Di seguito i deliri pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Non servono grandi competenze in campo nautico per supporre che un grattacielo dei mari come la Concordia fosse dotata di strumenti di navigazione in grado di vedere un sassolino a 3000 mt di profondità. Per quanto inetto fosse quel pescatore di cozze che la comandava, sembra impossibile che nessun sistema automatico sia entrato in funzione per evitare il disastro.
Prendere atto che l'intero sistema bancario italiano nel suo insieme capitalizza ormai quanto la sola Hsbc fa sorgere un dubbio agghiacciante: vuoi vedere che quei portasfiga dei Maya avevano ragione?
Ho letto da qualche parte che oggi, in una località a pochi km da Manhattan, convolerà a giuste nozze Chelsea Clinton, 30enne dagli incisivi prominenti nota ai più per essere l'unica figlia dell'ex presidente USA Bill. Milioni di dollari (in barba alla crisi) per la cerimonia e centinaia di invitati scelti tra i pezzi grossi della società americana. Non ci sarà però l'attuale presidente, Obama. Non l'hanno invitato. Lui non ne fa un dramma, anzi: tutto sommato meglio così. Barack non è incline a certe mondanità. È un uomo pragmatico, vicino alla gente, orientato alla concretezza. Si sente più a suo agio frequentando personaggi che, cascasse pure il mondo, mai e poi mai indosserebbero una cravatta...
A volte resto sconcertato davanti allo scempio che la scuola pubblica ha consumato a danno dei suoi stessi programmi didattici. Ad esempio, nella 3a elementare di mia figlia la Storia si insegna seguendo una curiosa inversione cronologica: si parte dall'antico Egitto per poi passare alle civiltà sumeriche, si prosegue con l'Homo Caverniculus e si arriva infine ai primi ominidi. In questo periodo stanno trattando i dinosauri. Immagino che il prossimo passo sarà il brodo primordiale, per poi concludere l'anno con la faccenda del Big-Bang. Dopodiché? Probabilmente si chiuderanno i libri e fine della storia (in tutti i sensi). Oppure la palla passerà all'insegnante di religione, e allora sì che bisognerà farsi qualche domanda...
Probabilmente ha ragione Luca Borgomeo, presidente dell'associazione dei telespettatori cattolici: Morgan ha ottenuto più popolarità dalle sue comparsate televisive dopo le ammissioni sul consumo di droga che non dalle sue canzoni. Ieri sera per una manciata di secondi ho provato a vedere Morgan ospite di Annozero. Proiettato su megaschermo, la solita raccapricciante zazzera grigiastra, balbettava non so cosa nel tentativo di infilarsi tra un'interruzione e l'altra di Santoro. Mano al telecomando e via, verso nuove avventure. Stamattina ho letto di una telefonata in diretta di Celentano per prendere le sue difese. Oggi è il turno di Giovanardi che ha attaccato Annozero a testa bassa, accusando Santoro&C. di aver celebrato un 'inno alla droga'. Da quanto ho letto, nel corso della trasmissione Morgan avrebbe nuovamente esaltato le doti terapeutiche della cocaina a scopo antidepressivo, citando Freud e i suoi esperimenti sulle proprietà della sostanza. Insomma, ancora una volta ha tirato in ballo il padre della psicanalisi per giustificare il suo vizietto. Qualcuno dovrebbe però fargli notare che sì, Freud in effetti condusse degli studi sugli effetti della cocaina, la usò lui stesso e la prescrisse a suoi pazienti affetti da sindromi depressive, ma uno di questi ci lasciò le penne e allora concluse che non era cosa. Sarebbe il caso che Morgan si decidesse una buona volta a lasciare in pace la buonanima di quel vecchio burlone strizzacervelli, e se proprio gli serve un testimonial cocainomane che se lo vada a cercare in Parlamento...
La Storia, si sa, è una severa maestra che in genere non ripete. A volte, però, si diverte a copiare di brutto.
Io mi sforzo di capirti, Massimo. Non condivido il tuo gesto, ne prendo con forza le distanze, convinto che le statuette a Berlusconi sia giusto tirarle (metaforicamente parlando) nell'intimità dell'urna, quando un segno di penna, a dispetto dell'apparente semplicità del gesto, può pesare mille volte più di un modellino del Duomo. Però vorrei provare ad intravedere le tue motivazioni. E bada bene: non le ragioni, perchè di ragione in questi casi ce n'è ben poca, ma soltanto le cause scatenanti, quel principio di causa/effetto che sicuramente c'è stato e che va al di là di ogni considerazione sulla tua presunta infermità mentale. Tutto sommato eri anche una persona con dei numeri. Hai studiato elettronica, come me (prima ipotesi: studiare elettronica destabilizza? Due prove fanno già un indizio!), ti sei dato da fare nell'azienda di famiglia, hai perfino un passato da inventore. Cosa ti ha esasperato al punto da commettere un gesto - oltretutto neanche tanto originale- che procurerà rogne a non finire a te e a tutta la tua famiglia? Perchè Berlusconi e non, che so, Fabrizio Corona? In fin dei conti, fatte salve le ovvie differenze, sono entrambi il prodotto fallato di una cultura fallata... Posso immaginarti, seduto sabato scorso nell'intimità del tuo salotto di casa, mentre fai zapping schizofrenico sui palinsesti del sabato sera. Canale 5. C'è ' Italia's got talent'. E capisci. Hai avuto i tuoi problemi, Massimo, ed hai cercato di venirne fuori. In fondo sei uno qualunque. Un nessuno come tanti. Come quei poveri gonzi di ' Italia's got talent'. Li guardi. Vedi quella tizia che canta (male) a testa in giù. Vedi il 68enne che si rende ridicolo ballando un twist con movenze patetiche. Vedi una signora di 70anni che balla con le calze a rete di Madonna. Ascolti una poveretta che canta come un citofono e quando un cosidetto giudice glielo fa notare risponde che 'è una sua opinione'. Vedi tutta questa umanità umiliata, disposta a passeggiare sulla propria dignità in cambio di 5 minuti di finta notorietà. Nessuno vuole più essere nessuno. Guardi in questo abisso di indecenza e ti chiedi se in fondo eri davvero tu quello che si meritava 10 anni di cure psichiatriche. Provi a capire come siamo arrivati a questo punto. Chi ci ha portato a questo punto. Chi. Lui. L'uomo che sul Sogno Catodico di milioni di (ex) persone ha catalizzato il più alto consenso popolare dal dopoguerra. Domani sarà a Milano per un comizio. Verrà a gridarci quanto sono cattivi i comunisti, i giornalisti, i giudici, i giudici comunisti, i giornalisti che giudicano. E sotto di lui un Popolo detto delle Libertà che si condensa intorno al proprio ideale, migliaia di persone che desiderano poter un giorno cantare a testa in giù a Canale 5. O almeno di poter continuare a evadere le tasse. Domani andrai anche tu a quel comizio. Troverai posto vicino a tutte quelle bancarelle di souvenir. Il resto è cronaca. Povero Massimo, qualcuno avrebbe dovuto spiegarti che Berlusconi è solo un uomo che si è fatto simbolo, e colpendo un simbolo rendi martire l'uomo che lo rappresenta. Non rimane che l'amara consapevolezza che in questi 15 anni di agonia le uniche vere azioni contro Berlusconi sono state azioni sbagliate, come la tua.
