Di seguito i deliri pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 Come si può non essere d'accordo con il nostro pres del cons quando, riferendosi a quanti hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi, suggerisce loro di " trovarsi qualcosa da fare"? E come contraddirlo quando afferma che «La situazione è difficile, ma io non me ne starei con le mani in mano» Se ci rifletti è proprio vero, demonio di un Disoccupato! Gli scenari economici mondiali sono a tinte fosche, i mercati finanziari sono in coma e i livelli occupazionali crollano a picco, ma tutto questo non può diventare un alibi per la tua inoperosità! Le parole del Nostro Amato Premier sono un monito per te che, viste sparire le tue certezze professionali, ti adagi in una colpevole quanto perniciosa inerzia invece di reagire alle ingratitudini del destino. È ovvio che indolente e sfaticato come sei neanche ti sarai accorto di come, paradossalmente, proprio dalle macerie della crisi stanno nascendo le più nuove e stimolanti opportunità di impiego. Caro il mio Inoperoso, hai mai pensato ad esempio a quanto potrebbe essere appagante riciclarsi come sequestatore di dirigenti? O magari ti ritieni più orientato verso ambiti commerciali, e allora perchè non tentare la strada dell' occupatore di negozi professionista? Oppure pensi che il tuo futuro sia nel magico mondo dello spettacolo: in questo caso c'è una carriera da impiccatore di manichini che aspetta solo te! E allora sù de doss, Disoccupato! Come si dice in questi casi: il lavoro c'è, basta saperlo cercare...
Alla luce dei successivi eventi, il successo del PdL alle regionali sarde ha lo stesso peso della conquista di Asia e Americhe in una partita di Risiko: si diventa talmente forti da essere praticamente imbattibili. Ma ora che la Sardegna ha scelto un destino di cementificazione, e il leader del più grande partito d'opposizione si è dimesso, a noi cosa resta? Il Bis-Losco ha ormai in pugno questo paese come fosse una cosa di sua proprietà. Nelle ceneri del PD ribollono i malumori di un establishment paralizzato dalla sua stessa incapacità di trovare una linea unitaria sulle grandi questioni politiche (crisi economica in primis) verso le quali il paese si aspetta iniziative concrete e in tempi ragionevolmente rapidi. Sul cadavere suicida di Veltroni stanno ballando in tanti, da D'Alema a Bersani allo stesso Franceschini -che dovrebbe assumere in pectore la carica di segretario per traghettare il partito verso le europee che, com'è facile immaginare, saranno un ulteriore bagno di sangue e consensi. La classe dirigente del PD è rimasta come spiazzaa dalle dimissioni del segretario Veltroni. Per mesi molti di loro hanno inciuciato nell'ombra con l'unico scopo di mettere i bastoni tra le ruote alle iniziative veltroniane, ed ora che il loro presunto scopo è raggiunto restano lì a guardarsi in faccia, ad accusarsi a vicenda, a scaricarsi le responsabilità ci un fallimento che è anche (e soprattutto) il loro. In mezzo a tutto questo trambusto si comincia ad intravedere il sentiero della secessione, il ritorno alla frammentazione multipartitica e ideologicamente multistrato. Esattamente quello stato di cosa anacronistico e deleterio che Veltroni, con il suo progetto del PD, sognava di eliminare. Eppure questo desiderio strisciante di secessione, proprio in questa fase, rappresenta il pericolo più grande per la credibilità istituzionale del paese e delle sue strutture democratiche. Se Berlusconi ha schiacciato così facilmente un'opposizione che si fingeva unita, figuriamoci cosa potrà fare ad un'opposizione dichiaratamente divisa. (continua. Forse. Se ne avrò voglia.)
