumentali) un connubio abbastanza appetitoso tra i migliori Explosions In The Sky e i Fugazi. Con una punta di My Bloody Valentine, olè.
THE HORRORS - Strange House In questo caso non si può certo parlare di una produzione sconosciuta, visto che questi gruppo di sciammannati british si è guadagnato qualche anno fa la copertina di New Musical Express. Occorre premettere che un solido background in campo punk e post-punk è propedeutico all'ascolto di questo disco. Al primo ascolto mi ha dato la sensazione di essere stato plasmato nella stessa materia con cui in genere trafficano i Mindless Self Indulgence, solo un po' più glamour.
CHAMBERLAIN - Fate's Got A Driver Uscito 15 anni fa, è il primo dei quattro album prodotti da questi ragazzi dell'Indiana che fanno dell'emo/post-rock/post-hardcore/e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta che mi ha ricordato tantissimo, soprattutto per via della voce straziata e un po' lamentosa, i Fugazi dei tempi d'oro. L'ascolto può non sembrare facile ma se le vostre morbide orecchiuzze non riescono ad andare oltre la fuffa di Lady Gaga o le manfrine ugolari di Tiziano Ferro, allora qui che ci state a fare? (al mondo, intendo)
* in realtà non ne capisco una fava, ma voi ancora meno quindi tanto vale... ** non avete idea della quantità di fuffa che mi tocca far transitare sul lettore prima di trovare qualcosa di decente. È come cercare diamanti: ti smazzi tonnellate di fango per cavarci mezza pietruzza
Fin da bambino i miei percorsi di lettura si sono snodati su itinerari spesso astrusi e schizofrenici, ma il meccanismo più curioso alla base delle mie scelte letterarie sta nel fatto che in molti casi mi sono deciso ad approcciare le opere di un autore soltanto dopo la sua morte. Un po' come per certi quadri che diventano famosi e ricercati anni dopo la morte del pittore, con la differenza che nell'era di internet un testo non verrà mai battuto a suon di milioni in qualche asta di Sotheby's . Mi riferisco ovviamente a scrittori contemporanei per i quali di certo non stavo in attesa della dipartita per correre a comprare un loro libro, solo che il risalto mediatico successivo alla scomparsa mi ricorda che si, cazzo, quel poveretto appena schiattato aveva scritto quel famoso romanzo che da tanto tempo volevo leggere, e il resto vien da se. Naturalmente leggo anche autori tutt'ora vivi e vegeti però, vai a capire come mai, la scomparsa di un autore mi mette l'urgenza di leggere almeno una sua opera -possibilmente la più rappresentativa- come se venendo a mancare lo scrittore anche i suoi libri rischiassero di sparire da un momento all'altro. È stato così che per Douglas, Vonnegut, Wallace, la Fallaci o, prima ancora, Pontiggia, Tondelli, etc. Adesso tocca a Salinger. In realtà con Il Giovane Holden ho già avuto qualche contatto superficiale in era scolastica, ma niente che abbia lasciato il segno. Ho deciso che colmerò a breve ogni mia lacuna riguardo il capolavoro di J. D. Salinger, scomparso il 27 gennaio scorso alla invidiabile età di 91 anni, di cui una buona parte trascorsi in totale misantropia. Spero che il suo spirito saprà perdonarmi se il libro non lo comprerò, avendolo appena scaricato a ufo qui.
Blogs are dead. A quanto pare i numeri parlano chiaro: nel giro di un biennio i blogger italiani si sono ridotti a meno della metà. Colpa dei social network, del fenomeno del cosiddetto 'microblogging', esploso soprattutto grazie a Facebook e Twitter. Come già successo per altri strumenti di relazione e comunicazione su internet, il passaggio alla maturità comporta per forza di cose una specie di assetment nella massa di utilizzatori e conseguente emorragia di utenti verso strumenti più innovativi. È un meccanismo tanto naturale quanto rapido, in questi tempi di schizofrenica digitale. Per questo, paradossalmente, proprio con le poche e sconclusionate righe di questo post esprimo tutta la mia malinconia per la chiusura di un blog di cui sono da anni un affezionato e devoto lettore. I tempi cambiano, e noi con loro.
un grazie a quel gobbo infame di Chinaski per questa prelibata perla di saggezza...
Tra le numerose ambizioni di questo inutile blog c'è quella di voler costituire un punto di riferimento per tutti i nerd e gli smanettoni pipparoli da keyboard appassionati di web (killer) application. Proprio in quest'ottica vorrei oggi presentare il risultato delle mie approfondite ed esaustive analisi dell'ultima creatura della grande G: Google BUZZ. Fa cagare. È un incrocio minimalista e poco omogeneo tra il microblogging Twitter-style e il social networking di Facebook, uno svogliato e malriuscito wannabe-a-killer-webplatform che a mio avviso non turberà di una virgola il sonno di Zuckerberg e soci. In più fa pure acqua per quanto riguarda la privacy. Vedi te...