È singolare il fatto che il nostro governo abbia scelto proprio i giorni in cui è in pieno svolgimento a Copenhagen il summit mondiale sui cambiamenti climatici per lasciar trapelare le prime indiscrezioni sulle potenziali "location" in cui costruire le nuove centrali nucleari previste dalla recente legge 99. Un tempismo che la dice lunga sulla sensibilità della classe politica italiana riguardo le tematiche ambientali. Il ministro Scajola, con la sua consueta patetica piacioneria, ha dichiarato che lui la prima centrale "se la metterebbe nel giardino di casa". Non si disturbi: sono sicuro che ad Arcore c'è molto più spazio...
Stasera devo uscire con della gente a mangiare una pizza. Domani sera uscirò con altra gente a mangiare la pizza. Domenica, per digerire, andrò a votare. Credo che pochi conoscano a fondo le reali motivazioni per cui domenica ogni onesto cittadino sarà chiamato a compiere le proprie funzioni di elettore, quando magari preferirebbe andare in pizzeria con della gente. Io faccio parte di questo gruppo, anche se ho il sospetto che domenica la pizza sarà l'ultimo dei miei desideri. D'altronde è difficile avvertire in pieno il clima da pre-consultazione quando si vive in un paese in perenne campagna elettorale. Quest'anno poi in quanto a teatrino la nostra politica ha dato il meglio: diciottenni mignottine che chiamano papi gli amici del papi, aerei di stato usati e abusati, diciottenni mignottine sugli aerei di stato e aerei di stato che si infilano in diciottenni mignottine mentre il loro papi si spolmona nel garantirne l'illibatezza. Io mi ritengo un cittadino mediamente informato: leggo i giornali, guardo i tg, navigo internet e mangio pizze, a volte anche tutto in contemporanea. Nonostante ciò ho nei confronti di questa tornata elettorale lo stesso livello di preparazione di un pizzaiolo egiziano (che non vota, quindi il suo interesse verso tali pratiche di democrazia è per forza di cose assai contenuto, e poi ultimamente la pizza al kebab spopola anche se fa cagare, quindi lui ha ben altre faccende a cui pensare che non siano le elezioni europee). Sappiamo (so) che domenica si vota per rieleggere il parlamento europeo. In quanto italiani, siamo abituati ad associare il termine parlamento ad un rifugio per paramafiosi arraffoni sfaticati e succhiasangue, uno strano centro di potere i cui costi annuali a carico dei cittadini (o almeno quei pochi che ancora pagano le tasse) superano quelli di Buckingman Palace, a fronte di un'attività legislativa ormai ridotta al lumicino dall'esuberanza decretatoria del nostro buffo premier. Tutto sommato non sbagliamo di molto neanche per quanto riguarda i nostri rappresentanti in sede europea: rispetto ai loro colleghi del resto dell'Unione, gli europarlamentari italiani risultano quelli più pagati in assoluto, mentre registrano la più bassa percentuale di presenza in aula. Very Italian Style. Non c'è quindi da stupirsi se da noi la campagna elettorale eterna ha vissuto attimi di recrudescenza negli ultimi periodi: lo scranno con la bandierina azzurra fa gola. Ancora meno dovrebbe sorprendere il disinteresse degli elettori nei confronti di queste consultazioni. Alla fine si tratta solo di selezionare un gruppo di sfaticati che per un'intera eurolegislatura si limiterà a bazzicare ogni tanto con aria svogliata per le vie di Bruxelles e Strasburgo, il tutto in cambio di un corposo tornaconto a carico dei cittadini. Poi magari ci offendiamo pure quando ci prendono per il culo, italiani-pizza-mandolino-mamma. Anzi no, niente pizza. Quella ce la metto io. (comunque sia, per carità andate a votare. Con l'aria che tira, potrebbe essere l'ultima volta che ce ne viene data la possibilità...)