 Sono convinto che Tremonti sia tutt'altro che un pirla, anche se il suo faccino, lombrosianamente parlando, si ostina a gridare il contrario. Nonostante ciò, quel buffo brianzolo occhialuto ogni tanto se ne esce con qualche nuova trovata che mi riaccende i dubbi. La social card, tanto per fare un esempio. Senza voler entrare nel merito circa il reale valore dell'iniziativa (con 40 euro al mese oggigiorno non ci fai un cazzo, inutile prendersi in giro) mi chiedo semplicemente con quale criterio verranno selezionate le famiglie che avranno diritto a questo strumento di sostegno. Perchè se per capire chi aiutare si ricorrerà ancora una volta alle dichiarazioni dei redditi, allora sappiamo già a chi andranno quei soldi (pubblici): a chi di soldi ne ha già a palate, proprio perchè non li dichiara come redditi. Saranno gli stessi che hanno già l'esenzione dal ticket in ospedale, i libri gratis per i figli, le rette mensili dell'asilo ridotte, e via detraendo. Fa niente se poi hanno la casetta al mare e il Cayenne parcheggiato in garage. E' la solita abilità tutta italiana con cui moltissimi possessori di partita iva riescono a incamerare fiumi di denaro a fronte di dichiarazioni fiscali al limite della nullatenenza. E' vergognoso come questa categoria di personaggi, che in qualsiasi altro paese del mondo rappresenta un abominio da perseguire, in Italia venga invece tutelata da un governo guidato da un personaggio che proprio sull'evasione fiscale ha fondato il suo impero economico. E da oggi, grazie a Tremonti, chi evade di più ha anche diritto ai punti della tessera fedeltà.
"Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni
alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non
togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti" (Silvio Berlusconi, 5 novembre 2008)
In sostanza: ok al taglio da 8 miliardi di finanziamenti alla scuola pubblica, ma guai a chi tocca i soldini destinati a preti e suorine delle scuole private cattoliche.
Il sistema scolastico va allo sfascio mentre con le mie tasse ci mantengono le Orsoline...
Nel giorno in cui gli USA si producono in una delle più grandi dimostrazioni di democrazia della loro storia, con i due contendenti alle presidenziali che rilasciano dichiarazioni di reciproca stima, il nostro psico-nano Presidente del Consiglio non perde l'occasione per mostrare quanto sia distante da tutto ciò il suo provincialismo politico da dilettante allo sbaraglio. Prima sceglie di non commentare i risultati, mentre i governi di mezzo mondo si affrettano a congratularsi con il neo-presidente USA; Poi, quando infine si è decide, non rinuncia ad una delle sue uscite da guitto d'operetta che lo hanno reso famoso (e ridicolo) in tutte le cancellerie del pianeta. America, quanto ti invidio oggi...
Sono avanti, gli americani: loro il problema l'hanno già risolto.
Mi arriva tutto d'un botto una mail avente oggetto " maestro unico e altro" con allegato un documento PDF dal titolo perentorio: " tutte le bugie della sinistra". Il documento, di cui non sono chiare le fonti (non ci sono riferimenti circa l'autore, né nel documento stesso né da parte di chi l'ha inviato) avrebbe lo scopo di fare chiarezza sui contenuti del cosidetto Decreto Gelmini sulla riforma scolastica, smascherando nel contempo le falsità che una generica 'sinistra' avrebbe articolato nel tentativo di impedirne l'approvazione (peraltro già avvenuta). Ritengo meriti di essere linkato QUI, non perchè mi interessi esprimere consenso o meno sui contenuti, bensì con l'unico scopo di fotografare la situazione a poche ore dall'approvazione del decreto in questione. I (tanti) detrattori della riforma Gelmini preannunciano pesanti ricadute sociali innescate dal provvedimento. Questo documento invece le smentisce una ad una. Benissimo, allora lo metto lì, e aspetto. Mi tornerà utile da qui a qualche mese, quando secondo previsioni cominceranno a farsi sentire gli effetti della riforma. A quel punto, pagine alla mano, sarà facile stabilire chi sparava più cazzate tra governo e opposizione. Scripta Manent, eccheccazzo.
Dizione fluente e pronuncia impeccabile... Ma non era lui quello che predicava le famose "tre I" (Internet, Inglese e Impresa)?
Sia durante che dopo l'ultima campagna elettorale, uno dei cavalli più vincenti delle scuderie berluskoniane è stato il decreto di abolizione dell'ICI, vendutoci dallo psiconano come il primo di una serie di interventi fiscali tesi a levare dalle tasche degli italiani le avide mani dei comunisti.
