Di seguito i deliri pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Quei burloni degli analisti di Fitch hanno deciso che ci meritiamo un altro passetto verso il basso: e vai col BBB+ (con tanto di outlook negativo, ça va sans dire...). Questo significa entrare nell'ultima fascia di merito creditizio di area 'investment grade'. Giusto per alimentare un po' di ansia, conviene far notare che mancano due gradini e si casca nell'inferno 'speculative grade', dove i grandi investitori istituzionali -fondi in primis- per regolamento non possono investire...
Ho scoperto che fissando con intensità gli abiti psichedelici di Oscar Giannino dopo un po' il mondo appare a tinte ultraviolette e con linee pixellate...
Stamattina ho scoperto che l'ufficio anagrafe del comune A, in cui ho residenza da più di nove anni, non ha ancora ricevuto la trascrizione del mio atto di matrimonio celebrato più di 14 anni fa nel comune B. Questo lascia supporre che gli uffici anagrafe dei comuni A e B siano infestati da parassiti mostruosamente inefficenti, poichè incapaci di trasmettere un banale atto civile attraverso i pochi chilometri che separano i rispettivi municipi e a dispetto della gran quantità di tempo a loro disposizione per farlo. Sull'onda dell'indignazione, potrei allargare il discorso e immaginare che gli oltre 3 milioni di impiegati pubblici italiani siano affetti dalla stessa grave forma di parassitismo, ma so che non è così: ne conosco almeno un paio che si danno abbastanza da fare. Se poi volessi portare la mia indignazione al parossismo, mi basterebbe considerare che a questa pachidermica casta dalla proverbiale inefficenza vengono anche risparmiate le conseguenze dell'abolizione dell'articolo 18. Questo significa che il sottoscritto -come milioni di altri lavoratori subordinati- potrebbe rischiare di trovarsi un giorno a spasso perchè al direttore del personale non garba il colore della mia cravatta, mentre 3 milioni di pesi socialmente morti potranno impunemente continuare a impiegare un decennio per trasmettere un atto civile da un comune a quello limitrofo, senza nulla temere dalla tanto chiacchierata 'riforma del lavoro'. Il Governo ha detto che valuterà l'applicazione della riforma anche al pubblico impiego. Sarei loro molto grato se nel frattempo riuscissero a farmi avere quel cazzo di atto. Grazie.
Questo tizio ha speso un botto per comprarsi una pagina del "Corriere" e convincere gli italiani a finaziare il debito pubblico acquistando titoli di Stato. Secondo i suoi calcoli, con una media di 4.500 euro cad possiamo comprarci l'intero ammontare del debito pubblico e risanare così le finanze del nostro disgraziato Paese.
Leggere per credere.
L'iniziativa è lodevole e allaga di sano nazionalismo i nostri cuori, ma quando sento il B. dichiarare che in Italia i ristoranti sono pieni, aerei e alberghi pure, e che tutto sommato gli italiani se la passano alla grande, allora mi scappa la voglia di finanziare il debito pubblico di un Paese governato da un premier ormai completamente scollegato dalla realtà.
I Pizza-bond facciamoli comprare a politici, mangiapane a ufo del pubblico impiego e evasori fiscali; ormai sono le uniche categorie ancora in grado di cacciare 4.500 euro sull'unghia senza dover vendere il sangue...
affinché tutti la possano vedere...
Vogliamo provare ad indovinare in quale paese correranno tutti a rifugiarsi? Un aiutino: è governato da una destra abituata ad abbaiare senza mai mordere, mentre le opposizioni organizzano girotondi di benvenuto per ogni clandestino che varca illegalmente le sue frontiere... Facile, no?
"I resti di quella che fu una delle più potenti squadre del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza...."
(gen. Weiss, Johannesburg - 24 giugno 2010) .
quindi cazzo vai cercando, qui e ora?
Chi sarà mai la discinta signorina sopra ritratta? A) una ex igienista dentale con esperienze da showgirl in alcuni programmi Mediaset; B) una iscritta alle liste elettorali del consiglio regionale lombardo per la quale Berlusconi in persona ha fortemente caldeggiato la candidatura; C) una gnocca sciaquina 25enne amante degli uomini anziani, ricchi e potenti; Non vi affannate: le risposte A e B sono sicuramente corrette (arrivano conferme anche dall'estero). Riguardo la C, ognuno faccia le considerazioni che ritiene più opportune...