La notizia è della serie "non ce ne può fregà de meno" però merita un minimo di riflessione: la dirigenza della scuola elementare "Carlo Pisacane" di Roma ha deciso di reintitolare il proprio istituto. Via ogni riferimento all'eoe risorgimentale, d'ora in poi la scuola sarà intitolata a tale Makiguchi Tsunesaburo (ho dovuto fare un copia/incolla), sconosciutissimo pedagogo giapponese del quale perfino wikipedia.it ignora l'esistenza. Le ragioni che hanno spinto il consiglio scolastico a tale scellerata decisione si basano sul fatto che gli alunni sono per il 90% di origini straniere, pertanto la scelta di dedicare l'itituto all'oscuro educatore giapponese avrebbe l'obiettivo di confermarne il taglio cosmopolita. Inutile dire che sui giornali si è scatenata l'avemaria, soprattutto grazie a una certa parte politica che ha colto l'occasione per gridare all'attentato contro l'identità nazionale. Ma al di là dei nazionalismi di facciata, domando io, che significato può avere dedicare una scuola a Makiguchi Tsunesaburo? Benedetta gente, non vi bastava la quotidiana difficoltà di gestire classi multicolori in cui l'italiano lo parlano in tre, insegnante incluso? E i vostri piccoli alunni, già costretti a traghettare la propria crescita intellettuale in una babele strillante di multiculturalità, non pensate potrebbero sentirsi in imbarazzo sapendo di frequentare una scuola con un nome che sembra quello di un nemico di Goldrake? - ah morettino, che ci vai a scuola? - si alla Tnusb... Tsusa... Tsunesaburo!- che??! Ahò, io nun te capisco... - alla Tsunesaburo- muahaha! e chi è er tuo pròffe, Mazinga Z?! Patetico Viene quasi il dubbio che tutta la faccenda sia stata montata per farsi pubblicità. Non so con quante possibilità di successo, ma vista da qui non mi sembra 'sta gran trovata. p.s. ma se Carlo Pisacane avesse saputo che un giorno gli avrebbero preferito un Makiguchi Tsunesaburo qualsiasi per dare il nome a una scuola, si sarebbe fatto il mazzo che si è fatto per questo Paese?
Se è vero che la televisione è un mezzo di dittatura (e il fenomeno Berlusconi è una conferma in tal senso) è anche vero che, paradossalmente, proprio la televisione consente una particolare forma di libertà. Io sono libero di scegliere se guardare o no la tv e quando lo faccio sono anche libero di scegliere cosa guardare e stabilire se/quanto mi piace. Certo, un allineamento massiccio dei contenuti su determinate posizioni o ideologie impoverisce questa libertà (anche in questo caso le reti Mediaset costantemente al servizio del padrone confermano la regola), ma sta al senso critico del cittadino telespettatore percepire quando la funzione di servizio e intrattenimento che costituisce il ruolo primario della tv viene a mancare e subentra invece l'abuso mediatico. Prendiamo Annozero" di Santoro, tanto per fare un esempio di recente attualità. A me Santoro non piace, non mi piace il suo modo di condurre la trasmissione, perfino il modo di parlare mi indispone. In generale non condivido il suo modo di affrontare determinate questioni, ma questo non significa che tali questioni non debbano essere affrontate. Ogni libertà ha un prezzo, e quello di una televisione libera consiste nello sforzo di dover dintinguere i contenuti dai contenitori, separare le idee da chi ce le propone. Se facendo zapping incrocio quella macchietta di Emilio Fede, semplicemente passo al canale successivo. Non voglio vedere Fede né sentire le sue fregnacce pro-governative, quindi non lo guardo: perchè altri non possono fare lo stesso con Annozero? Solo perchè Fede è su una rete privata e Santoro sulla RAI? Non ti piace, sai che è schierato, sei lontano dalle sue posizioni e ideologie, e allora non guardarlo. L'ho già detto che non piace neanche a me, però mi interessano gli argomenti che tratta e continuo a guardarlo. Non mi va che qualche potentino di turno, in virtù di chissà quale meschino processo di lottizzazione politica della tv pubblica, possa permettersi di chiederne a gran voce il boicottaggio o peggio ancora la censura. Non ho mai sentito nessuno invocare con tanta veemenza la censura per Fede, tant'è vero che lo show da banana republic del TG4 continua placido ad andare in onda. Forse Santoro ha ragione: Annozero è come il TG4, però fatto meglio.
Probabilmente Beppe Grillo sa che non potrà mai, lui solo, sanare il marciume che sobbolle nel calderone della politica e della società italiana, e per questo si limita a sollevarne di tanto in tanto il coperchio per sputarci dentro un po' di vetriolo. Anche nel suo ultimo, affollatissimo intervento al parlamento europeo ha riproposto il meglio del suo repertorio, senza sconti per niente e nessuno: i politici inquisiti e condannati, le storture del sistema finanziario, le truffe dei grandi gruppi industriali, e via discorrendo fino ad un monito nei confronti del parlamento europeo alla vigilia delle elezioni: che non diventi il "parlamento dei lestofanti", il rifugio istituzionale di certi politici mannari che tutto hanno a cuore tranne gli interessi dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Per carità, tutto bello e tutto giusto ciò che Grillo ci racconta e da anni pubblica sul suo blog. Magari con un populismo un po' di maniera e certe coloriture eccessive, però sono temi e punti di vista senz'altro condivisibili. Il fatto è che il barbuto genovese mostra spesso una certa insofferenza verso il contraddittorio, e questo può rivelarsi controproducente quando si affrontano temi dai risvolti delicati e che toccano da vicino la quotidianità dei cittadini. Ancora ieri, in collegamento da Bruxelles per la trasmissione Exit della D'Amico, Grillo ha sciorinato 20 minuti di monologo su tutti i temi a lui più cari (con in testa la delicata questione della privatizzazione dell'acqua) salvo poi, a sermone concluso, staccare il microfono e andarsene mentre una stupita D'Amico tentava inutilmente di coinvolgerlo in un contraddittorio con i numerosi ospiti in studio, tra i quali alcuni esponenti politici. Allora io dico: bravo Grillo, ma così non va. Vero che il suo ruolo non è fare politica ma solo denunciarne gli abusi e le anomalie, ma il pubblico ha diritto a capire il perchè delle cose, valutarne cause e ragioni, non solo sentirsele gridate in faccia. È pur vero che Grillo non si limita alla pura demagogia critica ma avanza anche proposte concrete, tra le quali l'ultima -secondo me intelligentissima- di una 'Borsa europea' soggetta a vincoli e controlli comunitari e condivisi. Però le idee hanno bisogno di essere confrontate, discusse, eventualmente anche criticate, perchè possano poi diventare delle buone idee. Il continuo sfuggire di Grillo davanti ad ogni forma di contraddittorio e confronto non va di certo in questa direzione.