Eppure, attraverso la nuvola di populismo con la quale è stato accolto il provvedimento, si cominciamo adesso ad intravedere i primi danni che il mancato introito dell'ICI ha inferto a più di un bilancio comunale.
Ovvio quindi che sindaci ed assessori si siano messi a cercare soluzioni alternative per garantire un minimo di stabilità alle casse municipali.
Il sindaco di Aulla, ad esempio, ha deciso di fare cassa mettendo in vendita alcuni arredi urbani, tra i quali una statua in marmo di Carrara dell'ex leader PSI Bettino Craxi.
Ora, al di là di qualsiasi considerazione politica che non mi compete né mi interessa, ho comunque forti dubbi sulla possibilità che qualcuno possa sborsare del denaro per accaparrarsi un simile orrore.
No, veramente: merita di essere guardata meglio.
A parte la scarsa somiglianza con l'originale, è proprio il livello artistico dell'opera che lascia perlessi.
Non fosse per i simboli inequivocabili dell'iconografia socialista, quel triste figuro ritratto con aria perplessa e vestito come un internato psichiatrico potrebbe essere chiunque fuorché Bettino Craxi.
Se il vecchio arraffone dal cranio lustro potesse vedere con quale obbrobrio gli aullesi commemorano la sua memoria, non ci penserebbe due volte a farlo sparire. A modo suo però: oggi c'è, domani non c'è più...
 Probabilmente avrà le sue buone ragioni il pacioso e narcolettico Aldo Grasso quando si chiede sconfortato che fine hanno fatto i giornalisti sportivi, con riferimento soprattutto ai loro rapporti con lo "Special One" Mourinho. E' vero, Mou non è un mostro di simpatia, e certe sue sbruffonerie sarebbero più tollerate se si accompagnassero a risultati sportivi che è lecito aspettarsi da una squadra come l'Inter, e che finora hanno invece latitato. E' un personaggio sopra le righe, difficilmente inquadrabile, ma da qui a pensare che il giornalismo sportivo sia prostrato ai suoi piedi ce ne corre. " Josè Mourinho è uno sbruffone antipatico; ce ne sono tanti nel mondo del calcio", scrive Grasso. E' vero, l'universo pallonaro brulica di personalità bizzarre e a volte indisponenti. Eppure, secondo il nostro santone catodico, soltanto nei confronti di Mou si starebbe verificando questo strano fenomeno di sudditanza mediatica. Ma dov'era (e dov'è) Grasso quando Controcampo si trasforma in un'appendice della fossa dei leoni? Dov'era quando Suma si lasciava andare a sproloqui e toni da hooligan contro un tifoso reo di aver scritto un messaggio sul forum di milan channel? E dov'era mentre quella merda di Galliani, in diretta tv, minacciava di interdizione dagli stadi il povero Aldo Serena, colpevole di aver ipotizzato una tresca arbitrale? Come mai in questi (e tanti altri) casi di sudditanza il nostro paladino della deontologia giornalistica non si era mai permesso di gridare allo scandalo, come ha fatto invece nel caso di SO? E' forse un'altro effetto della lottizzazione RAI? In questo caso ti capisco, caro Aldo: del resto pure tu tieni famiglia...
 "La prostituzione mi fa orrore, mi fa rabbrividire, non capisco chi vende il proprio corpo..."
(Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità)
...neanche chi lo vende in cambio di una poltrona da Ministro?
Incredibile: ieri l'Alta Corte Costituzionale della Thailandia ha imposto le dimissioni all'attuale primo ministro Samak (e a tutti i suoi ministri), reo di aver partecipato ad una trasmissione televisiva di cucina, una specie di 'Prova del Cuoco' in salsa Thai. In Italia invece abbiamo un primo ministro che da decenni ci rifila polpettoni cerebroblastici attraverso tre reti tv di sua proprietà, e nessuno che riesca a schiodarlo. Che roba: i thailandesi in un attimo si sono sgravati di un primo ministro cuoco, mentre noi non riusciamo a liberarci di un peracottaro...
 A quanto pare questi due ceffi non scherzavano per niente: in piazza Duomo a Milano sono arrivati i militari. Il fatto è che a vederli così, in giro a zonzo per la piazza, sembrano più dei fantaccini in libera uscita che non uno dei pilastri del patto per la sicurezza...