Lo so, ormai lo hanno già pubblicato migliaia di altri blog, e la censura RAI che a suo tempo lo colpì ormai è superata, però il mio senso civile si ostina a dirmi che il trailer di DEMOCRACY lo devo postare anch'io...
Un po' mi spiace che a B. Grillo non vogliano concedere la candidatura alle primarie del PD. Non per altro, ma un contraddittorio Grillo-Berlusconi sulle poltrone candide di Porta a Porta è uno di quegli spettacoli che non ti perderesti per niente al mondo: quei due sono imbattibili quando si tratta di far ridere la gente...
Siamo in Italia, un paese dove gente così è destinata a restare sempre sulla cresta...
A prima vista lo strano oggetto qui sopra rappresentato può far pensare all'insegna di un club privè di qualche villaggio Francorosso di Malindi, o a una marca di pizze surgelate made in USA. Eppure questo aborto grafico, pacchiana mescolanza dei più comuni filtri di Photoshop, nelle intenzioni dei suoi ideatori rappresenterà il nuovo logo dell'Italia nelle campagne di promozione turistica del nostro paese all'estero. Ogni prodotto ha la sua etichetta, e per quella specie di fantasilandia fatta di veline e 'papi' che è diventato il prodotto-Italia non si poteva trovare etichetta più azzeccata. Ce ne sarebbe già abbastanza per riderne fino a Natale, ma aggiungiamoci pure che dietro il luminescente miscuglio di effetti grafici c'è un intero team di esperti di comunicazione capitanati nientepopo'dimeno che da LEI, la Michela Vittoria nazionale, recentemente ripescata dall'oblio post-elettorale delle ultime politiche e assurta all'immeritato ruolo di ministro del turismo. E proprio la neo ministra rossa (in senso tricologico), ospite in una diretta del Tg4 dell'amico Fede per presentare l'obbrobrio agli italiani (che lo hanno pagato), ha sottolineato il ruolo decisivo avuto dal pres. del cons. nella realizzazione dello scempio. Il presidente grafico pubblicitario... tutto sommato c'era da spettarselo. Certo, è difficile rimpiangere l'orrore del cetriolone nazionale di rutelliana memoria, però anche brandizzare il Paese con un logo che sembra quello di un sexy shop non mi pare una grande idea. Però, aspetta... chissà, potrebbe anche funzionare...
Esiste nulla di più triste di un Partito Democratico che per consolarsi dall'ultimo smacco elettorale sbandiera ai quattro venti la vittoria in terra friulana di una candidata (ed emerita sconosciuta) pettinata come il sottoscritto quando da bambino la nonna gli tagliava i capelli con la scodella?
Ci voleva una querelle coniugale con farcitura di note piccanti per scalzare l'emergenza della febbre suina dalla prima pagina dei giornali. E se i coniugi in questione sono tali Silvio Berlusconi e signora, c'è da stare certi che i riflettori resteranno puntati in quella direzione ancora per un po'. Non è la prima volta che le magagne familiari tra lo psiconano e la bella Veronica finiscono in piazza, grazie soprattutto a certe intemperanze di Veronica, donna intelligente e di notevole spessore culturale, che non si è mai piegata ai canoni della comprimaria di mera apparenza che la sua posizione (e il suo egocentrico marito) vorrebbero cucirle addosso. A rendere poi ancora più succosa la vicenda è il fatto che a scatenare il casus belli sia stato (seppur indirettamente) proprio un alleato di governo del Berluska, tale G. Fini, promotore della fondazione FareFuturo il cui quotidiano online ha manifestato un certo mal di pancia davanti all'infornata di veline/letterine che Berlusconi avrebbe intenzione di candidare nelle liste del PDL alle prossime europee. «Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole» scrive l'editoriale di FareFuturo; e donna Veronica, che deve avere un'esperienza diretta del vizio tutto berlusconiano di considerare l'avvenenza femminile come un complemento delle proprie esibizioni di potere, non si è fatta sfuggire l'occasione per rincarare la dose: inforca mouse e tastiera e con una mail all'ANSA appoggia la tesi di FareFuturo, arrivando a definire "ciarpame senza pudore" l'ipotesi di candidare donne ad un ruolo politico soltanto in virtù della loro avvenenza. E come darle torto? Personalmente non ho nulla contro veline, letterine, e tettone da studio tv in genere. Però mi girano abbastanza i coglioni all'idea che personaggi privi di qualsiasi esperienza politica possano ritrovarsi in posizioni di potere a fare scelte che riguardano la mia vita, i miei affari, l'istruzione dei miei figli, e quant'altro. Abbiamo già avuto esperienze passate in questo senso, tutte sostanzialmente infruttuose se non addirittura deleterie. Prendiamone uno recente: la Carfagna... che cazzo ha combinato in oltre un anno di governo la ministra Carfagna? Qualche altisonante dichiarazione di impegno post-insediamento, qualche polemicuccia ai limiti del patetico contro le unioni degli omosessuali, e poi? Il nulla. Per inquadrare il fenomeno Carfagna, e in generale tutta la filosofia berlusconiana riguardo le donne in politica, mi casca a fagiolo ciò che l'on. Guzzanti (ex senatore proprio del PDL) scrisse sul proprio blog il 2 novembre del 2008: "È ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente?"Vorrei poter rispondere che no, in linea di massima non sarebbe ammissibile, non fosse che in questo Paese ormai di democrazia ne è rimasta ben poca, persino nelle ipotesi.