Cosa avrebbe potuto allietare la mia domenica oltre al godereccio risultato del derby? A esempio l'aver finalmente trovato in una libreria di provincia, sotto forma di ultima copia disponibile, quel romanzo che andavo cercando da un pezzo. Ora mi si stendono dinnanzi le 1378 pagine di quello che è stato definito tra i più eclatanti casi editoriali degli ultimi vent'anni. Mi auguro di poter esprimere identico giudizio, perchè al momento l'unica cosa veramente eclatante è stato il prezzo che l'ho pagato...
Probabilmente dovrei adeguarmi al gran rumore che si è scatenato intorno al caso Englaro dopo la dipartita (la seconda, definitiva) della protagonista principale, l'unica che senza clamori nè alzate di voce ha fatto la sua parte fino in fondo, e con la levità di una grand etoile si è alzata sulle punte ed è uscita di scena. Dovrei adeguarmi, dicevo, al chiasso mediatico e politico che ne è seguito, cavalcando la pochezza dei nostri cialtroni democraticamente eletti e tutto lo schifo che sono riusciti a gettare sulla fine di questa vicenda triste. Ora tutti invocano con colpevole ritardo il silenzio e il rispetto. Per Eluana, per la sua famiglia, per tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno vissuto il dramma di questi 17 anni di non-vita. Che tacciano a questo punto sia i fanatici della vita a tutti i costi che i difensori del diritto alla dignità di un'esistenza piena. E taccio anch'io, ovviamente. Una solo pensiero però vorrei lasciarlo per il signor Englaro, un uomo che per quasi due decenni anni ha innaffiato e curato una pianta che sapeva non avrebbe mai più potuto germogliare, e che tanto ha lottato -spesso solo- perchè a quella pianta fosse lasciata la possibiltà di tornare alla terra. Sipario.
Ieri sera sono riuscito a vedere su La7 un pezzo di "W.", il film di Oliver Stone sulla vita di George W. Bush, e devo ammettere di averlo trovato deludente. E' vero che il presidente uscente non è stato il migliore della storia USA, e che certe sue scelte scellerate continueranno a pesare sul futuro dell'America e del mondo intero ancora per un pezzo, ma da qui a dipingerlo come un mentecatto rincoglionito sempre attaccato alla bottiglia, mi pare un'esagerazione. Ma se così non fosse, e l'uomo che ha occupato la poltrona più importante del mondo negli ultimi 8 anni è veramente quello descritto nel film, allora ringraziamo Iddio per questo inauguration day.
Onestamente tutta quest'avemaria di polemiche intorno all' aumento dell'IVA per gli abbonamenti Sky non la capisco proprio. Vero che i teleutenti sono già vessati dal canone RAI, vero che è una tassa iniqua e vagamente (!) in odore di conflitto di interessi, però gridare allo scandalo per neanche 2 euro al mese di aumento su quello che nonostante tutto rimane un prodotto di nicchia mi sembra esagerato. In fin dei conti chi è l'abbonato medio della pay-tv? Se togli quella fetta consistente di consumatori che hanno sottoscritto l'abbonamento solo per togliersi dai coglioni i centralinisti di Sky che chiamano ogni sera all'ora di cena, per il resto si tratta di gente che non sa come buttare via i soldi e regala a moglie e figli la possibilità di rincoglionirsi davanti a 700 canali di cartoni animati e serial tv americani. Oppure quelle anime semplici che ogni volta che invitano amici a cena si sentono chiedere "si, ma ce l'hai Sky? no? e allora come la vediamo la partita?" (risposta consigliata: vaffanculo tu, Sky e la partita. Se ti invito a cena è per condividere una serata in compagnia. Se lo scopo è divanarmi tutta sera davanti alla tv allora posso benissimo farlo da solo...) Insomma, tutto questo per dire che di questi tempi ci sarebbero ben altre brutture da contestare al governo in carica e allo psiconano che lo presiede, e mi riferisco a questioni al cui confronto l'IVA di Sky è una goccia di pioggia in un mare di merda. Vogliamo parlare della scandalosa revoca delle agevolazioni sugli interventi di risparmio energetico? Ci sono famiglie che hanno speso migliaia di euro per investimenti nel campo del risparmio energetico e della salvaguardia ambientale attirati dai cosidetti 'ecoincentivi', cioè agevolazioni fiscali sui costi sostenuti per l'installazione di pannelli fotovoltaici, isolamenti termici, etc. Ebbene il ministro Tremonti, nella finanziaria 2009, ha tirato una bella riga su queste voci cosicchè tutti coloro che hanno cacciato soldini per gli investimenti di cui sopra ora potranno prendere le loro domande di sgravio e bruciarle per scaldarsi, in pieno spirito ambientalista. Non bastasse questo, alle marachelle natalizie del governo in carica si aggiunge anche un "attacco grave e scomposto" dello psiconano nei confronti del Corriere della Sera e de La Stampa, complici secondo lui di essere capitanati da direttori incapaci di fare il loro mestiere. Lo hanno già ribattezzato " l'editto albanese" (in questi giorni lo psiconano si rende ridicolo a Tirana) con chiaro riferimento al famoso "editto bulgaro" di qualche anno fa contro Biagi-Santoro-Luzzatti. Anche in questo caso l'ira del nano è tutta contro certa stampa -o meglio quei pochi organi di informazione che ancora non riesce a controllare- colpevole a suo avviso di fare cattiva informazione nei confronti dei cittadini. E cosa avrebbero fatto di così terribile i due quotidiani in questione per scatenare la reazione squilibrata del premier? Semplicemente avevano evidenziato ciò che qualsiasi cittadino con un livello intellettivo medio aveva già capito da solo: che la vicenda Sky costituisce l'ennesimo, palese caso di conflitto di interessi da parte di Berlusconi. Mal gliene incolse, poveretti. Davanti a tutto questo la presunta opposizione cosa fa? Si avvita in polemiche inutili sui 2 euro di aumento mensile agli abbonati Sky. In realtà dovrebbero esserne contenti: forse è la volta buona che riescono a racimolare un paio di spettatori in più per la loro buffa YouDem.tv