Qualche estratto della biografia di Berlusconi pubblicata nel "Press kit" della Casa Bianca in distribuzione al G8: «Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella
storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio.... «Principalmente un uomo d'affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali...» «si era messo a vendere aspirapolvere, a lavorare come cantante sulle
navi da crociera, a fare ritratti fotografici e i compiti degli altri
studenti in cambio di soldi»
Il portavoce dello staff di Bush si è affrettato a porgere le sue scuse per la (presunta) gaffe: «Ci scusiamo con l'Italia e con il primo ministro per questo errore davvero sfortunato.»
Povero Bush... è la prima volta che dice la verità e gli tocca pure smentirla.
Nel giro di un paio d'ore ho già letto/sentito almeno 4 volte l'opinione secondo la quale, alla luce della vittoria spagnola nella finale europea, la nostra nazionale avrebbe di che consolarsi essendo l'unica che i neocampioni hanno battuto solo grazie alla lotteria dei rigori.
E' evidente che di questi tempi il nostro calcio almeno su una cosa è imbattibile: la capacità di coprirsi di ridicolo.
Chi sarà mai il mandrillone ritratto nella foto mentre sfruguglia pimpante le grazie più nascoste di una giovane e bella bionda? E' lui o non è lui? Cerrrrrrrto che è LUI. Fermo restando che chiunque ha il sacrosanto diritto di ravanare tra le chiappe della/e propria/e compagna/e come e quanto gli pare, sarebbe comunque opportuno che la terza carica dello Stato ci usasse l'eleganza di non farlo in pubblico. Senza contare che per la bionda della foto il nostro eroe ha mollato moglie e figli, altro che paladino dei valori della famiglia...
Sarà un caso, ma dal giorno che il bis-losco è tornato al governo è iniziato un maltempo infinito che sembrava di vivere la pioggia eterna di Blade Runner. Il sole si rivede soltanto oggi, dopo che è crollata quella finta patina di concordia e intesa tra governo e opposizione che ha caratterizzato (assieme alla pioggia, appunto) i primi due mesi di governo. Con un paio di provvedimenti ben piazzati il bis-losco ha gettato la maschera, confermando ancora una volta ciò di cui bene o male tutti, compresi i tanti che lo hanno votato, hanno sempre avuto certezza: i suoi problemi personali (soprattutto quelli con la giustizia) sono prioritari rispetto ai grandi mali del paese. La missione primaria del bis-losco e della sua cricca di governo è contrastare ogni eventuale iniziativa giudiziaria nei loro confronti, sia essa presente o futura, demolendo alla base ogni struttura adibita al controllo ed alla verifica dell'operato sia in forma privata che istituzionale dei suoi membri. L'inflazione che galoppa, la sicurezza nella grandi città, la munnezza di Napoli e i problemi quotidiani di 50 milioni di cittadini diventano invece questioni di secondaria importanza. L'importante è che la nostra nazionale di morti di sonno abbia passato il turno. Olè.
Con tutta la buona volontà del mondo, non riesco a spiegarmi questo affannarsi dell'italico mondo pallonaro intorno all'ipotesi del cosidetto "biscottino olandese", cioè la possibilità che le nazionali di Olanda e Romania possano aggiustare a loro vantaggio il risultato dell'incontro che disputeranno domani. E perchè non dovrebbero farlo?
Lo scenario è abbastanza semplice: l'Olanda, già matematicamente qualificata, ha tutto l'interesse a risparmiare uomini ed energie per gli incontri delle fasi successive, mentre la Romania in caso di vittoria passerebbe anch'essa il turno eliminando Francia e Italia.
Dinnanzi ad una simile prospettiva (tutt'altro che remota) le massime autorità del nostro calcio si stracciano le vesti invocando lealtà e senso sportivo da parte degli olandesi, mentre meglio ci starebbe una seria presa di coscienza circa le cause della debacle italiana a questa manifestazione, e sui mali del calcio nostrano in genere.
