Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Tra le numerose ambizioni di questo inutile blog c'è quella di voler costituire un punto di riferimento per tutti i nerd e gli smanettoni pipparoli da keyboard appassionati di web (killer) application. Proprio in quest'ottica vorrei oggi presentare il risultato delle mie approfondite ed esaustive analisi dell'ultima creatura della grande G: Google BUZZ. Fa cagare. È un incrocio minimalista e poco omogeneo tra il microblogging Twitter-style e il social networking di Facebook, uno svogliato e malriuscito wannabe-a-killer-webplatform che a mio avviso non turberà di una virgola il sonno di Zuckerberg e soci. In più fa pure acqua per quanto riguarda la privacy. Vedi te...
un grazie a quel gobbo infame di Chinaski per questa prelibata perla di saggezza...
Blogs are dead. A quanto pare i numeri parlano chiaro: nel giro di un biennio i blogger italiani si sono ridotti a meno della metà. Colpa dei social network, del fenomeno del cosiddetto 'microblogging', esploso soprattutto grazie a Facebook e Twitter. Come già successo per altri strumenti di relazione e comunicazione su internet, il passaggio alla maturità comporta per forza di cose una specie di assetment nella massa di utilizzatori e conseguente emorragia di utenti verso strumenti più innovativi. È un meccanismo tanto naturale quanto rapido, in questi tempi di schizofrenica digitale. Per questo, paradossalmente, proprio con le poche e sconclusionate righe di questo post esprimo tutta la mia malinconia per la chiusura di un blog di cui sono da anni un affezionato e devoto lettore. I tempi cambiano, e noi con loro.
Fin da bambino i miei percorsi di lettura si sono snodati su itinerari spesso astrusi e schizofrenici, ma il meccanismo più curioso alla base delle mie scelte letterarie sta nel fatto che in molti casi mi sono deciso ad approcciare le opere di un autore soltanto dopo la sua morte. Un po' come per certi quadri che diventano famosi e ricercati anni dopo la morte del pittore, con la differenza che nell'era di internet un testo non verrà mai battuto a suon di milioni in qualche asta di Sotheby's . Mi riferisco ovviamente a scrittori contemporanei per i quali di certo non stavo in attesa della dipartita per correre a comprare un loro libro, solo che il risalto mediatico successivo alla scomparsa mi ricorda che si, cazzo, quel poveretto appena schiattato aveva scritto quel famoso romanzo che da tanto tempo volevo leggere, e il resto vien da se. Naturalmente leggo anche autori tutt'ora vivi e vegeti però, vai a capire come mai, la scomparsa di un autore mi mette l'urgenza di leggere almeno una sua opera -possibilmente la più rappresentativa- come se venendo a mancare lo scrittore anche i suoi libri rischiassero di sparire da un momento all'altro. È stato così che per Douglas, Vonnegut, Wallace, la Fallaci o, prima ancora, Pontiggia, Tondelli, etc. Adesso tocca a Salinger. In realtà con Il Giovane Holden ho già avuto qualche contatto superficiale in era scolastica, ma niente che abbia lasciato il segno. Ho deciso che colmerò a breve ogni mia lacuna riguardo il capolavoro di J. D. Salinger, scomparso il 27 gennaio scorso alla invidiabile età di 91 anni, di cui una buona parte trascorsi in totale misantropia. Spero che il suo spirito saprà perdonarmi se il libro non lo comprerò, avendolo appena scaricato a ufo qui.
Per quanto inutile, questo blog a volte ama concedersi qualche velleità da pubblico servizio, con particolare vocazione per l'universo della musica indie e le nuove tendenze sonore, grazie ai preziosi consigli e suggerimenti d'ascolto di cui è sempre prodigo*. Ed è proprio su questo tema che oggi vorrei segnalare un tris di incantevoli 'perle' pescate di fresco grazie al mio incessante dragare sui fondali sonori della Grande Rete**. Prendete e ascoltatene tutti.
SENNEN - Destroy Us Album uscito nel 2009 di questa band di origini -se non sbaglio- norvegesi; sonorità vagamente shoegaze con infiltrazioni post-rock che mi hanno ricordato (soprattutto nei tre brani strumentali) un connubio abbastanza appetitoso tra i migliori Explosions In The Sky e i Fugazi. Con una punta di My Bloody Valentine, olè.