Intanto Obama ha vinto. E' già qualcosa, se non altro perchè solo due anni fa una simile eventualità sarebbe stata scartata a priori. L'America di Obama, quella del sogno americano che non è mai morto, scivola sull'onda dell'euforia verso quella fase in cui l'idealismo della campagna elettorale sfuma lentamente nel realismo post-vittoria: esaurita la spinta del "yes we can", è arrivata l'ora del "now we must do". E io, a costo di apparir musone (per dirla alla Leonardo), continuo a sostenere che l'elezione di Obama è una grande vittoria della democrazia e segna una svolta epocale nella storia americana, ma non avrà impatti significativi sullo scenario politico europeo e ancor meno su quello italiano. Ci hanno provato i burattini del nostro teatrino politico a cospargersi di 'obamismo', nel tentativo di far propria la vittoria di un sistema democratico che è lontano anni luce dai loro machiavellismi meschini e provinciali. Un atteggiamento patetico, come ha detto bene Cacciari. A pensarci bene vien da piangere per lo sconforto: dall'altra parte dell'oceano si scrive la storia e si aprono le porte del futuro, mentre in Italia come si accoglie tutto questo? Con i commenti al limite del surreale del premier in carica e le sparate fuori misura di un post-fascista avvezzo a figuracce da miserabile. "Obama è dei nostri" ha dichiarato Veltroni, quasi a lasciar intravedere l'illusione (assolutamente infondata) che l'onda lunga della vittoria dei democratici negli USA possa essere il segnale di un cambio di fronte anche nella realtà italiana. Dal canto suo Berlusconi, che ora minimizza la sua più volte palesata simpatia per l'ala rebubblicana e per "l'amico Bush", si affretta ad assicurare che i rapporti tra Italia e USA rimarrano ottimi. Questo ci fa capire come un parallelismo tra la situazione statunitense e quella italiana sia un azzardo anche solo sul piano dei personaggi: di là avevano un candidato democratico giovane e uno sfidante repubblicano anziano; il giovane era giovane e l'anziano faceva l'anziano. Noi abbiamo un premier anziano che ha l'ossessione di apparire giovane, e un leader dell'opposizione (relativamente) giovane ma che è già vecchio nel pensiero e nelle idee. Ma dove cazzo vogliamo andare? L'America è lontana. Da oggi lo è ancora di più.
E così i soloni della BCE si sono infine decisi a tagliare i tassi di interesse nel tentativo di arginare il panico che sta devastando i mercati. Ora, non è che voglio a tutti i costi fare l'espertone, però è da un pezzo che sostengo la necessità di una riduzione dei tassi di interesse, checché ne dica Trichet con le sue fregnacce sulla necessità di mantenere sotto controllo l'inflazione. La realtà dei fatti ci dice che tutti gli incrementi sui tassi di interesse che la BCE ha applicato in questi ultimi due anni non hanno contenuto come si sperava i livelli inflattivi dell'area euro. Basti citare il Belgio, paralizzato l'altro giorno dallo sciopero che le maggiori sigle sindacali hanno indetto per protesta verso un costo della vita salito oltre il 5%. Insomma, quel barbogio di Trichet insisteva nello strangolarci coi mutui con la scusa di contenere l'inflazione, mentre quest'ultima continuava a volare tranquilla per i cazzi suoi. Ci voleva un tracollo dei mercati a livello planetario per convincerlo finalmente a cedere mezzo punto sui tassi, anche se il timore è che le recenti nevrosi rialziste dell'Euribor possano in qualche modo vanificare gli effetti positivi del taglio. Di una cosa si può essere certi: se l'obiettivo è quello di ridare fiducia ai mercati, non ci si arriva di certo strangolando di interessi i risparmiatori. Chi si ritrova a dover sostentere l'onere di un mutuo sempre più gravoso è poco disposto a forme di consumo che non siano quelle strettamente necessarie, e ancora meno a ipotesi di investimento in strumenti finanziari incapaci, nello scenario attuale, di dare garanzie di rendimento anche minime. La speranza in queste ore frenetiche è che provvedimenti d'urgenza come quello della BCE possano in qualche modo ridare fiducia ai risparmiatori nei confronti di un sistema bancario e finanziario che potrà anche avere mille difetti, ma al momento è l'unico che abbiamo. Altrimenti, come ha detto il Papa, soltanto nella parola di Dio potremo trovare l'unica e solida realtà. Il fatto è che io ci ho provato a comprare il prosciutto dal pizzicagnolo pagando con la parola di Dio, ma non ha funzionato...