Mi pare di verderli, alla federcalcio olandese e tra i membri dello staff degli orange, mentre si danno di gomito ridacchiando all'idea che l'Italia, patria di calciopoli e degli scandali doping, pretenda di dar loro lezioni di lealtà sportiva. In effetti è da ridere.
Proviamo soltanto a immaginare per una attimo la situazione a parti invertite: come si comporterebbero gli azzurri? Probabilmente Donadoni dormirebbe tutta la partita mentre in campo le nostre riserve delle riserve giocherebbero con le scarpe slacciate e gli occhi bendati.
Del resto noi italiani siamo così: lealtà e sportività sono concetti che apprezziamo solo se li praticano gli altri, dal momento che noi non ne siamo capaci.
E se per caso l'Olanda dovesse effettivamente perdere l'incontro -magari solo per demerito e non per presunte 'combine'- non oso immaginare i fiumi di inchiostro che quei quattro pennivendoli del nostro giornalismo sportivo rovesceranno indignati gridando allo 'scandalo'.
L'Olanda si è guadagnata sul campo la facoltà di affrontare questa partita come fosse una sessione di allenamento, ed ha tutto il diritto di giocarla (e perderla) senza affanni nè timori di apparire scorretta, soprattutto se le accuse arrivano da una squadra che ha già sonoramente battuto sul campo e che finora è riuscita solo a coprirsi di ridicolo, sia dentro che fuori il rettangolo di gioco.
«No al reato di clandestinità» Onu e Vaticano contro l'Italia
Sempre più difficile entrare in Usa: dal 2009 occorrerà registrarsi via web
Questi due titoli apparivano in contemporanea stamattina sulla home del Corriere online. Stesso tema, contenuti diversi: nel caso degli USA, non c'è nessun riferimento a prese di posizione da parte ONU, rimostranze vaticane, o altro. Gli Stati Uniti hanno deciso di schedare (con tanto di raccolta delle impronte digitali) chiunque metta piede su suolo americano. In italia, paese europeo nel quale più di ogni altro si sono concentrati i flussi migratori da mezzo mondo, non si è neanche padroni di normalizzare a termini di legge il reato di immigrazione clandestina.
ONU e vaticano ci puntano il dito contro accusandoci di razzismo e lanciando allarmi su presunti focolai di xenofobia nel nostro paese, contestandoci progetti legislativi che sono invece già realtà in decine di altri paesi industrializzati.
Questa è la prima, vera prova di autorevolezza da parte del nuovo governo Berlusconi: qualsiasi cedimento di fronte a quelle che sono a tutti gli effetti delle inaccettabili ingerenze da parte di ONU e Chiesa su temi di interesse nazionale sarà da interpretare come un segnale di debolezza. Esattamente ciò che Berlusconi e la sua cricca non possono (e non devono) permettersi.
In tempi di demagogico -e giustificato- accanimento ai privilegi della 'Casta' politica nostrana, si sprecano le catene sant'antoniane che denunciano benefici, vantaggi, immunità e provvidenze varie con cui i nostri rappresentanti politici mitigano le privazioni loro imposte dalla dura vita parlamentare.
L'ultima, indignatissima mail m'è giunta dal compagno di merende Conte Oliver e denuncia le pensioni d'oro con cui molti ex-parlamentari della passata legislatura si consoleranno dopo la trombatura subita nelle consultazioni dell'aprile scorso.
Ne stralcio di seguito i più significativi:
Alfonso Pecoraro Scanio | (Verdi) | 8.839 euro |
Franco Giordano | (rifondazione) | 6.203 euro |
Enrico Boselli | (Socialisti) | 7.959 euro |
Oliviero Diliberto | (Comunisti) | 7.959 euro |
Ciriaco De Mita | (Rosa Bianca) | 9.363 euro |
Alfredo Biondi | (Forza Italia) | 9.604 euro |
Vincenzo Visco | (PD) | 9.363 euro |
Stefano Morselli | (Destra) | 8.164 euro |
Maurizio Ronconi | (UDC) | 6.203 euro |
Fausto Bertinotti | (Rifondazione) | 7.959 euro |
Clemente Mastella | (Udeur) | 9.604 euro |
Franco Giordano | (rifondazione) | 6.203 euro |
All'elenco vanno poi aggiunti altri 51 specialisti della pensione adamantina, appartenenti a varie formazioni politiche "sbarrate" dalle ultime elezioni. Il conto finale ammonta (ammonterebbe) a circa 405.818 euro lordi. Mensili, of course, e garantiti vita natural durante.