THE HORRORS - Strange House In questo caso non si può certo parlare di una produzione sconosciuta, visto che questi gruppo di sciammannati british si è guadagnato qualche anno fa la copertina di New Musical Express. Occorre premettere che un solido background in campo punk e post-punk è propedeutico all'ascolto di questo disco. Al primo ascolto mi ha dato la sensazione di essere stato plasmato nella stessa materia con cui in genere trafficano i Mindless Self Indulgence, solo un po' più glamour.
CHAMBERLAIN - Fate's Got A Driver Uscito 15 anni fa, è il primo dei quattro album prodotti da questi ragazzi dell'Indiana che fanno dell'emo/post-rock/post-hardcore/e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta che mi ha ricordato tantissimo, soprattutto per via della voce straziata e un po' lamentosa, i Fugazi dei tempi d'oro. L'ascolto può non sembrare facile ma se le vostre morbide orecchiuzze non riescono ad andare oltre la fuffa di Lady Gaga o le manfrine ugolari di Tiziano Ferro, allora qui che ci state a fare? (al mondo, intendo)
* in realtà non ne capisco una fava, ma voi ancora meno quindi tanto vale... ** non avete idea della quantità di fuffa che mi tocca far transitare sul lettore prima di trovare qualcosa di decente. È come cercare diamanti: ti smazzi tonnellate di fango per cavarci mezza pietruzza
Che Vittorio Feltri fosse un giornalistucolo bollito e mezzo scemo era cosa risaputa e ampiamente confermata dai suoi pensieri, parole, opere e omissioni; ma che avesse anche due figlie un po' zoccole scommetto che lo sapevano in pochi...
Non è poi così strano che oggi un sacco di gente consideri Craxi come il più grande statista della storia repubblicana, sorvolando sul fatto che fu in realtà un pluricondannato nonchè maggior ideologo del finanziamento illecito ai partiti. In fin dei conti questo è un Paese che annovera tra i 50 personaggi più significativi della sua storia elementi del calibro di Fiorello e Laura Pausini (dati Eurisko: vedere -e inorridire- per credere...)
Ne sentivamo il bisogno....
Se qualcuno ha ancora qualche dubbio riguardo il triste destino che attende questo triste Paese, potrà soffocare ogni residua speranza riguardandosi l'editoriale andato in onda col tg1 di ieri sera ad opera di Augusto Minzolini, direttore di testata e fedele yes-man berlusconiano. Nei pochi minuti di soliloquio davanti alle telecamere, il glabro servitore di governo ha ricordato la figura dell'ex premier e segretario del PSI Bettino Craxi, di cui ricorrerà a breve il decennio dalla morte. Ne ha esaltato le presunti doti di 'grande statista' che 'non ha bisogno di riabilitazioni', dipingendolo poi come una vittima innocente della tempesta di Mani Pulite, un 'capro espiatorio' che pagò ingiustamente sul piano giudiziario le scelte e i meccanismi di un intero sistema politico. Se esistesse il reato di apologia del craxismo, la testa di Minzolini a quest'ora penzolerebbe dal pennone più alto di Saxa Rubra. Non mi soprende che qualcuno provi nostalgia per un leader politico che fu tra i più grandi promotori del sistema di finanziamento illecito ai partiti: conosco persone per le quali Craxi rimane il miglior politico italiano dal dopoguerra in poi, appena un gradino sopra Berlusconi (curiosamente, molti di questi fanatici del craxismo hanno con il fisco un rapporto assai, come dire... naìf: ci sarà ben un collegamento...) Fermo restando il mio umano rispetto nei confronti di una persona scomparsa, rimane il fatto che un simile atto di fede nei confronti di un ex condannato con sentenza passata in giudicato da parte di un direttore del servizio pubblico mi pare un'offesa alla morale. Minzolini ha tutti i diritti di venerare la memoria di Craxi come e quanto gli pare, ma che lo faccia pubblicamente approfittando di un mezzo pagato dalla collettività lo considero inaccettabile. Che l'obiettivo della sua nomina sia quello di trascinare il Tg1 agli infimi livelli di giornalismo di Studio Aperto è già fin troppo evidente. Non c'è bisogno di ulteriori conferme sotto forma di regalìe a padron Berlusconi, le cui fortune economiche e politiche -non serve Minzolini per ricordarlo- proprio in Craxi trovarono il loro principale artefice.