Fucili romani? Sta a vedere che Giulio Cesare tirava al piattello... p.s. no dai, l'articolo poi chiarisce
Dopo lungo e faticoso sperimentare, sono giunto alla conclusione che Facebook è la più grande cagata del web 2.0. Milioni di persone che si accalcano intorno a contenuti spesso inconcludenti, frivoli o del tutto inutili. Decine di tool per nerd rincoglioniti o adolescenti in fregola, giochini sfigati, dashboards onniprensenti dove tutti si affannano a raccontare i propri cazzacci, ci postano foto sgranate oppure, sulla scia di quell'altra enorme cazzata che è Twitter, ti raccontano attimo per attimo le loro faccende. Ma chissenefrega, caro il mio facebookiano, di sapere cosa stai facendo in ogni momento della tua vita? Se stai scopando son contento per te, se stai morendo ti dedicherò un istante di silenzio... però non assillarmi con la cronaca minuziosa della tua giornata, perchè di banalità ne è già fin troppo piena la mia. La faccenda degli "amici" poi è il massimo della stronzata, l'epigono delle fesserie su cui si è costruito Facebook. Quant'è ridicola la frenesia collettiva nell'autoaggregarsi per allungare a dismisura l'elenco degli "amici", manco fosse l'uccello! E per rastrellare pletore di presunti "amici" non servono particolari doti di socialità e simpatia: basta solo avere del tempo da perdere a cliccare link e digitare nei filtri captcha: per esperienza diretta posso assicurare che almeno il 65% delle richieste vengono confermate dagli interessati. Anch'io ho decine di amici nel mio profilo facebook, ed è tutta gente di cui nulla so e ancora meno mi frega. Chissà a quanti di questi sedicenti "amici" tirerei legnate nei denti se avessi l'opportunità di conoscerli personalmente, ma nella finzione edonistica dell'universo Facebook questo non ha importanza. Ciò che conta è dipingersi attraenti, estroversi, fare i piacioni affabili ed espansivi contando sull'anonimato e la possibilità di virtualizzare la propria personalità tipiche della Rete. E' un culto dell'apparenza globalizzato e sublimato dall'immediatezza tecnologica dell'era digitale. Da questo punto di vista Facebook non ha inventato nulla: semplicemente, ha reso il nulla più accessibile.
La situazione dei mercati finanziari europei in questo momento mi ricorda quella famosa scena del film "L'aereo più pazzo del mondo": " Niente panico... Ok: Panico!!" Ecco, direi che siamo arrivati alla fase in cui non resta nient'altro da fare che lasciarsi andare all'isteria. Proprio quando i maggiori analisti cominciavano timidamente a ipotizzare una possibile ripresa economica intorno alla metà del prossimo anno, ecco che ci pensa un'altro colosso di carta americano a rigettarci in fondo al pozzo. La più grande bancarotta societaria nella storia del capitalismo occidentale ha stroncato sul nascere tutte le speranze di una ripresa in tempi brevi della macchina economica. Questo pomeriggio, mentre lo S&P/MIB perdeva oltre il 4% portando piazza Affari ben oltre l'orlo della crisi di nervi, a Bruxelles la BCE dichiarava lo stato di 'allerta straordinaria' e lanciava ai mercati immersi nel mare di merda un salvagente da 30 mld di euro di liquidità. Sempre la BCE, per bocca di quel genio di Trichet, ha poi dichiarato che " la stabilità dei prezzi è il prerequisito per la stabilità finanziaria, un obiettivo molto importante nell'attuale congiuntura". Il che vuol dire che possiamo sognarci un calo a breve termine dei tassi di interesse, anzi saremo fortunati se resteranno ai livelli attuali senza ulteriori incrementi, alla faccia mia e di tutti coloro che hanno un mutuo a tasso variabile. A questo punto sarebbe patetico cercare di nascondersi dietro inutili congetture e facili ottimismi: siamo nella merda, e che nessuno faccia l'onda. Fortuna che ci pensa il Milan a tenerci su il morale.
Mi sta appassionando tutta quell'avemaria scatenatasi in questi giorni attorno all'esperimento in programma per il 10 settembre prossimo venturo al Cern di Ginevra, dove un giocattolone chiamato LHC, una specie di anello dal diametro di alcuni chilometri e costato la cifretta di 6 miliardi di euro e 15 anni di lavoro, dovrebbe entrare in funzione per la prima volta. All'interno dell'anellone, posizionato ad una profondità di 100 metri sottoterra, saranno sparati fasci di protoni che poi verranno fatti scontrare tra loro, così, per il gusto di romper loro i coglioni. Secondo l'intera comunità scientifica tutti quei minuscoli botti sotterranei porteranno gran giovamento alle nostre conoscenze sulla fisica della materia, poichè si andranno a ricreare le condizioni immediatamente successive al Big Bang. Ecco, devo ammettere che già questo aspetto mi induce qualche perplessità. Era necessario fumarsi 6 miliardi di euro per scoprire quali condizioni regnavano nell'universo un secondo dopo il grande botto che lo ha generato? Voglio dire, non serve essere astrofisici per ipotizzare che l'Universo, nei suoi primi istanti di vita, fosse un gran posto del cazzo! Caldo, frenetico, senza neanche un tabaccaio aperto... Ritengo non sia saggio sbattersi tanto per riscostruire simili condizioni di merda. In Svizzera poi! Ma c'è dell'altro. Già nel marzo scorso un paio di teste d'uovo americane si sono scagliate contro il progetto, sostenendo che tutto quello scontrarsi tra particelle incazzate darà avvio ad un processo irreversibile in grado di generare un buco nero capace di mangiarsi in un boccone la Terra, se non l'intero universo. Mi immagino la scena: tutti i 6000 ricercatori del Cern in trepida attesa dell'evento, il capo progetto con il ditino sull'interruttore ON, schiaccia e... puff: tutti spazzati via come stronzi dall'enorme sciacquone dello scarico cosmico. Seppur assai improbabile, l'ipotesi di un'Apocalisse siderale con epicentro in Svizzera terrorizza e affascina al tempo stesso. Inoltre pone all'uomo comune, portato per sua natura ad interessarsi di faccende assai più prosaiche -come la campagna acquisti dell'Inter o le foto della Parietti nuda- degli interrogativi filosofici profondi sul senso della vita, sul significato dell'esistenza e il mistero della morte. Insomma su quel Grande Tutto che un fascio di particelle spericolate potrebbe trasformare nel Nulla Assoluto, nel Vuoto Totale, ancora più vuoto del programma