Se può consolare, saremo la pirma nazione al mondo a sperimentare una nuova fomra di governo: la mastocrazia*, ovvero il potere delle tette.
* rivendico fin d'ora il copyright sul neologismo
Solo una nazione da barzelletta come l'Italia e il suo governo di cabarettisti potevano calare le braghe davanti alle pretese di Malta. Malta, capito? Un'isoletta di 400.000 abitanti poco più grande di un fazzoletto, eppure riesce a rifilarci pesci in faccia davanti all'Europa intera. Grazie tante Maroni.
Inutile dire che situazioni del genere diventano il naturale viatico per mille altre problematiche successive; tipo questa, tanto per fare un esempio.
Nel flusso costante di servizi e approfondimenti vari sparati di continuo dai tg nazionali, ne ho colto uno che merita un paio di considerazioni. Mi pare, se la memoria non mi frega, che sia passato sabato scorso su un canale RAI. Si parlava della visita del presidente del Senato Schifani nelle zone terremotate. Mentre in sovraimpressione scorreva la scritta con l'invito a sostentere economicamente le vittime inviando un sms solidale, le immagini mostravano il corteo di ben 6 (SEI!) autoblu al seguito di Schifani mentre lasciava le zone disastrate snodandosi tra cumuli di macerie. Ora, io non metto in dubbio che alla seconda carica dello Stato sia indispensabile un servizio di protezione, ma su 6 autoblu ci carichi un esercito, altro che la scorta. Era proprio il caso di pararsi in uno scenario di comune disperazione ostentando un tale schieramento di uomini e mezzi? Qualcuno avrebbe dovuto trovare la compiacenza di ricordare al senatore Schifani che quella pletora di autoblu sono state pagate anche con il contributo di quegli stessi citadini abruzzesi cui adesso il sisma ha tolto tutto, e che di tutto avrebbero bisogno fuorchè della solidarietà pelosa di un re Sole de noantri...
Quale autorità morale si può riconoscere ad una tv di stato che nel notiziario della sua prima rete gongola soddisfatta snocciolando i dati record sugli ascolti durante il dramma del terremoto? Che futuro può avere una televisione che specula sulle tragedie dei suoi stessi utenti?
Ma siamo sicuri che non sia Berlusconi a menare sfiga?
Come dimenticare le famose "3i" che furono al centro della riforma Moratti, quando la stessa era a capo del dicastero della pubblica istruzione? Berlusconi ne fece uno tra i più scalpitanti dei suoi cavalli elettorali, assicurando agli italiani che Impresa, Inglese e Internet sarebbero stati una priorità nei progetti di sviluppo sociale del suo governo. In realtà a distanza di poco tempo e dopo la breve parentesi prodiana, sembra che il cavallo delle "3i" sia già destinato ad azzopparsi. Pare infatti che la voce Internet sia destinata a sparire dai progetti formativi delle scuole primarie, risucchiata dal riassetto organizzativo previsto dalla riforma Gelmini.Secondo il sito del Ministero, l'alfabetizzazione informatica "non costituisce, soprattutto nella scuola primaria, un insegnamento prioritario".Lo ribadisco, più che altro perchè io per primo faccio fatica a crederci: per il ministro Gelmini l'insegnamento delle nuove tecnologie, informatica e internet in primis, non è da considerarsi prioritario. La ragione è semplice: la riorganizzazione dell'attività scolastica secondo il nuovo assetto a maestro unico non permetterà di dedicare personale e risorse a quel tipo di attività didattica. Ma allora tutta quella faccenda delle "3i", la rivoluzione morattiana, Berlusconi che va in giro a sbandierare l'iniziativa come un pilastro della sua amministrazione... tutte cazzate? E adesso cosa racconteremo all'Europa che invece vorrebbe veder garantito a tutti i suoi cittadini il diritto all'accesso alle nuove tecnologie ed ha posto tra i suoi obiettivi proprio l'alfabetizzazione informatica?