Ho deciso che il calcio va abolito e che il nostro campionato è una farsa. L'ho deciso anche se l'Inter ha vinto (a modo suo, cioè con la rabbia e un gol a tempo scaduto) e la Juventus si è lasciata strapazzare da quell'accozzaglia di cadaveri rianimati a botte di efedrina che va sotto il nome di AC Milan. Football is dead. Il suo animo sportivo sopravvive solo nelle partitelle tra amici, nei campetti di periferia, in mezzo alla strada. Per questo voglio riproporre una cazzata che ho scritto qualche tempo fa su questo inutile blog per ricordare le migliaia di partitelle consumate con gli amici sui campi d'asfalto del borgo natìo (altro che le passeggiate indolenti dei gobbi infami che solo contro l'Inter sono capaci di giocarsela alla morte...)
In fin dei conti cosa mi ha portato fino ad ora questo 2010?
- un misterioso ed inquietante dolore alla gola - una colite in fase recrudescente a causa delle esagerazioni alimentari durante le feste - 2/3 chili in eccesso per lo stesso motivo di cui sopra - parecchie seccature sul lavoro
L'unica cosa positiva è che ieri, finalmente, mi sono (quasi completamente) tolto dalle scatole abeti finti, ghirlande e presepi d'ogni foggia (i batuffoli di muschio finto so che me li ritroverò in giro almeno fino a maggio...)
In fin dei conti cos'ha portato di nuovo questo inizio d'anno, se non il consueto fagotto di aspettative e buone intenzioni destinate a diventar fumo entro febbraio?
Gli astrologi dicono che il 2010 sarà particolarmente benevolo per i nati sotto il segno dei Pesci: il loro pezzetto di cielo verrà influenzato in qualche modo dalla presenza di Urano, e tutto ciò sarà foriero di buoni auspici e positivi influssi.
Speriamo bene, ma il fatto che ad influire sul mio 2010 sarà un dio a cui tagliarono i coglioni mi pare poco beneaugurante...
Cos'altro potrei dire alle 7.03 del 25/12?
BUONE FESTE
Auguri a tutti, belli e brutti, e anche a quelli brutti e belli (do u remember F. Antoni? ;) )
Auguri ai miei amici, ai miei nemici, ai semplici conoscenti. Auguri a quelli che tirano le statuette in piazza, e a quelli che le beccano sui denti. Auguri a quelli che oggi lavorano, a quelli per cui il lavoro non è più un problema, e a quelli per cui il problema è non aver più un lavoro. Auguri a quelli che hanno spalato la neve e a quelli che non lo fanno mai, che tanto prima o poi si scioglie da sola. Auguri a quello che l'altra sera mi ha superato in tangenziale senza pensare che se stavo andando così piano una ragione doveva esserci... e auguri anche al carrozziere che gli illustrerà le costose conseguenze di un soprasso su asfalto ghiacciato. Auguri agli eterosessuali, agli omosessuali, a tutti quelli che stanno nelle mille varianti tra le due opzioni.
Buon Natale a tutti loro e a chiunque altro, e i miei migliori auspici perchè il 2010 sia (anche solo un po') più lieve...
La Storia, si sa, è una severa maestra che in genere non ripete. A volte, però, si diverte a copiare di brutto.
Io mi sforzo di capirti, Massimo. Non condivido il tuo gesto, ne prendo con forza le distanze, convinto che le statuette a Berlusconi sia giusto tirarle (metaforicamente parlando) nell'intimità dell'urna, quando un segno di penna, a dispetto dell'apparente semplicità del gesto, può pesare mille volte più di un modellino del Duomo. Però vorrei provare ad intravedere le tue motivazioni. E bada bene: non le ragioni, perchè di ragione in questi casi ce n'è ben poca, ma soltanto le cause scatenanti, quel principio di causa/effetto che sicuramente c'è stato e che va al di là di ogni considerazione sulla tua presunta infermità mentale. Tutto sommato eri anche una persona con dei numeri. Hai studiato elettronica, come me (prima ipotesi: studiare elettronica destabilizza? Due prove fanno già un indizio!), ti sei dato da fare nell'azienda di famiglia, hai perfino un passato da inventore. Cosa ti ha esasperato al punto da commettere un gesto - oltretutto neanche tanto originale- che procurerà rogne a non finire a te e a tutta la tua famiglia? Perchè Berlusconi e non, che so, Fabrizio Corona? In fin dei conti, fatte salve le ovvie differenze, sono entrambi il prodotto fallato di una cultura fallata... Posso immaginarti, seduto sabato scorso nell'intimità del tuo salotto di casa, mentre fai zapping schizofrenico sui palinsesti del sabato sera. Canale 5. C'è ' Italia's