Vanno (andrebbero) poi aggiunte le liquidazioni di fine mandato di vario titolo e grado: si racconta, ad esempio, di 337.068 euro euro piovuti nelle tasche di Angelo Sanza, ex parlamentare in forza UDC; o di 307.328 euro destinati ad alleviare le delusioni elettorali di Clemente "er panza" Mastella.
Tirate le somme, i bilanci 2008 delle Camere alla voce 'vitalizi' snocciolano cifre da far tremare i polsi e girare i coglioni: 139,2 mln di euro per Montecitorio e 75,7 mln di euro per palazzo Madama.
Rabbrividiamo.
Non so fino a che punto queste cifre corrispondano alla realtà e quanto invece ci abbia giocato la demagogia dell'antipolitica, ma una cosa è certa: la bulimia autoremuneratoria è ormai l'unica qualità veramente bipartisan della nostra classe politica.
Io provo un'ammirata compassione per i sacrifici e il duro lavoro cui si sottopone quotidianamente il nostro neo Presidente del Consiglio. Mentre noi qui ci permettiamo di discettare su argomenti vacui come il campionato di calcio o il festival di Cannes, Egli, con infaticabile dedizione alla causa e rispettoso delle proprie responsabilità politiche, si spende anima e corpo nell'interesse della nazione e del popolo sovrano.
Vorrei esporre, con l'ormai consueto ritardo rispetto ai fatti, il mio personale e superfluo punto di vista riguardo quanto successo durante il comizio di Giuliano Ferrara a Bologna. Semplicemente per dire che, al di là dei giudizi personali sul merito dei temi in ballo, sicuramente complessi e meritevoli di maggiori e più competenti analisi, e al netto della poca simpatia che provo per il personaggio, ritengo comunque doveroso riconoscere a Ferrara una notevole dose di audacia, al limite dell'impudenza.
Voglio dire: considerati gli argomenti sul tavolo, una certa ostilità da parte della piazza era tutto sommato prevedibile, se non scontata, soprattutto se si considera l'agitazione mediatica entro la quale si muovevano da qualche giorno le iniziative della lista PROLIFE del Giulianone. Eppure lui la faccia ce l'ha messa, bella grossa e rubiconda, facile bersaglio per il dissenso un po' becero di un'orda contestatrice assai efficace nel lancio di uova e pomodori. Forse Giulianone non si aspettava un dissenso così marcato, oppure lo riteneva confinato a qualche frangia ristretta e controllabile, fatto sta che dal punto di vista di immagine il danno è stato enorme, e i panni della vittima ingiustamente colpita nei propri diritti democratici regge fino ad un certo punto. D'altro canto però, come dicevo sopra, è stato l'unico che pur conoscendo il rischio ha scelto di correrlo lo stesso. La forza della coerenza.
Te lo immagini Berlusconi in una situazione del genere? Insulti e uova in faccia invece del solito scenario da convention multinazionale, con gli yesmen adoranti e allineati che si sbracciano scandendo il suo nome? No, Berlusconi (e non solo lui) certi rischi sa come evitarli, e infatti li evita.
Però bisogna riconoscere che per incarnare la sfiducia degli italiani nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti il faccione iroso e inzaccherato di Giulianone funziona mille volte meglio dei sorrisi ceramici di Berlusconi.
Finalmente un politico che ci dà qualche soddisfazione, fosse soltanto quella di centrarlo in piena faccia.
Stupidità e ignoranza sono un flagello universale e nessun popolo o nazione ne è immune, tantomeno la superpotenza USA. Però mi agita non poco sentire americani che alla domanda: "quale potrebbe essere la prossima nazione da attaccare nella guerra al terrorismo?" rispondono serenamente: "i'm thinking... Italy!". Mettiamoci l'elmetto.