Viviamo tempi duri, stressati da regioni che franano, protettori civili che vanno a fisioterapiste e festival di Sanremo che non vanno del tutto. Niente di meglio per rilassarsi di un bel giochino ansiogeno come quello che il vostro Eroe vi propone oggi. Lo scopo del gioco è gestire il traffico in arrivo di un aeroporto, disegnando le traiettorie che accompagneranno i velivoli verso le piste di atterraggio. Periodicamente si presenterà un aeroplano la cui traiettoria è già tracciata e non modificabile: è uno dei tanti voli di stato che portano nani e ballerine alla corte berlusconiana di villa Certosa, limitatevi ad evitarlo. Più aeroplanini atterrano sani e salvi e maggiore sarà il punteggio, ma al primo scontro in volo il gioco finirà e arriverà Bertolaso, allora si che andrà tutto a puttane...
Secondo il linguaggio tecnico e distaccato della giustizia sportiva, le ragioni stanno "...nell'avere, nel corso della gara, contestato ripetutamente l'operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo ed al 10° del secondo tempo, 'le manette', con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo; per avere inoltre, nell'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto all'Arbitro ed agli Assistenti espressioni ingiuriose; per avere, infine, nel corso della gara, contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre; infrazioni rilevate dai collaboratori della Procura federale; con recidiva specifica reiterata"
Tradotto: per 3 giornate di campionato Mourinho vedrà la partita dalle tribune. E con lui mezza squadra, considerato che 2 giornate se le sono beccati pure Cambiasso e Muntari, mentre salteranno la prossima anche Samuel e Cordoba.
Nell'Italia degli appalti alla Bertolaso e dei mafiosi al governo, fa specie che l'unica giustizia funzionante sia quella sportiva, e fa ancora più specie constatare che il massimo della sua efficienza lo esprime quando si tratta di colpire un giocatore dell'Inter, il suo allenatore o la sua società.
Sia chiaro: Mou e soci hanno sbagliato, e chi sbaglia paga; è difficile però trovare precedenti di un simile accanimento da parte del tribunale sportivo verso una singola società (ancora meno poi nei confronti di certe squadracce il cui proprietario è un tizio di Arcore da sempre in lotta con tutti i gudici d'Italia, tranne quelli sportivi).
Inoltre, se Mou ha fatto qualcosa di così grave da meritarsi 3 giornate, perchè l'arbitro lo ha lasciato in panca tutti i 90 minuti della partita? Per ben due volte il Nostro Eroe ha sventolato i polsi incrociati, eppure quell'idiota di Tagliavento non ha ritenuto la cosa abbastanza grave da meritare il rosso: perchè invece i cosidetti 'ispettori federali' se la sono presa tanto?
A questo punto io lo dichiaro in tutta onestà: del Chelsea e della Champions non me ne frega niente. Voglio lo scudetto. Considerati tutti i patetici, disgustosi, miserabili tentativi che il (mal)governo del calcio italiano ha messo in atto nel tentativo di sottrarci il 5 meritatissimo titolo consecutivo, per quanto mi riguarda è fondamentale arrivare a cucirsi il tricolore sulla maglia a fine stagione. Poi che sia benvenuto tutto quello che sapremo prenderci dall'Europa, ma schiacciare la mafia calcistica che sta cercando di incancrenire il nostro calcio può dare più soddisfazioni di qualsiasi coppa.
Chi sarà mai la discinta signorina sopra ritratta? A) una ex igienista dentale con esperienze da showgirl in alcuni programmi Mediaset; B) una iscritta alle liste elettorali del consiglio regionale lombardo per la quale Berlusconi in persona ha fortemente caldeggiato la candidatura; C) una gnocca sciaquina 25enne amante degli uomini anziani, ricchi e potenti; Non vi affannate: le risposte A e B sono sicuramente corrette (arrivano conferme anche dall'estero). Riguardo la C, ognuno faccia le considerazioni che ritiene più opportune...