got talent'. E capisci. Hai avuto i tuoi problemi, Massimo, ed hai cercato di venirne fuori. In fondo sei uno qualunque. Un nessuno come tanti. Come quei poveri gonzi di ' Italia's got talent'. Li guardi. Vedi quella tizia che canta (male) a testa in giù. Vedi il 68enne che si rende ridicolo ballando un twist con movenze patetiche. Vedi una signora di 70anni che balla con le calze a rete di Madonna. Ascolti una poveretta che canta come un citofono e quando un cosidetto giudice glielo fa notare risponde che 'è una sua opinione'. Vedi tutta questa umanità umiliata, disposta a passeggiare sulla propria dignità in cambio di 5 minuti di finta notorietà. Nessuno vuole più essere nessuno. Guardi in questo abisso di indecenza e ti chiedi se in fondo eri davvero tu quello che si meritava 10 anni di cure psichiatriche. Provi a capire come siamo arrivati a questo punto. Chi ci ha portato a questo punto. Chi. Lui. L'uomo che sul Sogno Catodico di milioni di (ex) persone ha catalizzato il più alto consenso popolare dal dopoguerra. Domani sarà a Milano per un comizio. Verrà a gridarci quanto sono cattivi i comunisti, i giornalisti, i giudici, i giudici comunisti, i giornalisti che giudicano. E sotto di lui un Popolo detto delle Libertà che si condensa intorno al proprio ideale, migliaia di persone che desiderano poter un giorno cantare a testa in giù a Canale 5. O almeno di poter continuare a evadere le tasse. Domani andrai anche tu a quel comizio. Troverai posto vicino a tutte quelle bancarelle di souvenir. Il resto è cronaca. Povero Massimo, qualcuno avrebbe dovuto spiegarti che Berlusconi è solo un uomo che si è fatto simbolo, e colpendo un simbolo rendi martire l'uomo che lo rappresenta. Non rimane che l'amara consapevolezza che in questi 15 anni di agonia le uniche vere azioni contro Berlusconi sono state azioni sbagliate, come la tua.
A quanto pare il tatuatissimo Fabrizio Corona, nell'accogliere la sentenza di condanna a 3 anni e rotti di gattabuiazza per estorsione, ha dichiarato che si vergogna di essere italiano. Non preoccuparti, Fabrizio: anche a me fa vergognare che tu sia italiano.
È singolare il fatto che il nostro governo abbia scelto proprio i giorni in cui è in pieno svolgimento a Copenhagen il summit mondiale sui cambiamenti climatici per lasciar trapelare le prime indiscrezioni sulle potenziali "location" in cui costruire le nuove centrali nucleari previste dalla recente legge 99. Un tempismo che la dice lunga sulla sensibilità della classe politica italiana riguardo le tematiche ambientali. Il ministro Scajola, con la sua consueta patetica piacioneria, ha dichiarato che lui la prima centrale "se la metterebbe nel giardino di casa". Non si disturbi: sono sicuro che ad Arcore c'è molto più spazio...
Se qualche spirito benevolo mi volesse regalare la possibilità di levarmi uno tra i tanti fastidi che mi affliggono in questo esatto momento, credo che avrei serie difficoltà nel dover scegliere tra il raffreddore equino che mi sta demolendo da 2 gg e la prospettiva terrificante di un weekend lungo (ponte incluso) in montagna organizzato da mia moglie...
Nella solita fogna di @ arrivate nel weekend ho trovato un paio di messaggi degni di menzione. Il primo arriva da quei geniacci di Google: la mia richiesta di un account di prova per il nuovo Google Wave è stata accettata. Gradisco assai, anche se la mia richiesta risale a quasi un mese fa e nel frattempo tutta la mia curiosità nei confronti del nuovo strumento si è parecchio affievolita. Comunque un invito non si respinge mai -soprattutto quando è gratis- quindi ho già lanciato un timido approccio alla nuova invenzione dei geniacci di Mountain View. Prima sensazione: a me sembra una cagata. Mi riservo ulteriori e più esaustivi giudizi a dopo un periodo minimo di utilizzo. La seconda arriva da youtube, quindi restiamo ancora in casa Google. Dicono che "Your video, (titolomesso).mpg, may have content that is owned or licensed by FOX." Questo lo sapevo già. Quello che non mi è chiaro è come hanno fatto a capirlo da uno spezzone di pochi secondi codificato e ricodificato e ricodificato ancora. Per me c'è gente che se li guarda uno ad uno. La cosa bella è che poi dicono:"No action is required on your part"... gentile da parte loro, considerato poi che il video in questione, in realtà, non me l'hanno neanche mai pubblicato.