politico di Berlusconi. Verrebbe ad esempio da chiedersi: Dio è al corrente di tutto ciò? Ha un piano di disaster recovery nel caso la faccenda dovesse effettivamente mettersi male? (mi figuro Dio che spunta tra le nuvole sopra la Svizzera, col suo barbone bianco arruffato, guarda il buco in espansione esclamando "oh grulli!". Poi tappa il buco con uno Sputazzo Divino e trasforma tutti gli scienziati in impiegati del catasto). Ancora mi chiedo: c'è un posto nell'universo esentato dalla grande catastrofe, tipo un paradiso fiscale cosmico o qualcosa di simile? Se si, è raggiungibile in motorino? Potrebbe servire a qualcosa nascondersi in solaio? Ci sono poi istanze più soggettive, legate alla sfera del personale e con le quali ognuno, a suo modo, si troverebbe a dover fare i conti nell'imminenza della fine del mondo. Per dire, davanti alla prospettiva di un'estinzione in massa del genere umano è lecito che io continui a versare i contributi IRPEF? E fino a che punto la Rai può impuntarsi nel pretendere il pagamento dei canoni arretrati? Questo mese la rata del mutuo la pago o aspetto che il buco nero si ingoi la banca? (tra l'altro in questo periodo le banche finiscono nei buchi neri anche senza bisogno dell'LHC) Mi chiedo infine come potrà essere il passaggio, l'istante esatto in cui il black hole ci inghiottirà. Soffriremo molto, o al contrario saremo colti da un'euforia irrazionale? Oppure sarà talmente repentino da non lasciarci neanche il tempo di toccarsi i coglioni? Sperimenteremo esperienze lisergiche come il protagonista di 2001 Odissea nello Spazio? Tutto sommato però la prospettiva di un'estinzione di massa non mi spaventa. Non la auspico, ovviamente, però mi angoscia molto meno rispetto all'idea di morire mentre il resto del mondo va avanti, dimenticandosi di me poco a poco (o già il giorno dopo, probabilmente...). Nessuna malinconia per l'affetto dei propri cari rimasti in questo mondo, nessun rimpianto per ciò che si lascia, nè timori per ciò che ci aspetta... In fondo il detto 'mal comune mezzo gaudio' è applicabile su qualunque scala, no? In questo senso il buco nero, come la morte, sarebbe una vera espressione di uguaglianza sociale. Tutti nel Nulla, senza alcuna distinzione né privilegio. Di una cosa sono certo: per quanto immane potrà essere la catastrofe scatenata dall'LHC, noi italiani saremo comunque avvantaggiati: in quanto a "buchi" nessuno al mondo ha più esperienza di noi...
Reyhan Sahin, 28 anni, tedesca di origini turche, è una cantante rap famosa in Germania con il nome d'arte di Lady Bitch Ray. E' una interprete di porno-rap (genere che sostiene di aver inventato) ed ha un recente passato cinematografico grazie ad una parte in un film che è stato in concorso all'ultimo festival di Berlino. Pare che Lady Bitch Ray abbia il lessico più sboccato e volgare dell'emisfero boreale, adora le oscenità e i vestiti da viados, e manda in visibilio il pubblico ai suoi concerti scratchando sui vinili con le tette. Grazie a queste ed altre brillanti performance sullo stesso genere, Lady Bitch ray ha guadagnato fama (e denaro) ed è di prossima pubblicazione il suo primo album con una major discografica.
Anch'io conosco un tipo dalle mie parti che si esprime esclusivamente a bestemmie, si tocca in continuazione il pacco e sa suonare "bella ciao" spernacchiando con la mano sotto l'ascella, però non mi risulta che nessuna major gli abbia mai fatto proposte di contratto.
Chi avesse l'occasione di passare in questi giorni davanti al Duomo di Milano potrà notare, a lato del portone sinistro, una distesa di bottigliette d'acqua di varia foggia e natura. Rappresentano una forma di solidarietà che cittadini e passanti hanno voluto dimostrare nei confronti del caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 16 anni a causa di un incidente d'auto. Quelle centinaia di bottigliette sono una forma simbolica di protesta da parte di chi si oppone alla sentenza della corte d'appello di Milano la quale ha accolto l'istanza del padre della ragazza che da anni chiede che venga sospesa l'alimentazione e l'idratazione forzata alla figlia. Anche Giuliano Ferrara, in rappresentanza del suo Movimento per la Vita, ha voluto lasciare una bottiglietta per testimoniare la sua contrarietà alla sentenza. Acqua per Eluana, e poi tantissimi messaggi: foglietti di carta, ritagli di giornale, frasi e pensieri su bigliettini appiccicati alla parete da chi si appella al principio della sacralità della vita, anche quando è solo una pseudo-esistenza. Ma tra quelle centinaia di bigliettini ce n'era uno che, a mio avviso, nell'essenzialità di una semplice domanda riassume lo sgomento con cui ognuno di noi è costretto a fare i conti davanti al caso di Eluana, al di là di ogni criterio etico, principio morale o dogma religioso: "...E SE FOSSE CAPITATO A VOI?"
Ecco, appunto. Pensateci, cari portatori d'acqua e di princìpi assoluti, ed eventualmente non abbiate timore né vergogna nell'andarvi a riprendere la vostra bottiglietta.
p.s. considerazione sdrammatizzante: nel caso di Giuliano Ferrara ovviamente la questione neanche si pone in quanto le sue scorte idro-lipidiche gli permetterebbero una lunga permanenza in stato vegetativo senza la necessità di alimentazione forzata.
Ho la convinzione che questa stronzata delle droghe virtuali si rivelerà l'ennesima trovata sensazionalistica da nerd sfigati, ed è un peccato perchè una cosa del genere, funzionasse realmente, potrebbe decretare la fine di molti imperi criminali -mafia in primis- che sul traffico delle droghe (quelle reali) fondano il loro potere. Al di là delle problematiche sociali e dei disagi personali legati alla dipendenza da stupefacenti (reali o virtuali che siano), l'idea che un tossicodipendente possa scaricarsi da emule la dose sotto forma di file mp3, invece di passare dal pusher, deve mettere i sudori freddi ai grandi trafficanti internazionali. Cartelli della coca colombiani, mafie locali e non, coltivatori d'oppio, piccoli e grandi pusher d'ogni genere... tutti sbattuti in mezzo alla strada da qualche megabyte di mp3 scaricati da internet! Scenario interessante, ma altresì impraticabile perchè in realtà l'unico effetto che queste frequenze riescono a indurre è un po' di mal di testa. Provare per credere.