In realtà dietro questo ennesimo scempio non può che esserci la voglia di Berlusconi di portare altra acqua al suo già fin troppo alimentato mulino. La rete Internet -ormai l'ha capito- non la potrà mai controllare, quindi non gli resta che impedire alle nuove generazioni di imparare a usarla...
"Più Berlusconi riesce a manipolare il sistema a suo vantaggio, più gli italiani sembrano ammirarlo"Chi l'ha detto? Veltroni prima di dimissionarsi dalla presidenza del PD? Concita de Gregorio sulla prima pagina dell'Unità? Lo spirito di Montanelli fuggito dall'aldilà? No, lo hanno scritto a chiare lettere l' International Herald Tribune e il New York Times, con riferimento alla vicenda-scandalo del caso Mills, dimostrando ancora una volta quanto il fenomeno Berlusconi venga recepito al di fuori dei nostri confini come un'autentica e inconcepibile anomalia politica di cui soltanto gli italiani sembrano non volersi accorgere.
Ai più attenti tra voi sarà senz'altro già capitato (a me un paio di volte) di incrociare in giro per strada questi lenzuoloni pubblicitari raffiguranti 5 individui nerovestiti che, su uno sfondo azzurrognolo di stampo geografico, osservano i passanti con inquietante fissità. In prima battuta ho pensato alla locandina dell'ultimo film di Tarantino, o di Men In Black III. Anche l'ipotesi 'pubblicità di pompe funebri' all'inizio mi era sembrata valida, finchè ieri non ho avuto occasione, fermo ad un semaforo, di osservare con maggior attenzione l'orrendo poster. Scopro così che i 5 tristi figuri altro non sono che il gruppo costituente della Fondazione Italiani nel Mondo, un'organizzazione legata politicamente ai partiti di centrodestra e al premier Berlusconi, e il cui scopo dichiarato -anche nel lenzuolone- sarebbe genericamente quello di rilanciare il made in Italy nel mondo. Lodevole iniziativa, non fosse che il made in Italy di tutto ha bisogno tranne che di essere sponsorizzato da cinque personaggi che sembrano usciti da un serial a metà tra 'I Sopranos' e 'Six Feet Under'. E quella scelta di ritrarli in movimento, che valore aggiunto poteva dare? È vero: un soggetto ritratto in movimento comunica dinamismo; ma se il soggetto in questione è il pingue sen. De Gregorio la cui dinamicità, a giudicare dalla forma fisica, si esprime unicamente a tavola (o in certe arraffonerie di cui la giustizia ancora gli chiede conto, stando al suo curriculum giudiziario) quale messaggio distorto andiamo a dare del nostro povero Paese al resto del mondo? Ma un'ancor più assillante questione mi pressa: la fondazione, i manifesti... quanto costa tutto questo? E soprattutto: CHI PAGA?
update del 05/02: per chi volesse approfondire le proprie conoscenze riguardo il sen. De Gregorio, l'uomo che si arroga il diritto (chissà poi a quale titolo) di rappresentare gli italiani nel mondo, consiglio la lettura di questa perla a firma di Enzo D'Errico pubblicata su Corriere.it un paio di anni or sono.
«Abbiamo ricevuto il vostro invito alla cerimonia per la consegna dell’attestato di Benemerenza civica in data 7 dicembre 2008. Desideriamo in primo luogo ringraziare chi ha proposto il nostro nome. Vi comunichiamo altresì che non intendiamo accettare la Benemerenza, poichè siamo in disaccordo con la vostra decisione di non assegnare l’Ambrogino d’Oro a Enzo Biagi e la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, come riportato dai principali organi di stampa». Elio e Le Storie Tese.
Soltanto loro però.
Ha guadagnato più consensi Vladimir Luxuria vincendo l'Isola dei Famosi che tutto il centrosinistra alle ultime elezioni. Visti i precedenti, ora c'è il rischio che per arricchire l'edizione 2009 vengano riesumati quei naufraghi smutandati di Bertinotti e D'Alema...
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