In questo periodo ho poco tempo per scrivere. In ogni caso c'è chi, a differenza mia, lo fa seriamente, per mestiere e vocazione, con risultati (e motivazioni) milioni di volte migliori. Dobbiamo dar loro spazio. Io faccio la mia parte:
Ultimamente quel burlone di Gheddafi e il nostro micropremier Berlusconi si sono frequentati molto. Forse troppo. E gli effetti sul Colonnello si cominciano a vedere: seppur con diversità di intenti, quello di riempirsi il palazzo di avvenenti giovincelle è uno sfizio che ha conquistato pure lui.
In questi tempi di crisi, quando qualcuno vuole regalarti qualcosa conviene approfittarne senza pensarci troppo...
Volendo classificare tutte le conquiste tecnologiche dell'homo sapiens-sapiens in base alla loro complessità, in quale posizione andrebbe a collocarsi il citofono? Non mi riferisco a quelle diavolerie ultramoderne con le suonerie stile orchestra e il monitor HD per vedere le smorfie degli ospiti buontemponi; intendo proprio il citofono classico, la versione base con la cornetta per mandare a cagare i testimoni di Geova la domenica mattina senza neanche guardarli in faccia, e di fianco il tasto che fa esplodere la serratura del cancello con il rumore di una martellata sull'incudine. Secondo pratica tecnica consolidata, questi modelli proletari necessitano di soli 4 cavi di collegamento per funzionare. Quattro miseri spaghetti di rame isolato per connettere l'intimità domestica con il caos del mondo oltre il cancello.
Il mio citofono apparteneva a questa categoria. Ne parlo al passato perchè settimana scorsa, dopo soli 5 anni di onorato servizio, ha scelto di rendere al Grande Costruttore la sua anima in vetronite. Per una strana combinazione del destino, nel momento stesso in cui ti si guasta il citofono un sacco di gente decide di farti visita per i più svariati motivi, costringendoti a piantonare la finestra con il terrore che qualcuno -sapendoti certamente in casa perchè bloccato dall'influenza- possa restare a scampanellare inutilmente un quarto d'ora prima di temere il peggio e chiamare i VVFF.
Data la semplicità del dispositivo in questione, ero convinto che sostituirlo sarebbe stato uno scherzo. Mi sbagliavo. Per la modica cifra di 29.90 euro ho comprato un modello di fabbricazione francese (primo errore...) che l'etichetta, con tutta la falsità di questo mondo, descriveva come "standard". Ecco. Nel mondo che ho in mente, quando una cosa è definita 'standard' significa che in linea di massima si può adattare a tutti gli impieghi per i quali è stata concepita. Per la stessa ragione, un citofono che ha l'arroganza di definirsi 'standard' lo si dovrebbe poter installare e utilizzare in qualsiasi contesto abitativo, che si tratti di una isba nella steppa siberiana o di una palafitta nel Borneo, e in tutti i casi farebbe il suo sporco lavoro senza pretese nè difficoltà. Invece...
Invece. Mi sono spaccato la testa l'intero weekend intorno a quel fottuto pezzo di plastica e ai suoi 4 fili maledetti, senza venire a capo di nulla. È pur vero che senza uno schema dei collegamenti serio (quello incluso nella confezione è una farsa: parla di 4 cavi e poi ne disegna 11) la faccenda si complica, ma l'aver passato ore combinando i 4 cavi in tutti gli incroci possibili, e ottenendo come massimo risultato l'apertura del cancello, è stata un'esperienza umiliante. Mi sono accanito su quei disgraziati morsetti fino alla disperazione; ho setacciato internet spulciando decine di forum e portali per i nerd dell'elettrotecnica; ho indotto nel vicinato seri dubbi circa la mia salute mentale, dopo che mi hanno visto uscire in strada centinaia di volte, sotto la pioggia, a suonare il mio stesso campanello. Ad un certo punto anche il resto della famiglia mi sbirciava con un'aria di divertito compatimento.
Risultato: zero. Pezzi del vecchio e del nuovo marchingegno giacciono ancora mischiati tra loro sul tavolo della cucina. Sul muro, nel punto dove una volta amministravo con saggezza gli accessi alla casa, pendono esausti e malridotti i 4 cavi che nessuna scienza al mondo è più in grado di riportare alle funzioni originarie.