C'è un straordinaria affinità caratteriale che accomuna il ct Donadoni e mia suocera: entrambi sono capaci solo di poche e mediocri idee, ma la caparbietà con cui le difendono, anche di fronte alla più cristallina delle smentite, ha qualcosa di eroico. Nonostante Toni avesse ampiamente dimostrato nelle partite precedenti di non essere nelle condizioni adatte per assolvere alla propria missione di attaccante, che è quella di buttare in qualche modo la cazzo di palla nella rete avversaria, il mulo Donadoni si è incaponito nell'assurdo convincimento di doverlo schierare anche contro la Spagna. Risultato: quarto match di sterilità profonda per Toni, e Azzurri a casa. po popopopo poo pooo... Se chiedete a mia suocera perchè si ostina a votare Berlusconi a dispetto dei conflitti di interesse e delle caterve di leggi ad personam, vi risponderà tipo "perchè l'è un bel omm". Comincio a temere che le scelte tattiche di Donadoni scaturiscano da identiche profondità di analisi... Un'ultima considerazione: nelle interviste del dopo partita Donadoni ha dichiarato di aver messo in campo Del Piero solo all'ultimo poiché, avendo colto segnali di problemi fisici per De Rossi, ha preferito non bruciarsi un cambio. Domanda: se sapeva che De Rossi aveva problemi, perchè gli ha fatto tirare (e sbagliare) il rigore?!?
A questo punto credo di non aver più alcun pretesto per impedirmi di leggere "Gomorra" di Saviano.
Ho cercato in qualche modo di resistere alle incensature giornalistiche, ai sermoni dei critici, al clamore del pubblico. Arrivano direttamente da Cannes gli ultimi, decisivi attacchi alle mie residue resistenze. Due premi sciorinati tra i bagliori della croisette: non son cose che puoi fa finta di ignorare troppo a lungo.
Per questo devo leggere Gomorra, per questo dovrò farlo anteponendolo a letture già programmate e a me senz'altro più congeniali come genere e contenuti. Non mi resta altra scelta: devo leggere Gomorra prima che capiti, in un modo o nell'altro, di ritrovarmi davanti ad uno schermo a vedere il film che ne ne è stato tratto.
In fondo c'è una logica quasi banale dietro questa autoimposizione: Gomorra, si dice, è un film unico. Intelligente, maturo, scioccante senza cadere nella stucchevole documentaristica sociale. Non accusa e non consola. E' un film, si dice, di cui si sentiva il bisogno. Un bisogno che ormai è diventato anche mio.
Il fatto che la Spagna, per voce di qualche suo oscuro ministro a non si bene quale funzione, si permetta il lusso di dare lezioni di civiltà all'Italia in tema di contrasto all'immigrazione clandestina, con particolare riferimento alle recenti iniziative sui campi rom, mi pare un'ingerenza inopportuna e totalmente fuori luogo. Ancora di più se si considera che le accuse di xenofobia e razzismo piovute da Madrid partono da un governo, quello di Zapatero, che negli ultimi 4 anni ha prodotto l'espulsione dal proprio territorio di quasi 400.000 clandestini, grazie anche a dinamiche di gestione del fenomeno tutt'altro che chiare (si racconta che in alcune zone del sud la polizia di frontiera spagnola abbia fatto ricorso alle armi nel contrasto agli ingressi illegali).
Ed è proprio nell'ipocrisia di questo attacco gratuito e sconveniente che va cercata la chiave di lettura di tutta la vicenda, considerando inoltre che ogni tentativo da parte italiana di smorzare i toni sulla questione ha ricevuto come contrappunto solo ulteriori e seccanti attacchi.
Fossi un clandestino in Italia, ci penserei due volte prima di accettare per buona la pietà pelosa che il governo spagnolo va sbandierando in ambito europeo con la pretesa di tutelare i miei diritti.
Perchè dei clandestini che vivono in Italia -siano essi rom, maghrebini, cinesi o marziani- al governo Zapatero interessa solo una cosa: che rimangano in Italia.
Gli spagnoli temono che un inasprimento delle norme italiane in tema di immigrazione spinga nuovamente i barconi di disperati a puntare la prua verso le loro coste.
Non c'è alcuno spirito di tolleranza negli intenti di Zapatero, non c'è nessuna pietà né compassione nei confronti del 'diverso'. C'è solo il timore di ritrovarselo in casa, e nel contempo la ferma intenzione di deviarlo qualche porta più in là.Che vada a dar fastidio a qualcun altro. E se quel qualcuno si lamenta o addirittura osa tentare un meccanismo di difesa, ecco i ministri pronti a stracciarsi le vesti nel nome della tolleranza e dell'accoglienza.
Quel razzismo di cui l'esecutivo spagnolo ci accusa striscia mille volte più vigoroso tra i suoi stessi membri, reso ancora più odioso dall'indecenza della loro ipocrisia!
Rimane un mistero da svelare con quale autorità e influenza gli spagnoli siano riusciti a porre la questione all'ordine del giorno nel dibattito odierno al parlamento europeo. La sensazione è che tutto sommato al resto dei paesi europei torni assai comoda l'idea di un'Italia destinata al ruolo di serbatoio di accoglienza in grado di assorbire buona parte dei flussi migratori in rotta verso il continente.
Tanto gli italiani si sanno sempre arrangiare, no? Pizza-mandolino-mamma! Gli italiani sono amici di tutti, lascia che se lo smazzino da soli il problema dei clandestini...
C'è solo da augurarsi che il nostro governo sappia reggere con autorità e fermezza il vergognoso accerchiamento di cui siamo oggetto, proseguendo senza ripensamenti lungo il percorso intrapreso.
Perchè è senz'altro vero che su questa terra siamo tutti ospiti e nessuno e straniero... ma perchè tocca sempre e solo a noi offrire da bere?
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