Sei in ansia da urna elettorale? Le consultazioni politiche incombono e ancora non sai a chi dare il tuo voto? Sei stressato dalla campagna elettorale e non riesci a decidere quale candidato merita la tua scelta? Bene, fondamentalmente sei un pirla, però oggi puoi contare sull'aiuto di questo simpatico giochino che ti permette di stabilire con pochi e semplici passaggi la tua collocazione ideologica nel patetico scenario politico italiano. Si tratta di rispondere ad una ventina di domande esprimendo il proprio favore (o sfavore) su temi politici e sociali di grande attualità. Io alla fine mi sono collocato così:
con buona pace di qualcuno che ne capisce di politica quanto una scimmia di fisica nucleare e che insiste nel ritenermi comunista.
 Non capisco tutta questa fregola di cavare la mummia di padre Pio dalla sua cripta di San Giovanni Rotondo: a meno che lo scopo non fosse proprio quello di mettere in piedi tutta quell'avemaria di proteste e deliri mistici che la faccenda ha effettivamente messo in piedi, il significato dell'intera iniziativa mi è oscuro. Fermo restando il dovuto rispetto per la figura del frate, mi chiedo che senso abbia andare a rompergli le scatole dopo neanche 40 anni di meritato riposo. Una vita spesa a miracolare infermi, originare prodigi e benedire le folle, aveva ben diritto a un minimo di tranquillità, no? No. Forse temevano che nel frattempo fosse scappato? Pensavano di trovare una bara vuota con un biglietto "scherzavo, grazie dei fiori" e una cartolina da Bali? O magari speravano saltasse fuori vivo e vegeto dalla cassa gridando "voilà, madame et monsieur: miracolo riuscito!". Fatto sta che la salma del povero fraticello se ne stava lì buona e tranquilla, com'è lecito aspettarsi da un corpo morto da quarant'anni, ed era perfino in ottime condizioni di conservazione, tanto che un abate buontempone ha osservato come le mani sembrassero "appena passate dalla manicure". Ma questo i devoti del Santo, com'era prevedibile, preferiscono interpretarlo come un segno della divina intercessione piuttosto che l'effetto del microclima all'interno della cripta. Comunque, nonostante le buone condizioni generali, la mummia verrà lo stesso sottoposta a un po' di restyling prima di essere rinchiusa sotto vetro e successivamente esposta alla venerazione dei fedeli. Fedeli che, ovviamente, stanno già inondando di prenotazioni (in prevedibile aumento) i molti alberghi della zona, tanto da far pensare che dietro questa esumazione e successiva ostensione del beato barbuto vi siano esigenze più materialistiche che devozionali. Diciamocelo fuori dai denti: Pietrelcina è una cittadella di neanche 30.000 anime che vive di turismo religioso grazie ai pellegrini che affollano regolarmente i suoi alberghi; affollavano, sarebbe meglio dire, poichè da quanto mi è parso di capire il flusso di seguaci e pellegrini è in costante calo da qualche anno. Evidentemente il caro euro è arrivato a intaccare l'anima, oltre che il portafogli. Del resto il Giubileo è ormai lontano, la kermesse post-beatificazione si è consumata in fretta, e a quanto pare nemmeno il nuovo mega santuario San Pio, progettato da Renzo Piano e aperto un paio di anni fa, è riuscito ad arginare l'emorragia di fedeli che rischia di mettere in ginocchio l'economia della zona. Ecco allora l'idea un po' gotica di scoperchiar la tomba, mossa salvifica quanto la Provvidenza della quale padre Pio si diceva incarnasse lo Spirito. L'aura miracolosa non ha tardato a manifestarsi: soltanto negli ultimi due giorni le prenotazioni alberghiere sono salite del 12%, e si prevedono ulteriori incrementi. Inoltre girano voci circa la possibile visita, verso la metà del prossimo giugno, di una guest star di tutto rispetto: Benedetto XVI in persona. L'intero indotto del catto-turismo si sta già spellando le mani a furia di sfregarsele. Altro che stimmate.
a) sembra che faccia le corna a chi segue, e non mi par bella cosa; b) "L'Italia Viva" mi ricorda troppo l'Italia Forza, o Forza Italia. Non vedo l'innovazione.
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