Come ultima attenuante, prima di dichiarare ufficialmente il fallimento e rivolgermi ad un elettricista, voglio ipotizzare che il malefico dispositivo, a dispetto di tutte le sue sbandierate peculiarità di prodotto 'standard', possa non essere compatibile con la piastra esterna. Ipotesi che giustificherebbe l'inutilità dei miei sforzi, ma aprirebbe scenari altrettanto terrificanti: alla luce dei fatti, la prospettiva di dovermi cimentare anche nella sostituzione della piastra esterna mi fa tremare i polsi. Alla fine temo che questa faccenda mi sarà costata ben più dei 29,90 euro già buttati per un prodotto che vorrei pestare sul cranio a tutti i francesi che l'hanno concepito.
Nel frattempo, per cortesia, chiunque avesse la necessità di suonarmi il citofono mi faccia prima uno squillo di preavviso..
Sei paranoico? Sei paranoico e hai un account
Google? Si? Allora lascia esplodere la tua psicosi: vai su http://www.google.com/dashboard e scopri quante cose Google sa
di te...
La vicenda è nota e neanche troppo di prima mano: dal turbillon di voci e dicerie scatenatesi dal caso Marazzo è partita una indiscrezione (una tra le tante) secondo la quale un altro "politico eccellente" sarebbe coinvolto nel giro di frequentazioni particolari che è costato la carriera all'ex governatore del Lazio. Fatto sta che il nome più cicaleggiato nei palazzi del potere e nelle redazioni dei giornali è risultato essere quello di Maurizio Gasparri, in arte presidente del gruppo PDL al Senato. Lui ovviamente si è incazzato non poco, garantendo querele a chiunque osi mettere in dubbio la sua irreprensibile moralità, mentre gli organi di stampa allineati ( ilGiornale in primis) sono accorsi immediatamente a difendere l'onorabilità del senatore dal labbro pendulo. Ma perchè proprio Gasparri? A detta sua, il tutto nasce da un equivoco che di cui è stato protagonista una sera di qualche tempo fa. Era stato invitato per una cena al Circolo del Polo che si trova in via dei Circoli Sportivi (zona Acqua Acetosa), un vialone della periferia romana che pullulava di transessuali e loro clienti. Non conoscendo l'esatta ubicazione del club, l'ex ministro dalla palpebra a mezz'asta procedeva con la sua macchinina lungo il viale con un atteggiamento tale da indurre una pattuglia di Carabinieri di passaggio a credere di aver a che fare con un incallito puttaniere. Sempre in base al racconto dell'interessato, una volta chiarito l'equivoco con i tutori dell'ordine avrebbe finalmente raggiunto la destinazione prevista in tempo per la cena, durante la quale avrebbe intrattenuto i commensali raccontando la disavventura appena capitatagli. Come non credere alla versione dei fatti di Gasparri? Mica è colpa sua se la zona era invasa da travesta di ogni genere, né si può pretendere che gli fosse chiara la posizione di un circolo dove non era mai stato prima. Potrebbe capitare a chiunque, no? Io alla versione di Gasparri ci credo, ci mancherebbe altro. Quale personaggio pubblico sarebbe così stupido da improvvisare un puttantour con la propria auto e a poca distanza da un circolo dove decine di persone (moglie inclusa) lo aspettano per cena? Nessuna pruderia, il caso è chiuso. Gasparri non va a travestiti, è semplicemente un po' stordito: basta uno sguardo alla zona con Google StreetView per capire che il Club del Polo di via dei Circoli Sportivi lo troverebbe anche un cieco.
Io desidererei... vorrei... voglio!... ESIGO... PRETENDO poter testare il nuovo Google Wave, ma per incomprensibili ragioni gli infami di Mountain View hanno subordinato l'accesso alla nuova funzionalità soltanto a chi è in possesso di specifico 'invito' ( you must be invited: e da chi?). Se qualche paraculo generoso visitatore avesse la possibilità di potermi regalare uno degli 'inviti' di cui sopra, sappia fin d'ora che godrà la mia più totale gratitudine in secula seculorum
(Lo so: arrivo tardi. Non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima...)
Insomma, a me pare abbastanza significativa, no? (le trovi tutte qui)
Secondo leggenda, al ministro Calderoli era stato assicurato che durante questa intervista l'operatore lo avrebbe ripreso soltanto a mezzo busto, e pertanto il ministro non si fosse dato pena di gestire in maniera consona il proprio abbigliamento dalla vita in giù. Temo invece che Calderoli abbia voluto lanciare un messaggio tutt'altro che subliminale su quella che è la reale situazione dell'Italia e degli italiani...
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