Probabilmente ha ragione Luca Borgomeo, presidente dell'associazione dei telespettatori cattolici: Morgan ha ottenuto più popolarità dalle sue comparsate televisive dopo le ammissioni sul consumo di droga che non dalle sue canzoni. Ieri sera per una manciata di secondi ho provato a vedere Morgan ospite di Annozero. Proiettato su megaschermo, la solita raccapricciante zazzera grigiastra, balbettava non so cosa nel tentativo di infilarsi tra un'interruzione e l'altra di Santoro. Mano al telecomando e via, verso nuove avventure. Stamattina ho letto di una telefonata in diretta di Celentano per prendere le sue difese. Oggi è il turno di Giovanardi che ha attaccato Annozero a testa bassa, accusando Santoro&C. di aver celebrato un 'inno alla droga'. Da quanto ho letto, nel corso della trasmissione Morgan avrebbe nuovamente esaltato le doti terapeutiche della cocaina a scopo antidepressivo, citando Freud e i suoi esperimenti sulle proprietà della sostanza. Insomma, ancora una volta ha tirato in ballo il padre della psicanalisi per giustificare il suo vizietto. Qualcuno dovrebbe però fargli notare che sì, Freud in effetti condusse degli studi sugli effetti della cocaina, la usò lui stesso e la prescrisse a suoi pazienti affetti da sindromi depressive, ma uno di questi ci lasciò le penne e allora concluse che non era cosa. Sarebbe il caso che Morgan si decidesse una buona volta a lasciare in pace la buonanima di quel vecchio burlone strizzacervelli, e se proprio gli serve un testimonial cocainomane che se lo vada a cercare in Parlamento...
L'amico Hiroshi Shiba alias Claudio, multiforme ed eclettico chitarrista, compositore, pittore, fumettista, illustratore, blogger, e-chi-pù-ne-più-ne-metta, mi ha appena omaggiato col frutto del suo ultimo impegno nell'universo dei suoni. Con il sostegno dei suoi musicisti/vocalist più fidati, ci propone un cavallo di battaglia della sua produzione musicale: la sigla tv per cartoni animati giapponesi, un genere che Claudio ha sempre amato come del resto tutti coloro -sottoscritto incluso- che hanno avuto la fortuna di vivere l'epoca d'oro dei Robots from Japan. have a nice listening. Giggah.mp3
A seguito di un curioso malinteso con la pentola a pressione, mi trovo temporaneamente inibito nell'uso della mano dx. Questo inutile blog resterà quindi orfano del suo condottiero per qualche tempo (ho provato a scrivere usando entrambe le mani, mas i risulòtatio non somno conmfortanmtio...)
Nonostante l'accurata perizia cui è stata sottoposta la pentola assassina, l'errore umano (comunemente detto 'cazzata') rimane al momento l'ipotesi più plausibile... Un ringraziamento particolare al personale infermieristico del PS e degli ambulatori chirurgia dell'Osp. di Rho per la competenza e la gentilezza dimostrati. Nonostante ciò, spero di non rivederli mai più, o quantomeno non in simili frangenti...
Nel momento in cui l'intera stampa italica (compresa quell'ormai minuscola parte ancora non piegata ai voleri di Arcore) celebra soddisfatta la riapertura del campionato, diamo la possibilità ai numeri di spiegarci con fredda logica COME si è arrivati a questa riapertura...
Da qualche anno, non appena la primavera si pronuncia con i primi timidi segnali, io mi regalo una maglietta. Non è che mi compro una sola maglietta all'anno, poichè questo limiterebbe drasticamente il mio parco t-shirt, ma è ormai una consuetudine salutare il cambio di stagione facendomi una maglietta personalizzata online. In genere dopo l'acquisto il clima si mette al brutto per mesi, così la mia coolissima t-shirt nuova fiammante se ne resta a languire ancora confezionata nel cassetto delle t-shirt coolissime fino a giugno inoltrato. Fatto sta che l'altro giorno su andato su Spreadshirt.net, un sito tedesco a mio avviso tra i migliori per questo tipo di servizio, mi sono scelto una xl nera standard e ci ho piazzato sopra questo: Occorre dire che Spreadshirt.net, prima ancora di farti uploadare l'immagine, giustamente ti rammenta le limitazioni circa l'utilizzo di materiale coperto da copyright, ma la mia naturale disposizione all'anarchia digitale mi impedisce di dare troppo peso a questo genere di cose. Dedico alla lettura dei disclaimer sul diritto d'autore lo stesso impegno cognitivo che potrei avere per un editoriale di Minzolini sul tg1, e questo la dice lunga. Ad ogni modo ho regolarmente salassato il mio conto Paypal dell'iperbolica cifra di eur 21,50 spedizione compresa e mi sono messo in trepidante attesa dell'agognato capo, certo che il mondo sarebbe stato un posto migliore dopo averci camminato sopra con la mia nuova t-shirt addosso. È facile a questo punto immaginare il mio sconforto quando con teutonica freddezza Spreadshirt.net mi ha comunicato via @ il respingimento del mio ordine per violazione dei termini sull'utilizzo di materiale protetto da copyright. A nulla è servito il mio tentativo di far capire a quelle teste di crucco che l'immagine è in realtà la copertina di un volume autobiografico dedicato ai Clash, pubblicato in costosissima edizione limitata e di cui possiedo un esemplare originale. I tedeschi sono così: quando dicono di no, è no. Mi hanno restituito i soldi e fine della storia. La primavera 2010, per il momento, non ha la sua maglietta. Sarà un caso, ma c'è ancora il sole...
Probabilmente Calderoli ha ragione (ed è una cosa che accade di raro) quando dice che "i numeri dei partecipanti alle manifestazioni sono come gli anni delle donne: non si chiedono mai..."; peccato però che per il nostro brillante ministro per la semplificazione normativa questa regola valga solo quando la manifestazione in esame è indetta dal suo schieramento politico e i numeri -com'è successo sabato a Roma- non tornano. Calderoli deve aver capito che le 150.000 presenze stimate dalla questura sono senz'altro più credibili del milione tondo vantato dagli organizzatori. Oltretutto sulla guerra di cifre si è già consumato un siparietto degno di questo governo: in barba alle più banali leggi sull'incompenetrabilità dei corpi, i vertici organizzativi hanno dichiarato che in p.zza San Giovanni si sono radunate oltre un milione di persone; dagli uffici della questura sono invece arrivate stime più ragionevoli che limitavano la cifra a non più di 150.000 persone. Apriti cielo: la questura romana è finita immediatamente sotto accusa come un covo di bolscevichi. Cicchitto e Gasparri, scatenatissimi, hanno sostenuto che "ha perso credibilità" e confermato "pesanti riserve sul comportamento del questore, peraltro deludente su tutti i fronti", dimenticando però che le questure dipendono direttamente dal Ministero dell'Interno, il cui titolare è un tal Roberto Maroni, loro alleato di coalizione e compagno di governo. Risultato: Maroni si incazza e parla di "autogol clamoroso, soprattutto in materia di comunicazione" da parte del PDL e si schiera a difesa dei suoi funzionari al Viminale. Fini lo appoggia e definisce 'encomiabili' le sue dichiarazioni. Berlusconi sceglie saggiamente di tacere, avendo capito subito che 'sto giro i numeri non erano effettivamente dalla sua parte. La guerra sulle cifre è ancora in corso, come sempre accade dopo qualsiasi manifestazione di piazza, che si tratti di governo, opposizione o sindacati. Basta però una delle tante riprese aeree di p.zza San Giovanni che circolano su internet per farsi un'idea più chiara di qualsiasi stima: QUESTE sarebbero un milione di persone?!? Intorno alle bancarelle della Fiera di San Rocco, patetica sagra settembrina che si perpetua da anni nel mio triste borgo natìo, ne ho viste accalcarsi molte di più...
A volte resto sconcertato davanti allo scempio che la scuola pubblica ha consumato a danno dei suoi stessi programmi didattici. Ad esempio, nella 3a elementare di mia figlia la Storia si insegna seguendo una curiosa inversione cronologica: si parte dall'antico Egitto per poi passare alle civiltà sumeriche, si prosegue con l'Homo Caverniculus e si arriva infine ai primi ominidi. In questo periodo stanno trattando i dinosauri. Immagino che il prossimo passo sarà il brodo primordiale, per poi concludere l'anno con la faccenda del Big-Bang. Dopodiché? Probabilmente si chiuderanno i libri e fine della storia (in tutti i sensi). Oppure la palla passerà all'insegnante di religione, e allora sì che bisognerà farsi qualche domanda...
Le amministrative 2010, a quanto pare, verranno ricordate più per il record di astenuti che per i risultati elettorali veri e propri. Per qualche tempo ci toccherà sopportare schiere di politologi impegnati che teorizzeranno di disaffezione, disimpegno, disinteresse, e tutto ciò che l'abuso della particella privativa dis può consentire per dare risalto ad un fenomeno che poi tanto fenomeno non è, se si riflette un attimo sullo spessore (soprattutto morale) della politica italiana e dei personaggi che la concretizzano. La gente non va a votare, dicono, perchè non si riconosce nelle idee, nei programmi e nei progetti che la politica attuale è in grado di offrire. Per i dotti interpreti delle scienze elettorali, l'astensionismo dilaga perchè le persone non si sentono rappresentate. Dal punto di vista della società civile questo è senz'altro un problema, ma nei risultati di questa tornata elettorale io intravedo un'anomalia ancora più preoccupante dell'astensione in crescita. Che mi spaventa veramente non è il 36% di elettori che non si sentono rappresentati, bensì quei 12.893 elettori che si sentono rappresentati da questo qui: Renzo Bossi, 21 anni, figlio del fondatore della Lega Nord, soprannominato 'la trota' per le sue carenti doti cognitive ( tre bocciature consecutive agli esami di maturità), una capacità dialettica da bonobo e un'esperienza politica maturata riempiendo ampolle a Pontida, è stato eletto consigliere regionale della Lombardia. L'astensionismo elettorale sarà anche una piaga della democrazia, ma in certi casi resta il male minore...
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